Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Un giorno straordinario

Copia di 740x420 (3)
23%
154 copie
all´obiettivo
96
Giorni rimasti
Svuota
Quantità
Consegna prevista Febbraio 2026
Bozze disponibili

Alice è una ragazza silenziosa e curiosa, capace di ascoltare il mondo come pochi. Un giorno scopre l’esistenza di un ordine segreto di Custodi delle Storie: persone che non solo leggono i libri, ma li salvano — da chi li dimentica, da chi li distorce, da chi vorrebbe cancellarli. Alice viene “chiamata” a questa missione e con lei ci sono Lina, una ragazza invisibile al mondo ma con una memoria emotiva straordinaria, e Sofia, sua madre e mentore enigmatica che custodisce il sapere antico e la chiave delle narrazioni smarrite. Insieme attraversano portali nascosti tra le pagine, viaggiano tra mondi dimenticati, affrontano prove e incontrano personaggi mai nati o rimasti sospesi, in cerca della loro voce. Ma qualcosa di oscuro si risveglia: un’entità che si nutre dell’oblio, che vuole cancellare le storie che danno forza a chi le legge.
Per sconfiggerlo, dovranno fare qualcosa di raro e potente: ascoltare il silenzio, leggere l’invisibile e credere in chi ancora non sa di avere una voce.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo racconto perché la scrittura è il mio modo di capire, sentire, guarire. È il libro che avrei voluto leggere da bambina: un rifugio, una voce amica, un viaggio tra sogni e ferite invisibili. Questa storia nasce dal bisogno di raccontare ciò che spesso resta nascosto. È mia, perché è vera. Ora è anche del lettore, se vorrà. Per chi non ha dimenticato cosa significa sentirsi piccoli ma pieni di domande.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Alice, in fondo al cuore, aveva sempre saputo che, un giorno, sarebbe successo qualcosa di straordinario. E quel giorno arrivò. Una mattina, mentre sistemava una pila di libri vicino alla vetrina, Alice ebbe la strana sensazione che qualcosa di diverso stesse per accadere. Il vento di febbraio faceva tintinnare leggermente il campanello della porta, ma nessuno sembrava entrare.

Poi, all’improvviso, tra le pagine di un vecchio libro rilegato in cuoio, scoprì un biglietto ingiallito dal tempo. Lo aprì con delicatezza, e lesse a bassa voce:

“Quando il cuore saprà vedere, la porta si aprirà.”

Alice aggrottò la fronte. Non ricordava di aver mai visto quel libro prima. Il titolo era consumato, le pagine profumavano di carta antica e segreti dimenticati. Stava per mostrare il biglietto alla madre quando il campanello della porta trillò di nuovo, e Alice alzò lo sguardo. Sulla soglia c’era un bambino, avvolto in un cappotto troppo grande per lui, con una sciarpa di lana avvolta più volte intorno al collo. Aveva grandi occhi curiosi e un’aria leggermente esitante, come se non fosse sicuro di essere nel posto giusto.

Il bambino aveva circa otto o nove anni, con il viso pallido e spruzzato di lentiggini. I suoi capelli erano castano chiaro, un po’ arruffati, come se avesse corso fino alla libreria senza prendersi il tempo di sistemarli. Indossava un cappotto di lana troppo grande per lui, probabilmente ereditato da un fratello maggiore, e una sciarpa color ocra avvolta più volte intorno al collo. Le sue mani, leggermente arrossate dal freddo, stringevano il bordo delle maniche, come se cercasse calore. Ma ciò che colpì Alice furono i suoi occhi: grandi, di un colore indefinibile tra il verde e il nocciola, e pieni di una strana intensità. Avevano la profondità di chi sa più di quanto dovrebbe per la sua età, ma anche la scintilla curiosa e sognante di un bambino che crede nei misteri del mondo. Il suo atteggiamento era composto, ma non privo di una certa timidezza. Sembrava in bilico tra l’impulso di esplorare ogni angolo della libreria e il timore di disturbare. Ciononostante, quando parlò, la sua voce era chiara e sicura, come se la domanda che aveva posto fosse la cosa più naturale del mondo.

