Tutta ha avuto inizio così, con un quaderno, una penna e pensieri abbozzati qui e là.
Da sempre amante della carta, del suo profumo e del tocco sulle dita, inizialmente ho riempito pagine su pagine.
Non c’è un perché io abbia iniziato a scrivere questa storia. Mi è balzato in mente un “nome”, Black Sky, e da qui tutto il resto. I personaggi nascevano mano a mano, quasi come se si animassero dal nulla, ed io davo loro un’anima.
Posso solo dirvi che ogni volta che continuavo ad andare avanti, e plasmavo con la mente ogni storia e ogni avvenimento, poi mi sono affezionata ad ognuno di essi, così che prendere delle decisioni è stato difficile davvero, come se li avessi tenuti realmente lì con me.
Ecco perché adoro buttare giù i miei pensieri. Essi fluiscono direttamente dal cuore alla penna e si trasformano in sogni veri e propri, tangibili e che profumano, improvvisamente, di possibile realtà.