Abbiamo scritto questo libro per raccontare non solo i nostri viaggi ma noi stessi, la nostra vita.
Un libro che racconta dei nostri segreti, piccole cose mai dette, mai svelate. Una storia che forse era già scritta, da sempre, da quel lontano dicembre nella città di Roma o forse da molto prima. Ma anche un libro sudato, scritto con tanto amore che è un immagine di forza, coraggio e unione.
Dai deserti della California all’isola di Bali, dalle rive del Mekong ai parchi canadesi, vivendo sempre una vita libera, vera, in cui riconoscerci. Abbiamo superato difficoltà, abbiamo vinto paure, abbiamo lottato contro il tempo, abbiamo affrontato innumerevoli sfide, abbiamo pianto e riso, ci siamo conosciuti e commossi. Tutto questo è “Viaggiare tra le stelle”, il nostro primo libro.

Perché abbiamo scritto questo libro?
Abbiamo deciso di scrivere questo libro innanzitutto per raccontare il nostro amore per il viaggiare tutti insieme come famiglia.
Ma anche e forse soprattutto nella speranza di poter aiutare altre famiglie come la nostra a vedere il mondo, a farlo in modo diverso e a condividerlo con i propri figli.
Questo romanzo sudato, scritto con tanto amore è un immagine di forza, coraggio e unione.

ANTEPRIMA NON EDITATA
“Welcome to Los Angeles Airport!”
Seduti nei posti laterali di un Boeing della compagnia KLM, dopo 12h di volo da Milano con scalo ad Amsterdam, ci guardiamo negli occhi che sono colmi di gioia, una felicità irrefrenabile.
Vanessa si volta e guarda fuori dall’oblo, dopo aver volato sopra l’oceano e visto il Grand Canyon dall’alto, siamo atterrati negli USA, appoggia la mano sul vetro e sorride.
“Mamma ma siamo a Los Angeles?”
“Sì cucciola, sembra un sogno ma è tutto vero!”
La stanchezza, il sedere piatto, le tante ore in alta quota, in un lampo sono solo un ricordo!
In un secondo riviviamo tutti i momenti vissuti qualche mese prima, ogni giorno incollati al televisore per monitorare l’andamento delle chiusure, cancellazioni voli o restrizioni.
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Ma ora siamo a Los Angeles e in fretta e furia prendiamo i nostri zainetti e usciamo dall’aereo per dirigerci ai controlli dei documenti.
“Nooo mamma che coda” dice Martina
“prepariamoci a stare in coda per almeno un ora se tutto va bene”
Queste procedure sono molto lunghe, il serpentone di persone provenienti da tutto il mondo, scorre via molto lento.
“Mamma, è il nostro turno!”
“Avete tutti il passaporto in mano?”
“Tutti ok!”
Una gentilissima agente ci fa qualche domanda, una foto, impronte digitali e poi ci dà l’ok!
La cosa importante è che abbiamo il timbro sul passaporto e possiamo entrare nel suolo americano.
Guardo quel timbro più volte, siamo finalmente tornati negli USA.
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