“Avete ricevuto un messaggio per me?” Alice deglutì, stringendo ancora il biglietto tra le dita. Chi era quel bambino? E come poteva sapere del messaggio? Esitò per un istante, poi, con un respiro profondo, aprì lentamente la mano e mostrò il biglietto al bambino. “È questo il messaggio che stai cercando?” chiese, scrutandolo con curiosità. Il bambino allungò la mano e prese il foglietto con delicatezza. Lo osservò con attenzione, poi annuì lentamente. “Sì,” disse con un sorriso leggero, quasi sollevato. “L’ho trovato.” Alice lo guardò confusa. “Ma… come facevi a sapere che era qui?” Il bambino si voltò verso uno degli scaffali più alti della libreria e indicò un vecchio libro con la copertina azzurra, leggermente impolverata. “È sempre stato lì, nascosto tra le pagine di quel libro. Solo chi ha il cuore pronto a vedere può trovarlo davvero.”

Alice seguì il suo sguardo e, con un brivido, si rese conto che non ricordava di aver mai notato quel libro prima d’ora. Sembrava far parte della libreria da sempre, eppure, ora che il bambino lo indicava, aveva qualcosa di diverso. Qualcosa di speciale.

“Vuoi sapere cosa c’è scritto?” chiese il bambino, guardandola con occhi brillanti di mistero. Alice annuì. Il bambino aprì il biglietto e lesse ad alta voce: “Quando il cuore saprà vedere, la porta si aprirà.” Appena le parole furono pronunciate, accadde qualcosa di incredibile: il libro azzurro si mosse leggermente, come se fosse stato sfiorato da un soffio di vento. Poi, con un leggero scricchiolio, uno scaffale si aprì lentamente, rivelando un passaggio segreto. Alice sgranò gli occhi, il cuore che batteva all’impazzata. “Ma… cos’è questo?” Il bambino sorrise e, facendo un passo avanti, tese la mano verso di lei. “È l’inizio di un’avventura. Vieni con me?”

Alice esitò solo un momento, poi afferrò la mano del bambino e insieme varcarono la soglia del misterioso passaggio. Il tempo della libreria sembrò fermarsi, mentre davanti a loro si spalancava un mondo sconosciuto, tutto da scoprire.

Appena attraversarono la soglia, Alice sentì un brivido percorrerle la schiena. Il passaggio segreto li aveva condotti in un lungo corridoio illuminato da piccole lanterne appese alle pareti di pietra. L’aria profumava di carta antica e muschio, come se quel luogo fosse rimasto nascosto per secoli.

“Dove siamo?” sussurrò Alice, stringendo ancora la mano del bambino. Lui si limitò a sorridere e la guidò avanti. Il corridoio si allargò lentamente fino a trasformarsi in una grande sala circolare. Al centro, su un piedistallo di marmo bianco, c’era un libro enorme, con una copertina di pelle decorata da motivi dorati che sembravano brillare di luce propria. Alice si avvicinò con cautela. Sul dorso del libro c’erano incise parole misteriose: “Le Storie Dimenticate”. “Che cos’è?” chiese, con un misto di meraviglia e timore. Il bambino la guardò con i suoi occhi profondi e le rispose con voce calma: “Questo è il libro che custodisce tutte le storie che il mondo ha dimenticato. Racconti mai terminati, avventure mai vissute, personaggi che aspettano di essere trovati. Solo chi ha il cuore aperto alla meraviglia può entrare qui e riportare in vita le storie perdute.”

Alice sentì un fremito di eccitazione. Sfiorò con delicatezza la copertina, e non appena le sue dita toccarono il libro, le pagine iniziarono a sfogliarsi da sole, sollevando un vento leggero che sapeva di inchiostro e magia. Improvvisamente, le lettere sulle pagine cominciarono a sollevarsi nell’aria, danzando intorno a loro come lucciole luminose. Poi, con un ultimo battito d’ali invisibili, le parole si disposero davanti ai loro occhi, componendo una frase: “Scegli la storia e diventerà reale.” Alice trattenne il fiato. Aveva sempre amato le storie… e ora ne avrebbe vissuta una. Il bambino le porse la mano ancora una volta. “Sei pronta?” Alice sorrise. “Più che mai.” E con un ultimo sguardo alla libreria ormai lontana, fece un passo avanti… e la storia ebbe inizio.

Appena Alice fece quel passo avanti, sentì il pavimento scomparire sotto i suoi piedi. Un vortice di luce dorata la avvolse, e un istante dopo si ritrovò in un luogo completamente diverso. Era in un’enorme foresta, ma non una foresta qualunque. Gli alberi erano altissimi, con tronchi d’argento e foglie che brillavano come piccole stelle. Il cielo sopra di lei era di un azzurro profondo, attraversato da filamenti di luce che sembravano sospesi a mezz’aria, come se l’intero luogo fosse fatto di pura magia.

