Chi siamo davvero? Che cosa ci spinge a fare quello che facciamo?
Eva si ritrova a inseguire frammenti di ricordi che sembrano dissolversi appena prova a toccarli. Una lettera, un volto dimenticato, un sogno che ritorna: tutto diventa indizio in un percorso dove realtà e illusione si intrecciano.
Ogni pagina è un passo verso una verità che spaventa e affascina, in un romanzo psicologico che cattura e non lascia andare.
Un viaggio tra identità, segreti e ricerca interiore, dove il confine tra passato e presente si fa sempre più sottile.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto questo libro, in memoria di un passato travagliato, dove ogni cosa sembrava non essere mai al posto giusto, ho scritto per dare voce alle donne, che non sempre si sentono libere di far conoscere una determinata situazione, un determinato evento successo… mi sono sentito parte integrante del testo, e mentre scrivevo mi veniva in mente il mio passato.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Eva ha dieci anni quando un incidente cancella gran parte della sua memoria. Da quel giorno, il passato diventa un mosaico spezzato, un puzzle senza immagine. Cresciuta da un uomo che le ha fatto da padre, privata di una madre che sembra svanita nel nulla, Eva inizia a interrogarsi su chi è davvero — e perché tutti intorno a lei sembrano nascondere qualcosa.
La verità riemerge a trentatré anni, come una ferita mai guarita: la madre è viva. Il padre che l’ha cresciuta è stato ucciso. E il vero genitore biologico è legato a una rete criminale che affonda le radici nella mafia del Nord Italia.
Inizia così un viaggio intimo e brutale tra memoria e silenzio, dove ogni rivelazione ha un prezzo, e ogni passo verso la verità è un rischio.
Tra lettere mai consegnate, incontri che sembrano sogni, e segreti sepolti nei luoghi dimenticati della provincia italiana, Eva dovrà scegliere chi diventare: figlia del sangue o figlia dell’amore? Vittima della vendetta o custode della memoria?
Frammenti di verità è un romanzo psicologico e civile, che racconta le cicatrici invisibili lasciate dalla mafia nelle famiglie, nei legami, nelle generazioni.
Perché a volte la giustizia non si trova nei tribunali, ma nel coraggio di perdonare e ricominciare.
A chi non smette di cercare la verità,
anche quando fa paura.
A chi, nonostante tutto, sceglie di restare umano.
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“Non scegliamo chi ci mette al mondo.
Ma possiamo scegliere chi vogliamo diventare,
anche dopo che tutto è stato messo a Tacere.”
Scrivere questa storia è stato come camminare a occhi chiusi dentro un labirinto,
con la speranza di ritrovare un’uscita.
Ho percorso la memoria, la paura, la rabbia,
ma anche la voglia di perdono e di ricostruzione.
Un grazie sincero a chi mi ha ascoltato,
a chi ha creduto che la parola possa essere giustizia,
e a chi sa che la memoria… anche la più dolorosa…
è un dono da non sprecare.
Alex L.
Ho sempre creduto che la verità fosse come una luce: capace di guidarti, ma anche di accecarti.
Eppure, quando cresci circondata da bugie, da silenzi, da mezze frasi pronunciate a denti stretti, impari che l’unico modo per sopravvivere è inseguirla, la verità — anche se fa paura, anche se distrugge.
Questa storia è nata da un vuoto.
Un vuoto nella memoria, un vuoto nel cuore, un vuoto nelle parole non dette.
Mi chiamo Eva, e a trentatré anni ho deciso che quel vuoto non poteva più governarmi.
Ho scelto di ricostruire i frammenti di ciò che ero, di ciò che mi hanno tolto, di ciò che non ho mai capito davvero.
Quello che state per leggere è un viaggio attraverso la memoria, la paura, la colpa, ma anche la speranza.
È la storia di una ragazza che voleva solo essere amata,
che voleva sapere perché una madre scompare,
perché un padre muore,
perché la mafia può entrare nella carne come un marchio che non si cancella.
In queste pagine ci sono bugie che fanno male, verità che fanno peggio,
e scelte che nessuno dovrebbe mai essere costretto a fare.
Ma c’è anche la prova che, nonostante tutto,
nonostante il sangue, la paura e la vergogna, si può restare umani.
Se vi chiedo di accompagnarmi in questo viaggio,
è perché so che ogni lettore porta con sé le proprie ferite.
Forse riconoscerete le mie.Forse le rifiuterete.
Ma vi chiedo solo di non avere paura.
Perché, alla fine, la verità non salva sempre chi ami.
Ma può salvare te stesso.
E questo, a volte, è abbastanza.
Eva
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