Niente morti ammazzati o assassini (anche se il morto c’è) e niente commissari o vicequestori di cui la letteratura e la televisione ormai è piena.
In questo romanzo con il raffazzonato giornalista Nini Trevisin, amante dello spritz (e suo malgrado detective) e della ritrovata compagna Lina, vi troverete in una godibile storia fra il gastronomico e i toni del giallo, con la trattazione divertente di un argomento altamente spinoso: lo scambio di coppia.
Ma lasciamo parlare i protagonisti…
Nini tirò il fiato “Voglio sapere su questo fenomeno, gli scambisti. Chi sono, perché lo fanno, come lo fanno e dove.”
“È un discorso piuttosto lungo… hai mai provato a digitare “scambisti” su Google?”
“Veramente, no.”
“Prova.”
Nini prende il cellulare. “scambisti”: circa 13.000.000 di risultati in 0,73 secondi!
“Come vedi, più che un fenomeno, pare stia diventando la normalità. Ma ora ti spiego…”
Perché ho scritto questo libro?
Facciamo finta che il mio libro sia stato pubblicato (WOW) e che mi facciano un intervista…
ATTENZIONE!
Esclusiva intervista all’autore de “Un carlino di troppo”!
(Mi raccomando, non perdetela perché mi sa che sarà la prima e anche l’ultima…)
<Davide Orlandini, lei è l’autore del libro. Ma non si vergogna?>
<Tantissimo. Alla mia età, invece che fare il pensionato e smettere di rompere le palle alla gente, mi sono messo in testa di scrivere qualcosa.>
<Riconosce quindi che sarebbe stato meglio starsene buonini a casa, zitti zitti a guardare Techetechè…>
<Assolutamente. Credo infatti che la mia opera non costituirà uno spartiacque nella letteratura mondiale, ne che sarà ricordata per più di cinque minuti dopo averla letta.>
<Ma allora a che dobbiamo tutto questo?>
<Vede…intanto mi sono divertito a scrivere e già questo basterebbe. In più, non vedo altro modo per contrastare il riscaldamento planetario globale se non con un po’ di ironia; insomma questo è il mio personale contributo.>
<Capisco…una frase per promuovere il suo libro?>
<Non mi interessa se lo leggete, ma compratelo o andate pure a quel paese…>
ANTEPRIMA NON EDITATA
La serata procedeva benissimo
La Nobile Confraternita “Gadus Morhua” era solennemente riunita.
Tra soci, simpatizzanti e invitati vari, aveva letteralmente riempito il Ristorante “El Pajon”, a soli venti minuti da Vicenza, proprietario Loris Casarotto.
In quel momento prendeva la parola il Nobilissimo Cesare Alberto Perissinotto, Presidente della Confraternita, nonché massimo esperto, addirittura a livello mondiale, di tutto quello che riguarda il ”Gadus Morhua”.
La cotta di colore rosso vivo indossata faceva a gara con il viso del Perissinotto, chiaramente soddisfatto della selezione dei vini serviti.
Ma cossa xe sto’ “Gadus” eccetera?
Come, non lo sapete? …ma xe el bacalà!… Sua Altezza: il Baccalà.
«Fratelli!» Due-tre colpetti di posata sul bicchiere…
«Come sapete, la nostra confraternita compie proprio questa sera il quindicesimo anno dalla sua fondazione!» Applausi calorosi degli astanti.
«Ed io, Cesare Alberto, mi onoro di essere da voi riconfermato anno dopo anno come Presidente… Per questo, un grazie di cuore!»
Di nuovo applausi «Vai Cesare!» «Grande!»
«Ma se credete che per l’età voglia mollare la carica, vi sbagliate di grosso. Vi tocca sopportarmi ancora un bel pezzo, vi tocca…» Risate
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«Questa nostra riunione vuole mantenere saldi i principi fondanti della nostra cultura e vive le tradizioni storico-culinarie che sono uniche nel loro genere.»