Alice si guardò intorno, il cuore che batteva forte per l’emozione. Il bambino era accanto a lei, con lo stesso sorriso enigmatico di sempre. “Dove siamo?” chiese Alice, con un misto di timore e meraviglia. “Siamo dentro una storia dimenticata,” rispose lui. “E sta a noi riportarla in vita.” Alice si accorse che ai suoi piedi c’era un piccolo libro aperto. Le pagine erano bianche, tranne una riga che si stava scrivendo da sola, proprio davanti ai suoi occhi: “Quando Alice entrò nella Foresta delle Stelle, non sapeva ancora che qualcuno la stava aspettando…”. Alice trattenne il respiro. “Qualcuno mi sta aspettando?” Il bambino annuì. “Ogni storia dimenticata ha un protagonista che attende di essere ritrovato.” All’improvviso, un rumore tra i cespugli fece sobbalzare Alice. Qualcosa, o qualcuno, si stava avvicinando. Il foglietto tra le mani di Alice si riempì di nuove parole: “E fu allora che Alice incontrò…”. Chi avrebbe trovato tra gli alberi scintillanti della Foresta delle Stelle? Alice deglutì, stringendo i pugni per la tensione. Un ramo si mosse, le foglie d’argento frusciarono…

Dalla penombra della foresta emerse una figura slanciata e luminosa. Era un ragazzo, poco più grande di Alice, con lunghi capelli scuri che sembravano muoversi come fili di seta al vento. Indossava una tunica color notte, punteggiata di piccoli bagliori che ricordavano le stelle nel cielo. Ma ciò che colpì Alice furono i suoi occhi: erano dorati, come il sole al tramonto, e la guardavano con un misto di sorpresa e speranza. “Finalmente sei arrivata,” disse il ragazzo con un sorriso. “Ti stavo aspettando.” Alice lo fissò, incerta. “Mi conosci?”. Lui annuì lentamente. “Non ancora. Ma so chi sei. Sei la Viandante delle Storie, colei che può ridare vita a ciò che è stato dimenticato.”

Alice si voltò verso il bambino che l’aveva accompagnata, cercando risposte, ma lui sembrava tutt’altro che sorpreso. “Ogni storia ha bisogno di qualcuno che la racconti per non svanire,” spiegò il bambino. “E questo mondo sta scomparendo, Alice. Solo tu puoi salvarlo.”. Alice sentì un brivido lungo la schiena. “Come?” Il ragazzo della foresta si avvicinò e le porse un oggetto che brillava nella sua mano: una piuma d’argento, leggera come l’aria. “Scrivendo.”

Alice prese la piuma con esitazione. Non appena le sue dita la sfiorarono, le parole cominciarono a comparire nell’aria attorno a lei, intrecciandosi in sottili fili di luce. “Quando Alice prese la piuma, la Foresta delle Stelle riprese a respirare…” E proprio in quel momento, gli alberi tremarono dolcemente, le foglie scintillarono con nuova energia e il cielo sopra di loro sembrò accendersi di mille colori. Alice spalancò gli occhi. “Sta funzionando!” Il ragazzo annuì. “Ma la storia non è ancora finita. Qualcuno ha cercato di cancellarla… e non si fermerà finché non avrà distrutto tutto.”

Un vento freddo attraversò la foresta, spegnendo alcune delle luci dorate. Dall’ombra, un suono inquietante risuonò tra gli alberi: un sussurro sottile, come pagine strappate e disperse nel vento. Il bambino si fece serio: “Sta arrivando.” Alice serrò la piuma tra le dita. Sapeva che non poteva tirarsi indietro. Doveva salvare quella storia. E per farlo, doveva affrontare l’ombra che cercava di cancellarla.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

Commenti

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Un giorno straordinario”

Condividi
Tweet
WhatsApp
Manuela Randazzo
Mi chiamo Manuela Randazzo, sono nata a Palermo il 30 aprile 1984. Sono laureata in Lettere e svolgo, a tempo indeterminato, la professione di docente di Sostegno per la Scuola Secondaria di I grado e, al tempo stesso, sono una Guida Turistica Abilitata, in Italiano e Inglese, per la regione Sicilia. Sono sposata dal 2022 e ho un figlio, Alessandro, nato nel 2023. Attualmente vivo nella città di Marsala, in provincia di Trapani. Appassionata lettrice di romanzi e racconti per l'infanzia e l'adolescenza, amo la fotografia e il cinema.
Manuela Randazzo on Facebook
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors