“Claudia ha ventidue anni e una famiglia. Quella di sangue, in cui spiccano Gianluca, un fratello maggiore scapestrato e due fratelli più piccoli da nutrire a pane e nutella – e quella allargata, sparsa tra scale, balconi e pianerottoli del palazzo in cui vive. Siamo in un quartiere popolare di Milano, in anni non definiti ma privi di telefonini; ogni abitante del condominio ha le sue stranezze; ci sono Stefano, amico di infanzia sbalestrato e in rotta con il padre, e Federico – presenza silenziosa, solitaria, da incontrare a un davanzale presso cui sta in attesa di vedere tornare ogni anno le rondini.”
L’inizio della recensione scritta da Caterina Ferrara per Classicult. Se non lo conoscete è un peccato perché è un buon posto dove farsi una cultura partendo dall’antichità per arrivare ai giorni nostri.
Qui c’è la recensione completa.
https://www.classicult.it/rondini-telefono-giuliana-dea/