Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Aggiornamento

Giusymata Marco Tempestini ha una dote. Schietta e innata. È un poeta. Un poeta quando scrive i suoi meravigliosi versi certo, ma un poeta soprattutto quando scrive i suoi romanzi. Perché in questi, come come ogni artista, domina la musicalità delle parole per esprimere i più svariati contenuti umani, dando ai fatti raccontati un forte […]

Giusymata

Marco Tempestini ha una dote. Schietta e innata. È un poeta.
Un poeta quando scrive i suoi meravigliosi versi certo, ma un poeta soprattutto quando scrive i suoi romanzi. Perché in questi, come come ogni artista, domina la musicalità delle parole per esprimere i più svariati contenuti umani, dando ai fatti raccontati un forte potere evocativo che impregna nella mente immagini, suoni, profumi e sensazioni.

L’ultimo sogno di Einstein viene definito un sequel. Certo lo è. Riprende le fila di una storia iniziata con Le Chiavi di Platone e le vite dei personaggi che in quel romanzo avevo già così amato. Tuttavia è un’opera del tutto assestante. Un viaggio onirico nel mistero che in questo caso si cela dietro una tenda chiusa. Un sogno, che ci introduce ad un’opera piena di significato e simbolismo ricordando in un certo senso quel cinema metafisico alla David Lynch.

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors