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Sotto il segno della scelta

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Consegna prevista Giugno 2026
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Quando Ottavia rientra in palestra dopo un infortunio, scopre che nulla è più come prima. Tra sguardi intensi, sottintesi e gelosie, le relazioni si intrecciano in modo imprevedibile. Paolo, Thomas e le persone che la circondano mettono in gioco segreti, desideri e tensioni che la costringono a confrontarsi con le proprie emozioni. Un romanzo che mescola suspense, passioni e misteri, trasportando il lettore in un mondo di scelte difficili e colpi di scena avvincenti.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo libro durante il periodo in cui ero ferma per un infortunio, trasformando il tempo e le emozioni di quei mesi in una storia intensa. Volevo raccontare tensioni, relazioni e sentimenti autentici, creando un romanzo che trasportasse il lettore tra suspense, riflessione e colpi di scena.

ANTEPRIMA NON EDITATA

PROLOGO

Non mi era mai piaciuto scomparire. Eppure questa volta sembrava inevitabile.

Il tempo scorreva in modo strano, come se qualcosa si fosse spezzato, lasciandomi sospesa in un limbo in cui niente sembrava davvero reale, forse ero io a sentirlo così, o forse era il mondo a scorrere senza accorgersi della mia assenza.

Mi chiedevo quanto tempo sarebbe servito prima che qualcuno notasse che non c’ero più.

Un giorno? Una settimana?

O forse non sarebbe mai successo?

Non ero mai stata il centro di nulla, sempre un passo indietro, sempre ad osservare, a lasciar scorrere senza troppa pretesa.

Eppure questa volta, c’era un’ombra di incertezza che mi tormentava. Cosa succede quando smetti di occupare spazio?

Quando la tua routine si interrompe senza spiegazioni?

Le persone si accorgono di quei vuoti, o il mondo continua a scorrere come se nulla fosse cambiato?

Mi dicevo che non importava, che era meglio così, eppure ogni tanto mi sfiorava un pensiero scomodo.

E se qualcuno lo avesse notato? Se lui l’avesse notato?

L’idea mi dava un senso di inquietudine, forse perchè non sapevo se volevo davvero una risposta.

Perchè se qualcuno si fosse accorto della mia assenza, allora significava che qualcosa era cambiato, che forse senza rendermene conto avevo alterato il corso di qualcosa.

E questo mi spaventava più di qualsiasi altra cosa.

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CAPITOLO 1

Non so mai come iniziare a mettere su carta ciò che ho in testa,ho sempre un sacco di confusione e di pensieri che fanno sempre troppo rumore.

Ho sempre il timore che qualcuno possa sentire ciò che sento,ciò che provo e soprattutto ciò che penso,ad esempio oggi in palestra ero giù per diverse motivazioni,per fortuna oggi c’era Thomas,riesce a farmi staccare la testa per qualche ora.

Chi è Thomas?

Per spiegarvelo devo tornare indietro di un paio d’anni,al 2022,ci siamo conosciuti in palestra,io in quell’anno ho compiuto 22 anni e lui la settimana prima ne ha compiuti 21,quando lui è arrivato in palestra io già la frequentavo da diversi anni.

Thomas è stato un fulmine a ciel sereno,mi ha colpita sin da subito sia nel modo di fare ma anche fisicamente,è arrivato nel momento in cui non volevo provare nulla nei confronti di nessuno,lui li ha riacceso tutti i sentimenti che altri avevano danneggiato e spento per diversi anni.

Mi ha dato tante risposte a tanti miei punti di domanda,tant’è che ad aprile 2023 gli ho scritto una lettera anonima dove gli dichiaravo tutto ciò che provavo nei suoi confronti essendo sincera al 100%,e quando già gli era stata consegnata io mi sono sentita sin da subito più leggera,ma non ho mai capito se era arrivato a capire chi era il mittente della lettera.

Thomas è stata la colonna portante della mia vita all’interno della palestra,essendo un mio coetaneo per una parola di conforto,per un consiglio o semplicemente per un sorriso io andavo da lui,penso che ciò basti a spiegare come stavo come stavo quando in palestra c’era lui.

A settembre però Thomas non è più tornato in palestra,in cuor mio da quando l’avevo conosciuto sapevo che come ogni istruttore che era passato in quella palestra,anche lui andava via ma io non ci credevo e non volevo accettarlo,senza di lui io non ero completa,non sapevo da chi andare quando avevo bisogno di un consiglio anche perchè tutti gli amici che mi ero fatta lì dentro ormai anche loro erano andati via,e mi è sempre risultato estremamente difficile fare nuove amicizie,ma ciò era il male minore,io per continuare a stare lì dentro avevo bisogno di Thomas.

Quell’anno lo sentii molto poco,giusto per il suo compleanno e per il mio,avrei voluto sapere cosa facesse,cosa pensasse e come andasse l’università, ma ero troppo cagasotto per scrivergli e quindi non l’ho mai fatto.

E nel momento in cui non riuscivo più a trovare una luce,sono arrivate due persone che mi hanno letteralmente aiutata ad uscire dal tunnel in cui ero finita per la mancanza di Thomas.

Inizialmente ero diffidente tant’è che quando mi salutavano rispondevo semplicemente con un sorriso,ma un ciao dopo l’altro mi sono sciolta un pochino ed ho imparato a conoscere meglio queste due persone che ad oggi sono i fratelli maggiori che non ho mai avuto.

Fracesco ed Alessio.

Così mi hanno detto di chiamarsi,e piano piano,sono riuscita a capire che anche loro,che prima non calcolavo nonostante provassero a parlarmi e a cercare di conoscermi,hanno una storia da raccontare.

Con il passare dei giorni riuscivo a togliere il guscio che mi ero creata ed a sentire meno la mancanza di Thomas anche se pensavo a lui in ogni momento che la mia mente tornava a fare rumore.

Chiedevo di lui ogni volta che per qualche strano motivo mi mancava particolarmente,l’ho visto un paio di volte in giro per le strade di Teramo,ed entrambe le volte era in compagnia di amici ed io in entrambe le occasioni non l’ho salutato,lo guardavo solo da lontano.

E ancora una volta i miei pensieri tornavano a fare rumore,ero consapevole di aver bisogno di lui,ma ero anche consapevole del fatto che se era andato via c’era una motivazione,anche banale.

Dentro di me sapevo che non sarebbe più tornato ed io non ero assolutamente pronta a conoscere un nuovo istruttore,mi ero ripromessa che l’istruttore che avrebbe preso il suo posto non avrei neanche voluto conoscerlo.

Ma non è stato proprio così,ho dovuto conoscerlo,anzi conoscerla,giusto per la “curiosità” di farlo,perchè dentro di me sapevo che non sarebbe mai stata come Thomas.

Niente da toglierle per carità,ma il rapporto che avevo con Tommy era qualcosa che non poteva essere sostituito da tutti e così riniziai a pensarci tutti i giorni.

Ripensavo alla sua voce,al suo sorriso e al suo profumo,ero sempre così immersa nel mio mondo quasi da non rendermi conto che in palestra ci fosse un ragazzo nuovo.

Bello,ricciolino ed occhi azzurri e così per un momento riuscii a staccare i miei pensieri da Thomas.

Pochi giorni dopo venni a scoprire che suo nome era Tommaso e per un momento mi tornò in mente Thomas,ma comunque decisi di provarci a fare amicizia,ma non sapevo come fare e così per l’ennesima volta mi chiusi in me stessa senza il coraggio di riuscire a fare amicizia con qualcuno.

E così mi ritrovo un’altra volta la testa piena di domande e piena di perchè senza una risposta degna di essere tale.

Provo a sfogarmi in ogni modo,ma nulla sembra riuscire a svuotare la mente,i miei pensieri tornavano sempre e costantemente su Thomas,la voglia di scrivergli era tanta,ma ogni volta che provavo a scrivergli cancellavo il messaggio per la paura che lui non mi rispondesse.

A fine marzo riuscii a fare amicizia con i due ragazzi nuovi,uno dei due era Tommaso,l’altro mi disse di chiamarsi Lucas,la mia più grande paura era quella di non riuscire ad averci una bella amicizia come quella che avevo con Francesco ed Alessio,nonostante ci spostassimo solo pochissimi anni di differenza,ed invece solo poche settimane dopo ad una cena riuscii a conoscerli meglio e soprattutto a farmi conoscere.

Con il passare del tempo il pensiero di Thomas si era affievolito anche se non viverlo tutti i giorni era strano e mi mancava.

Ultimamente ero estraniata da tutto ma nessuno sembrava rendersene conto,o forse ero io a non farlo capire,avrei voluto parlarne con qualcuno ma non sapevo con chi,solitamente ne parlavo con Thomas ma lui per l’ennesima volta non c’era e forse non era neanche colpa sua ma io era proprio in quei momenti che lo avrei voluto vicino.

I giorni,le settimane e persino i mesi passavano lenti,la routine era sempre la stessa,lezioni in università,esami e allenamenti in palestra,tornavo a casa ed il giorno seguente era sempre uguale a quello prima.

Non c’era un giorno che era diverso dall’altro,ma io comunque facevo finta di stare bene,anche se io bene non ci stavo affatto.

L’estate era alle porte,il mio mensile stava per scadere,un mensile che però non avrei rinnovato perchè iniziava a fare veramente caldo ed allenarsi con il caldo non era sostenibile.

Quel giorno era l’ultimo giorno del mese prima di tornare a settembre,quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri,nel fare l’ultimo pezzo di strada verso la palestra vidi la sua macchina,ricontrollai la targa diverse volte per essere sicura che fosse la sua.

(Si,sono psicopatica,so la targa della macchina del mio istruttore a memoria). Non mi ero sbagliata,era la sua,era in palestra.

Mi si illuminarono gli occhi,il cuore iniziò a battermi all’impazzata,e le gambe iniziarono a tremarmi a avevo paura che potessero cedermi.

Non riuscivo a realizzare,lui era in palestra in quell’esatto momento:“Potrei piangere”fu la prima cosa che pensai ma non lo feci.

Fu quando me lo ritrovai davanti in segreteria che realizzai,avrei voluto abbracciarlo ma allo stesso tempo gridargli contro esigendo delle spiegazioni del perchè se ne fosse andato senza dire nulla.

Avrei voluto anche ridere e piangere contemporaneamente,ma non feci nulla di ciò che avrei voluto fare,rimasi indifferente ed andai a cambiarmi in spogliatoio dopo averlo salutato.

Quando scesi in sala attrezzi lui era ancora lì,gli occhi mi si illuminarono di nuovo e le gambe iniziarono a tremarmi nuovamente,inoltre avevo anche lo stomaco sottosopra per la gioia.

Ero stranamente felice,come non lo ero mai stata negli ultimi mesi,e per la seconda volta avrei voluto abbracciarlo forte ma senza gridargli contro perchè nonostante tutto non avevo neanche un motivo valido per farlo,era solo per scacciare la rabbia che avevo avuto negli ultimi mesi a causa sua,ma mi bastava averlo lì in quel momento per farmi passare tutta la rabbia e le emozioni negative che avevo e a farmi tornare felice.

A farmi tornare coi piedi per terra fu la sua voce che mi disse:“Ci vediamo a settembre,torno”.

Non riuscivo a crederci,lo aveva detto davvero o lo avevo sognato?Fu solo una volta che lui era già andato via che chiesi conferma al Presidente della palestra.

Dopo la sua conferma passai l’intera estate a contare i giorni che mancavano a settembre,ma l’estate non passava mai e non riuscivo a capire perchè quando ero con lui il tempo passava veloce e invece quando lui non c’era il tempo si fermava.

Ormai oltre che leggere,studiare ed andare al mare non sapevo più cosa fare visto che comunque durante la sessione avrei dovuto dare solo tre esami:uno che poi ho passato,uno no,ed uno che non ho potuto sostenere per via della febbre alta,ed io per l’ennesima volta mi ritrovai con i pensieri che tornavano a fare troppa confusione.

Mi ponevo domande inutili ma che comunque non avevano risposta.

E se poi non tornasse davvero?

Se me lo avesse detto solo per farmi felice?

Avevo realmente paura che lui non tornasse davvero,ma non pensavo realmente che lo avrebbe detto solo per farmi felice,è sempre stato il tipo di persona che se dice una cosa poi la fa.

Senza rendermi effettivamente conto che il tempo passava,settembre era arrivato,durante l’estate avevo letto,studiato,avevo riso,pianto,fatto due vacanze,ma non mi ero dimenticata di Thomas ma soprattutto non mi ero dimenticata delle sue parole.

Ci vediamo a settembre,torno

Mi rimbombavano in testa come non so cosa ed ogni volta riprendevo il conto alla rovescia fino al giorno in cui l’avrei rivisto.

Quel giorno,nella lentezza dei giorni che si susseguivano uno dopo l’altro,arrivò veloce,ma la paura che lui non potesse tornare continuava a tormentarmi ed era soprattutto tanta,e quando finalmente vidi la sua macchina parcheggiata davanti alla palestra capii che Thomas non mi aveva mentito ma era tornato davvero.

Riaverlo in palestra,davanti ai miei occhi e tornare a viverlo tutti i giorni della mia vita era strano ma allo stesso tempo era bello,sì ero contenta tanto

quanto spaventata del fatto che lui potesse andare via di nuovo senza dire nulla come aveva fatto l’anno prima.

Ti brillano gli occhi e il sorriso quando c’è lui” mi è stato detto recentemente,ed è stato proprio in quel momento che ho capito che in realtà io non ho mai smesso di provare dei sentimenti forti nei suoi confronti.

Da quel momento cercavo di evitarlo ma il viverlo tutti i giorni e le battute dell’altro istruttore non erano d’aiuto,tant’è che di lì a poco,contro il mio volere,uscii il fatto che a me lui piaceva e così io finii per distaccarmi quasi completamente,lui lo vedevo diverso e forse lo ero anche io.

Non avrei mai voluto che fosse un’altra persona a dirgli che provavo interesse nei suoi confronti,così ogni giorno speravo di non vederlo anche perchè stava diventando freddo verso di me e non capivo perchè.

Forse mi sbagliavo o forse no.

Fu in quel momento che la mia testa tornò a fare rumore,forse più del solito,e non capivo come fare per spegnere tutti quei pensieri che ormai mi isolavano ovunque.

Il tempo passava veloce e Thomas lo vedevo sempre meno (da una parte per fortuna aggiungerei),non sopportavo di vederlo dopo ciò che era stato detto più che altro per il fatto che lui non avesse risposto,non avesse preso una posizione.

Mi aveva ignorata come non aveva mai fatto.

Lo avevo rivisto il giorno dopo il mio compleanno,inutile dire che il giorno prima non era venuto alla festa ed un pò ci ero rimasta male,ma se aveva altri impegni non potevo forzarlo a venire.

Ma la cosa,anzi la persona che mi ha delusa di più il giorno del mio compleanno è stato Alessio.

Lui che è sempre stato la persona con cui ho legato di più in palestra,lui che sapeva ogni cosa di me,Alessio la stessa persona che è sempre stata come un fratello come me mi aveva delusa e presa in giro.

Farò di tutto per venire al tuo compleanno”.

Inutile dire che non era venuto,che era il male minore ma non mi aveva nemmeno avvertita del fatto che non venisse,ignorandomi anche nei messaggi.

Quella di Alessio fu una pugnalata al cuore,e avevo una forte voglia di litigarci,ma da inizio dicembre lui iniziò a non allenarsi più ed io ero nera,avevo voglia di chiudere quell’amicizia che mi aveva dato tanto ma che allo stesso tempo mi aveva tolto tutto.

Così iniziai ad isolarmi durante gli allenamenti,passai dal sentirmi al non farmi sentire quasi più,come se non ci fossi.

Con le vacanze di Natale cercai di ritrovarmi,inutile dire che non ci riuscii,il mio pensiero era rivolto ad Alessio.

Perchè si era comportato così?

Cosa gli avevo fatto per far sì che lui si fosse comportato così?

Iniziai a colpevolizzarmi,ma capii quasi subito che il problema non ero io ma lui,che era una grandissimo bastardo,ed io non avevo né la voglia né i mezzi per poterlo cambiare,e così mi abituai alla sua assenza ma con un nodo alla gola ed allo stomaco perchè avevo voglia di “chiarire” questa situazione e di chiudere questa amicizia che mi aveva fatto soffrire così tanto,ma lui non faceva ritorno in palestra e non mi restava che attendere il suo rientro.

Quando tornai in palestra dopo le vacanze di Natale scivolando mi ruppi un dito proprio nel momento in cui in sala attrezzi nei giorni precedenti,c’era un ragazzo che aveva particolarmente attirato la mia attenzione,c’era sempre stato ma lo avevo sempre guardato con occhi diversi,e Thomas piano piano iniziò a scivolare fuori dai miei pensieri.Poi in una tiepida giornata di gennaio,appena scesi dal bus lo vidi passare con l’auto,non potevo sbagliarmi,era lui,probabilmente diretto a lavoro nonostante stavo iniziando ad interessarmi a quest’altro ragazzo,Paolo,il cuore iniziò a battermi all’impazzata e le gambe iniziarono a tremarmi,quasi a ricordarmi che nonostante l’interesse nei confronti di Paolo,un debole nei confronti di Thomas mi rimaneva sempre.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Ludovica Pirozzi
Ludovica Pirozzi vive a Teramo e ha iniziato a scrivere il suo secondo libro durante un periodo in cui era ferma per un infortunio. Trasformando emozioni, osservazioni e tensioni della vita quotidiana in parole, ha creato una storia intensa che mescola mistero, sentimenti autentici e colpi di scena, invitando il lettore a immergersi in un mondo ricco di emozioni e riflessioni.
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