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Aggiornamento

Ci sono mille ragioni per non dimenticare Antonio Arcadio, quando si parla di storia dei colori rossoblù. Anche perché a più riprese ne è stato assoluto protagonista. Dopo le 16 reti per la promozione in C1 del 1995, ritornerà in campo nella stagione 2003/04 (dopo aver assaggiato la serie A ed aver disputato stagioni di […]

Ci sono mille ragioni per non dimenticare Antonio Arcadio, quando si parla di storia dei colori rossoblù. Anche perché a più riprese ne è stato assoluto protagonista.
Dopo le 16 reti per la promozione in C1 del 1995, ritornerà in campo nella stagione 2003/04 (dopo aver assaggiato la serie A ed aver disputato stagioni di successo in serie B), per sposare il nascente progetto dell’Aquila post radiazione a seguire. Stavolta dalla panchina.
Sotto la sua guida, la squadra vince il campionato di Seconda Categoria nel 2012/2013, dando il la a quella cavalcata che riporterà il Montevarchi fino alla Lega Pro.
Ma la rete più emblematica firmata da Totò, resta quella della sfida/spareggio con il Sandonà: stagione 1994/95, penultima giornata, con gli aquilotti sotto per due reti a zero alla fine del primo tempo, capaci di ribaltare il risultato nella ripresa sotto un diluvio battente.
Il sorpasso ad opera di Ermini – che significa sostanzialmente promozione – avviene all’ottantasettesimo: tutto intorno a lui è il delirio, ma c’è un giocatore in campo che appare deciso a lasciare il proprio sigillo sulla partita, nonostante tutto. Ed è proprio lui.
In una gara tanto rocambolesca quanto storica, Arcadio riesce a trovare la forza per chiuderla a pochi secondi dal fischio finale, spinto probabilmente da un’elettricità nell’aria difficile da raccontare con le parole. Lo fa con una rincorsa incredibile su un lancio lungo, in un campo allentato dalla pioggia copiosa, prima di depositare alle spalle del portiere avversario il gol dell’apoteosi: è vittoria per quattro a due, e la promozione sembra già in tasca.
Quel gol, oltre che raccontato ne #IlVoloDellAquila, è stato ridisegnato anche nel fumetto “come l’onda in mezzo al mar, ad opera di Francesco Benucci e Gianluca Borgogni, e presente all’interno del volume.

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