«I nostri nonni hanno dovuto lasciare la loro terra e cercare fortuna altrove…e qui, questa sera, abbiamo come graditissimi ospiti i loro figli e nipoti…dalla lontana Argentina e dal Brasile.»
« Facciamogli un bell’applauso!»
Varie persone si alzano, ringraziano commosse.
«Nei prossimi giorni arriverà a tutti i soci e simpatizzanti il programma delle prossime iniziative e attività della Confraternita.»
« Questa deve rimanere una serata di festa, e non voglio tirarla in lungo, ma…è un dovere ed un piacere assieme, ringraziare ancora una volta il nostro bravo Loris e i suoi aiutanti…senza di loro come avremmo fatto…Loris! Vien qua e ciama anche le tose e i tosati…Bravi!… Un bacalà superbo.»
Loris Casarotto, visibilmente soddisfatto, fa un gesto come per dire: “tutto normale”.
Nini Trevisin si era unito ai vari applausi. In verità, dalla seconda sala, dove si trovava, non si sentiva molto bene. In più, era distratto dalle conversazioni dei vicini commensali.
«Comunque, a dirla tutta, la vera capitale del baccalà è Sandrigo…»
«Ma, signora mia, quello che ci vuole è acido ialuronico…vedesse una mia amica, 50 anni e pare una rosa…»
« Ebbè…e a Borgoricco, allora, non fanno la sagra ogni anno…»
«A me, personalmente, piace anche alla Veneziana, col pomodoro…»
«E le tette! Un po’ di silicone…e vai! Niente come il silicone, per le tette…»
Nini aveva la testa che gli scoppiava. Già quella mattina Lina, guardandolo, aveva diagnosticato un bel raffreddore in arrivo sul primo binario.
«Stai a casa, Nini, telefono io al giornale, se vuoi.»
«No, grazie cara, una bella doccia calda e un paio di aspirine e mi rimetto. Vai, vai pure, e salutami il nuovo segretario di Sua Eminenza, e digli di tenere le mani a posto…»
«Nini, non ha neanche trent’anni! E’ ancora fresco di Seminario…»
«Ecco…appunto»
A Lina piaceva che il suo uomo mostrasse di essere geloso. Mentre camminava verso la segreteria della Curia dove lavorava, dieci minuti in tutto, pensò a quanto tempo aveva sprecato senza un compagno accanto. Dentro di sé ridacchiò: per fortuna con Nini stava recuperando…e alla grande.
Accesa la tele, Nini intanto si lavava e sbarbava, fu solo mentre si versava il caffè che una notizia catturò la sua attenzione:
«Questa notte, sulla Strada Provinciale 111 “Nuova Gasparona” un pauroso incidente ha coinvolto ben quattro veicoli. Miracolosamente, tutti i passeggeri pare siano rimasti illesi o abbiano riportato solo leggere ferite. Grande sorpresa per gli agenti della Polizia Stradale di Vicenza è stata il ritrovamento del cadavere di un uomo nel portabagagli di una delle automobili. Chi era alla guida della stessa pare essersi allontanato non visto dalla zona dell’incidente, approfittando del buio e della concitazione del momento. Una prima ipotesi scarta l’incidente come causa della morte che pare invece sia dovuta a strangolamento. L’ennesimo omicidio che va a sommarsi…»
Un po’ di lavoro per i colleghi dell’”Eco”. Nini non provava invidia, ma avrebbe voluto anche lui qualcosa di serio, una volta tanto, invece delle solite cazzate a base di furtarelli o finti sgomberi di case pericolanti occupate da extracomunitari.
Vabbè, adesso andiamo in Redazione e sentiamo un po’ Silvestri…
Era uno di quei momenti… Cosa non avrebbe dato per essere già in pensione!
Non immaginava certo quello che sarebbe successo nei giorni seguenti.
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