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Briciole di me, dal mio taccuino rosa Ho scritto il mio primo racconto a sedici anni. Si intitolava “Riti di passaggio” e non vi dico la trama perché magari un giorno cercherò di ripubblicarlo. Non mi ricordo più in quale anno lo mandai a un concorso letterario, il 6 concorso di Terre di Mezzo e […]

Briciole di me, dal mio taccuino rosa
Ho scritto il mio primo racconto a sedici anni. Si intitolava “Riti di passaggio” e non vi dico la trama perché magari un giorno cercherò di ripubblicarlo. Non mi ricordo più in quale anno lo mandai a un concorso letterario, il 6 concorso di Terre di Mezzo e vinse il secondo posto, guadagnandosi la pubblicazione. Fu una sorpresa perché Marcello Baraghini, di Stampa Alternativa, lo aveva escluso dalla pubblicazione nel mio “L’ingegnere” uscito come un classico (di allora) Millelire per i tipi appunto di Stampa Alternativa. Oh che strano! Ma avanti!
Di quei tempi, veramente quasi nessuno ha saputo della mia “vittoria” e non ho vinto un bel nulla o forse sì un libro che si intitolava “Acque tragiche” mi resta un volumetto che, in copertina, reca un uomo chinato che osserva una lumaca nel suo lento andare. Il titolo: Folgorazioni. Era una folgorazione il mio racconto. Sì, in effetti.

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