Maremma 1999: vi presento Malcolm, la parte meno Occidentale dell’Occidente. Il nostro “viaggio di parole” verso la Jugoslavia inizia da un quartiere popolare della provincia italiana dove l’eco delle bombe sopra Belgrado veniva percepito come proprio.
La rubrica “Making of” nasce con l’intenzione di raccontarvi la mia esperienza di scrittura da dietro le quinte!
Un appuntamento settimanale per esplorare il processo creativo di “Frontiere senza Nazioni. Conversazioni su Jugoslavia, Sahel, Afghanistan e Siria”.
Non potendovi anticipare troppo del libro. Oggi partiamo proprio dalla prima pagina e dal Malcolm che c’è in ognuno di noi. Il video del #Makingof
Angers 2006: Laji amava ripetere: “Je suis black mon pote, c’est chaud mon pote”: una sorta di mantra dell’indifferenza e dell’emarginazione “sono nero, è dura”.
Il limbo razziale viene dibattuto nel libro. Gli aneddoti sulla vita nelle banlieue fanno da sfondo alle conversazioni nella residenza universitaria di Belle – Beille.
Angers è una media città francese, ma è come fosse una miniatura della complessa società cosmopolita europea.
In “Frontiere senza Nazioni” c’è il ritratto della Francia della periferia e dell’Impero; prospettive diverse ancorate alla storia del Sahel e alla tappa fondamentale dell’integrazione per coloro che lasciano il limbo sotto il Sahara per le giungle di cemento delle Banlieue transalpine. Il video del #Makingof: