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Me ne andavo, cuore a cuore con i miei pensieri, lungo le strade consuete che mi portano a Piazza Argentina, pensando a come scrivere il diario di bordo di Romaamor e mentre, desolata, osservavo la mia Roma sventrata dai lavori della metropolitana, ho pensato di far così. Ed ecco le istruzioni per l’uso. Salirò con […]

Me ne andavo, cuore a cuore con i miei pensieri, lungo le strade consuete che mi portano a Piazza Argentina, pensando a come scrivere il diario di bordo di Romaamor e mentre, desolata, osservavo la mia Roma sventrata dai lavori della metropolitana, ho pensato di far così.
Ed ecco le istruzioni per l’uso.
Salirò con voi su un vagone della Metro B, la più antica e di colore blu, e chi vorrà potrà sedersi insieme a me perché il vagone è tutto prenotato e c’è scritto fuori in grande “Romaamor” e, ad ogni stazione, racconterò una piccola storia che è, per me, grande e per voi non so. E comincerò ora stesso, un rigo dabbasso, con la stazione Rebibbia. Chiudo gli occhi sono lì.
Eccomi, in altre primavere, aspettando un uomo che mi era molto caro e che ora è volato lassù. C’è lui che avanza lento, completo nel mio sguardo che lo inquadra tutto e ha una sacca in mano e niente più. Corriamo ad abbracciarci e vedo, dietro di lui, ma solo con l’occhio dell’anima che in me è acceso una piccola suora vestita di bianco: Suor Gervasia! Era quest’ovetto fresco di religiosa, grassottella, ricamata nella sua risata d’argento, un’orsolina la “fatina di Rebibbia”, e aveva avuto dal suo ordine la dispensa e il permesso di occuparsi non di collegi femminili, ma dei detenuti del carcere di Rebibbia
Ogni galetto era per lei “bello come il sole” e presto mi assunse al suo servizio e divenni così staffetta sua: comperavo penne per gli ergastolani, andavo a consolare i parenti dei reclusi, parlavo con gli avvocati, sgambettavo per i tribunali portando carte e documenti…
Respiro. Che strano, quando mia mamma è volata lassù, ho trovato in un cassetto una gran busta con su scritto “Benedetta” e dentro tra le piccole cose della mia giovinezza un articolo di Epoca tutto dedicato a Gervasia come si faceva chiamare… Ecco ho finito, ora tocca a voi nei commenti, se vi va…

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