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LUOGHI DEL LIBRO Al Amath “La città di Al Amath appariva meravigliosa agli uomini che vagavano nel deserto di Sulcis. Centinaia di minareti dorati riempivano ciò che l’occhio poteva scorgere, mentre profumi di curcuma e cardamomo, di zenzero e vetiver, attiravano molte genti impazzite”. Al Amath è una misteriosa città onirica che viene introdotta sin […]

LUOGHI DEL LIBRO

Al Amath

“La città di Al Amath appariva meravigliosa agli uomini che vagavano nel deserto di Sulcis.
Centinaia di minareti dorati riempivano ciò che l’occhio poteva scorgere, mentre profumi di curcuma e cardamomo, di zenzero e vetiver, attiravano molte genti impazzite”.

Al Amath è una misteriosa città onirica che viene introdotta sin dai primi capitoli del libro, e la cui importanza sarà percepita dal lettore soltanto più avanti.
In essa Idel Nilur dovrà ritrovare la Pietra-Occhio, detenuta dall’Oscuro Sire, che ha gettato nella rovina questo luogo, una volta meraviglioso.
L’urbe è dominata da una gigantesca Torre d’Avorio, che ospita alla sua sommità il palazzo del tetro sovrano. Monti altissimi e laghi sotterranei, grotte di basalto e dedali infiniti faranno smarrire non soltanto il lettore, ma anche i personaggi.
Al Amath non è (o non è soltanto) un luogo fisico, ma alla fine di tutto sarà chiaro il significato della sua esi-stenza e degli eventi dipanatisi nella storia.
Il romanzo infatti si struttura su diversi piani temporali e in diversi luoghi, ma tutti confluiranno in un cerchio senza inizio e senza fine.

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