Ci sono dolori che non si vedono, cicatrici invisibili che segnano l’anima più del corpo. I venti del mio cammino è il racconto sincero e profondo di una donna che ha dovuto affrontare il dolore più grande: la perdita della maternità sognata e mai raggiunta.
Attraverso i ricordi dell’infanzia, il legame con la famiglia e le speranze di un futuro diverso, l’autrice accompagna il lettore in un viaggio fatto di attese, paure, crolli e risalite. Racconta senza filtri la sofferenza delle gravidanze interrotte, la perdita delle tube e il vuoto che ne è seguito, ma anche la lunga strada verso l’accettazione e la consapevolezza che, nonostante tutto, la vita continua.
Questa non è solo una storia di dolore, ma anche di resilienza. È una voce per tutte quelle donne che hanno vissuto la stessa esperienza, per chi si è sentito solo, per chi ancora lotta con il senso di mancanza. I venti del mio cammino è un abbraccio di parole, una testimonianza di forza e speranza.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto “I venti del mio cammino” per dare voce a un dolore spesso silenzioso: la perdita della maternità. Sentivo il bisogno di raccontare il mio percorso, di condividere il vuoto, la lotta e la lenta accettazione, affinché chi vive esperienze simili possa sentirsi meno solo. Questo libro è un atto di verità, ma anche di speranza, perché credo che trasformare il dolore in parole possa essere un ponte verso la comprensione e la guarigione.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Rinascere dal dolore
Non so bene, come dicevo prima, quando è successo esattamente che sono rinata da questo dolore.
È un processo lento, quasi impercettibile. Non c’è un momento preciso, ma so esattamente cosa
mi ha permesso di rinascere: la forza di affrontare tutto, di attraversare quel tunnel buio e
apparentemente senza fine. È lì, in quel luogo interiore dove si nascondono i demoni più
spaventosi, che devi entrare e combattere.
Rinascere significa camminare in quel tunnel, non evitarlo. Devi vedere tutto ciò che ti
spaventa, tutto ciò che fa male, affrontarlo, e solo dopo, con il tempo, inizi a scorgere una
luce in fondo. A dirlo sembra quasi semplice, ma non lo è. È un percorso lungo, pieno di passi
falsi. A volte fai dieci passi avanti e poi ne fai cinque indietro. È un ciclo continuo di
cadute e rialzate, ma è proprio in questo movimento che, lentamente, impari a ritrovarti.
A un certo punto, ho iniziato a guardarmi intorno e a vedere la bellezza della vita. Non è
successo da un giorno all’altro, ma è stato il risultato di piccole aperture: il sorriso di uno
sconosciuto, il calore del sole sulla pelle, un gesto gentile, o una storia raccontata da
qualcuno. Ho incontrato persone che, pur avendo vissuto dolori immensi, erano riuscite a
mantenere il sorriso. Mi sono chiesta: Come fanno? Come possono ancora trovare la forza di
sorridere? Queste persone mi hanno dato tanto, forse senza nemmeno saperlo. Mi hanno fatto
riflettere e mi hanno dato la forza di guardare al mio dolore in modo diverso.
La società, purtroppo, non sempre aiuta. Viviamo in un mondo che tende a giudicare e a
sminuire le sofferenze altrui. Una società vecchia, fatta di stereotipi e pregiudizi, dove
spesso ci si sente isolati nei propri dolori. In questi momenti, però, ho capito che non posso
permettere agli altri di definire come devo vivere o affrontare il mio dolore. A un certo
punto, bisogna lasciarsi tutto alle spalle, fregarsene del giudizio e concentrarsi su ciò che
conta davvero.
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La verità è che molti dei pensieri e delle convinzioni che ci portiamo dietro sono arcaici,
retaggi di una mentalità che non si adatta più al mondo di oggi. Crediamo di dover essere sempre
perfetti, sempre all’altezza delle aspettative di qualcuno, ma in realtà l’unico obiettivo che
dovremmo avere è essere fedeli a noi stessi.
Rinascere, per me, è stato questo: smettere di cercare approvazione, smettere di nascondere il
mio dolore per paura di essere giudicata. È stato un percorso di accettazione e di crescita, e
anche se il dolore non scompare mai del tutto, ho imparato che posso conviverci senza
permettergli di definire chi sono.
Avrei potuto scegliere mille strade. Avrei potuto piangermi addosso, vittimizzarmi, smettere di
combattere e lasciare che la vita mi trascinasse via. Sarebbe stato forse più semplice? No, non
credo. Ogni scelta che porta all’autodistruzione non è mai semplice, è solo una scorciatoia
illusoria verso un dolore ancora più profondo.
Con questo mio racconto, vorrei far capire a chiunque lo legga che, per quanto un problema
possa sembrare insormontabile, la soluzione e la forza per affrontarlo sono già dentro di noi.
Non sono fuori, non arrivano da qualcun altro, ma sono parte di noi.
Per superare una sofferenza immensa, a volte è necessario fermarsi, isolarsi, affrontare sé
stessi. Non è un atto di egoismo, ma un percorso di auto-conoscenza. Siamo esseri unici e
completi, capaci di una forza straordinaria, anche quando ci sentiamo spezzati. È dentro di
noi che si trova il coraggio di risalire dal fondo, e nessuno può farlo al nostro posto.
Maria Giuranno (proprietario verificato)
È un insegnamento per tanti.
Maria Giuranno (proprietario verificato)
L’autrice attraverso spaccati di vita in alcuni momenti dolorosi, con questo libro, vuole trasmetterci forza di superarli con la consapevolezza che ogniuno di noi ha la possibilità di riuscirci. Un libro che si legge tutto d’un fiato, fluido e semplice nel racconto.