La mia anima è divisa in 32 parti. Respiri scheggiati, per la precisione, che solo insieme danno il quadro completo. Sono, tra gli altri, un ragazzino bullizzato, una suora, un reduce di guerra, un tossico, un supereroe, un uomo comune, un amante del mare, un esperto di trekking, un musicista, una donna che gira il mondo. Tutti calati in quell’esperienza misteriosa e casuale che si chiama vita e che, ogni tanto, scintilla di colore. Sono tutti loro, dicevo, e sono io. E magari siete anche voi. Avete mai pensato a tutte le parti che vi compongono? Leggendo il mio libro potrete scoprirle, conoscerle e, chi lo sa, riconoscerle.
Perché ho scritto questo libro?
Ognuno di noi ha una storia da raccontare. Anzi, ognuno di noi è una storia da raccontare.
Noi comuni, noi mortali, noi normali, noi banali. Noi di ogni giorno. Noi che non siamo grandi eroi, che non abbiamo grandi nomi, che non conduciamo grandi vite. Noi che non siamo nessuno e proprio per questo possiamo essere chiunque. Noi che io ho provato a cogliere, comprendere e raccontare. Illuminando frammenti di anime che a volte vivono e altre sopravvivono. Ma comunque, in ogni caso, esistono.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Click-Click-Boom
Aveva sparato il primo colpo nel cortile di casa.
Click-Click-Boom
Una lattina
Erano passati mesi o forse anni. Voleva il sangue.
Click-Click-Boom
Uno scoiattolo.
Non gli bastavano gli animali, voleva di più.
Click-Click-Boom
Una guerra, una qualsiasi.
Tornato a casa, nessuno lo aveva premiato per quel che aveva fatto.
Click-Click-Boom
Una banca, un negozio di liquori, una rapina facile.
Era vecchio o forse giovane e aveva sprecato la sua vita.
Click-Click-Boom
Un colpo al cervello. Il suo.
Un potere troppo super
Saltò nel vuoto, concentrandosi sul fluido viscoso che gli fuoriusciva dal polso. Piegò indietro medio ed anulare, premendo forte. Non successe nulla, si sfracellò al suolo.
Poteva respirare sott’acqua, sopportando la pressione di milioni di tonnellate di mare sulla sua testa e sul suo corpo. Scese sempre più in profondità, gli esplosero prima i polmoni e poi la testa.
Più veloce della luce o quasi. Non prese la rincorsa, ma sentì il sangue che pompava sempre più rapido rapido rapido rapido. Non si staccò dal suolo, Il treno passò, tranciandolo in due.
Un flusso elettrico gli passava facilmente dalla punta di un dito a quello opposto dell’altra mano, con scintille che uscivano dalla sua aurea. Si caricò, arrivò al massimo tollerabile e prese una scossa che rese il suo corpo un ammasso carbonizzato.
Sollevare un’auto, un tir, un aereo o un masso gigante non sarebbe stato un problema. Si concentrò, si mise sotto la casa traballante e spostò con tutta la sua forza un pilastro marcio. Rimase schiacciato sotto tonnellate di macerie e polvere.
Il laser partiva da suoi occhi veloce e bruciante, devastante per qualsiasi nemico avesse avuto di fronte. Fissò la fonte di luce il più intensamente possibile fino a che non sentì un odore intenso. Si bruciò le cornee.
Sopportava le umiliazioni, abbassava lo sguardo, girava la testa, praticava l’arte della indifferenza e della strafottenza, dell’egoismo e della superficialità. Era questo il suo super potere che gli aveva concesso il premio più grande: continuare a respirare ed andare avanti di qualche casella in questo gioco di merda che tutti chiamano vita.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.