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Aggiornamento

Care amiche, cari amici sostenitori, voglio anzitutto ringraziarvi per il vostro sostegno. Come mi piace ripetere, un libro non è un soprammobile, ma qualcosa di vivo, che può dare la vita, far vivere migliaia di vite diverse, qualcosa che consente di osservare il mondo con occhi diversi, trovare il modo di renderlo un po’ migliore […]

Care amiche, cari amici sostenitori,

voglio anzitutto ringraziarvi per il vostro sostegno. Come mi piace ripetere, un libro non è un soprammobile, ma qualcosa di vivo, che può dare la vita, far vivere migliaia di vite diverse, qualcosa che consente di osservare il mondo con occhi diversi, trovare il modo di renderlo un po’ migliore (in modi inattesi, a volte imponderabili). E io spero che così sia stato, per chi ha già letto Siderus Fondazione e ne attende la conclusione. E sarebbe bello che così fosse anche per Siderus Ritorno, che ne conclude le vicende.

Ormai mancano pochi giorni alla fine della campagna. Senza un numero minimo di copie, la pubblicazione non avverrà. Potrete avvalervi di una semplice copia non editata, qualcosa di molto diverso da un lavoro completo, sebbene curato. Io non ho modo di avvalermi del passaparola dei giornalisti, dei salotti letterari, delle vetrine che solitamente consegnano al pubblico a volte opere molto interessanti, altre volte carta imbrattata. Io non so quale giudizio avranno i posteri su quest’opera, se l’una o l’altra, ma una cosa è certa: quella debole fiammella è a un passo dallo spegnersi, dal cedere all’ombra, all’oblio, al nulla. Posso contare solo su coloro che hanno letto il primo libro, che vogliono e possono consigliare di sostenere la pubblicazione del secondo.

Posso contare solo sul loro passaparola.

Ecco, forse questa è l’unica vera risorsa: trovare un’amica, un amico capace di sognare per qualche istante, dare fiducia a quei personaggi, a quella storia, qualcuno capace di scommettere su questo progetto.
C’è bisogno di qualcuno che ne parli, anche una volta soltanto, a un’altra lettrice, a un altro lettore, che magari si interessi al punto di sostenere la pubblicazione con un acquisto, o anche una semplice condivisione.

E se ciò avverrà, avrete messo in moto un circolo virtuoso. Se non avverrà, sarà l’ennesima sconfitta della cultura davanti alla grettezza della maggior parte delle pubblicazioni. Per una volta, lo dico con una punta di superbia. Sarà un’altra piccola vittoria dell’indifferenza sul valore, sulla sostanza, sul lavoro. Sarà un’altra piccola sconfitta per chi crede ancora che valga la pena impegnarsi in questo Paese. E se credete che tutto ciò in fondo non cambi nulla, guardatevi attorno: milioni di sconfitte di questo tipo ci hanno già consegnato una società incivile, hanno sostenuto quella classe dirigente che, negli ultimi trent’anni, si è sentita legittimata a togliervi i diritti, l’istruzione, il lavoro, la salute. E, quando il terreno sarà sufficientemente arido, si prenderà anche l’ultimo scampolo di libertà in nome di una realtà che non saprete più interpetare. Pensateci bene: è l’amore per la cultura e la conoscenza che regge il nostro destino. E se oggi l’ingaggio di un calciatore professionista vale quanto le risorse destinate alla salute pubblica in un anno nella nostra Regione, non crediate che sia un caso: la folla che si accalca per una partita vinta ha migliaia di volte la forza di chi protesta per garantirsi un lavoro dignitoso. A volte basta poco per fare la differenza: convogliare tutte quelle energie in qualcosa di costruttivo, di nuovo, di importante. Io ne sono più che certo: sarebbe un mondo migliore.

Viva la cultura! Viva chi ci crede ancora!

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