Il mio piccolo libro “Cuoresardo” se ne va, pian pianino, per il vasto mare delle rete, in dolce approdo nel cuore di chi vorrà, e io lo guardo andar via, scodinzolando nel vento leggero che soffia su di lui e in numinoso andare. Lo guardo dalla vetta della mia anima perché più non mi appartiene. Esso appartiene a chi lo vorrà accogliere. E’ così, deve essere, così è per ogni libro scritto che, a modo suo, è un figlio che lascia la casa materna e per il mondo cerca la sua fortuna.
E ora, qui, in questo bel giorno rotondo di maggio che dalla finestra aperta mi porta il sorriso del sole, desidero ringraziare con una riverenza quanti hanno creduto in me e hanno prenotato il libro e a loro, a tutti, uno per uno, mando, da qui, exprès una rosa rosa e un rametto di mirto che era, per gli antichi romani, l’albero della rinascita e della consolazione e per me albero della Sardegna.
Aggiornamento
Il mio piccolo libro “Cuoresardo” se ne va, pian pianino, per il vasto mare delle rete, in dolce approdo nel cuore di chi vorrà, e io lo guardo andar via, scodinzolando nel vento leggero che soffia su di lui e in numinoso andare. Lo guardo dalla vetta della mia anima perché più non mi appartiene. […]