Ogni storia nasce da un luogo. Non importa quanto i personaggi siano forti o quanto la trama sia potente: senza un’ambientazione viva, un libro resta muto.
Non Ti Cerco si muove su un’isola: non una cartolina turistica, ma un rifugio ruvido, lontano dal rumore del continente.
Qui il tempo sembra dilatarsi: le giornate scorrono al ritmo del mare e del vento, e ogni gesto — una parola detta al pub, un accordo suonato di notte, uno sguardo rubato — diventa un avvenimento che resta inciso nella memoria.
Il cuore dell’isola pulsa nel pub: non è solo un locale, ma palco improvvisato, confessionale senza preti, officina di sogni e di sbronze. È lì che si intrecciano storie, che si fanno e si disfano legami, che la musica si alza forte abbastanza da coprire il frastuono delle vite spezzate.
E poi c’è la musica. Non come sottofondo, ma come vera e propria geografia dell’isola: assoli che si perdono tra le onde, riff che rimbalzano dalle scogliere fino al faro, ballate che scaldano le notti fredde. Non servono muri quando una canzone diventa la tua unica casa.
L’ambientazione di Non Ti Cerco è fatta di questo:
– un’isola che accoglie e respinge,
– un rifugio che non salva ma costringe a guardarsi dentro,
– e un rock anni ’80 che non muore mai, perché suonarlo è resistere.
L’isola è come una band: piccola, rumorosa, piena di contrasti. Ti può far arrabbiare, ti può isolare, ma se ci entri dentro davvero, ti cambia la vita.
L’isola è un piccolo universo di vite: le guarda svolgersi, le mescola senza fretta e ne tollera i disagi con la pazienza ruvida di un buon padre di famiglia. Accoglie le notti storte, le risse e i sorrisi sgangherati; aggiusta quel che può con gesti semplici — un bancone caldo, un assolo che riempie il vento, una spalla su cui appoggiare la testa. Non promette salvezza, custodisce. E alla fine, tra crepe di sale e vecchie canzoni, restituisce a ciascuno una forma più vera.
Aggiornamento
Ogni storia nasce da un luogo. Non importa quanto i personaggi siano forti o quanto la trama sia potente: senza un’ambientazione viva, un libro resta muto. Non Ti Cerco si muove su un’isola: non una cartolina turistica, ma un rifugio ruvido, lontano dal rumore del continente. Qui il tempo sembra dilatarsi: le giornate scorrono al […]