Quello che dobbiamo chiederci, però, da lettori e da librai, è se davvero bastano i libri a definire una libreria. Se basta il profumo inconfondibile delle pagine stampate per darle vita. Se basta avere la novità editoriale del momento in bella vista per creare quell’atmosfera impalpabile, sottile e rarefatta, che si respira tra gli scaffali.
La risposta è no. Non bastano scansie traboccanti per dare vita a un luogo simile. Non basta neppure un bravo libraio. L’elemento cardine di questa storia, quello attorno al quale tutto ruota, è il lettore. E allora, se dobbiamo parlare di “impresa” possibile, non dobbiamo dimenticarci che l’unica certezza è proprio lui: l’insaziabile, esigente, folle lettore.
A questo punto, la storia dovrebbe suonare grosso modo così: “C’era una volta una persona che amava così tanto i libri da decidere, un giorno, di aprire una libreria. E c’era una volta un lettore che, insieme ad altri, scelse quella libreria come casa, perché tra quegli scaffali aveva trovato tutto ciò di cui aveva bisogno”.
Ora dovremmo chiederci di cosa abbia bisogno un lettore per poter trasformare una libreria nella propria dimora. Le risposte sono tante e molti, prima di noi, hanno espresso teorie e ipotesi nel tentativo di normalizzare il comportamento e le necessità dei clienti. Una buona fetta della stessa editoria si basa su elaborati studi di marketing, indagini di settore, statistiche che cercano di fissare su carta questi comportamenti. E c’è un’altra buona fetta che ci racconta di come i lettori non esistano più, tracciando il contorno di un mercato così morente da non fare neppure più notizia. Ed ecco spuntare una nuova domanda, più annosa della prima. Se la lettura sta morendo, chi è il colpevole? Chi sta sferzando il colpo fatale?
Quasi verrebbe da dire, ancora una volta, l’ostinato lettore. La verità è che questa domanda non ha una sola risposta, ma se vogliamo scendere nel cuore del problema, possiamo cominciare raccogliendo indizi e ascoltando la testimonianza di una delle tante librerie che vivono nel cuore pulsante di una metropoli caotica e incostante come Milano.
Questa è la sua versione e se vogliamo scoprire il vero colpevole che sta uccidendo la lettura, vale la pena iniziare da qui.
carlo.battistessa
Libro che si legge tutto d’un fiato, non solo perchè piacevole ma soprattutto perchè molto intenso.
Partendo dal racconto di una reale esperienza, “Un covo di libri” permette ai lettori di guardarsi dentro e capire in che modo godere al meglio della propria passione.
La differenza tra comunità e community non va mai dimenticata: solo così sarà possibile garantire lunga vita alla lettura!