A volte le chiazze di nafta e sporcizia arrivavano fino sotto casa sua, piccole isole di rifiuti, fatte di cassette di legno marcio, cartone, masserizie e tutti gli scarti delle cucine di bordo. Ancora più raramente, ma succedeva anche questo, ci aveva visto galleggiare dentro carogne putrefatte di gatti o topi, già mezze divorate dai pesci. Da un suo amico aveva perfino sentito dire della carcassa di uno scimpanzé trovata a fluttuare nella lordura lasciata da un bastimento proveniente dall’Africa. Con ogni probabilità era la mascotte dell’equipaggio, morta di qualche malanno. Ovvio che l’avessero buttata in mare: non si può conservare il cadavere di una scimmia nel frigorifero della cambusa. Assorto in questi pensieri, il signor Passanisi avrà guardato ancora verso la scogliera, dove l’acqua appariva sì agitata e schiumosa, ma tutto sommato pulita. Vero è che quella notte c’erano stati i festeggiamenti del santo patrono e il golfo era stato illuminato a giorno da centinaia di fuochi d’artificio, troppo intenso e vicino era però quello strano odore di bruciato. Avrà anche escluso che potesse provenire dal grande cantiere al di là della rada: il quotidiano La Sicilia aveva pomposamente annunciato che entro la fine del 1950 sarebbe sorta una grande raffineria di petrolio, che significava posti di lavoro per tutti i disoccupati del paese. Presto sarebbe arrivata una nave dall’America, carica degli impianti necessari, e finalmente quel pezzo di Sicilia avrebbe avuto lo sviluppo industriale che meritava… ma neanche quella poteva essere la provenienza del fetore.
Poi avrà guardato verso la casetta confinante, fresca di restauro, notando una massa informe, di colore ben più scuro della roccia, giusto alla fine della scalinata che scendeva al mare. Si sarà avvicinato incuriosito, con il passo sicuro del pescatore abituato alla superficie scivolosa degli scogli. Costretto a tapparsi naso e bocca con un fazzoletto, avrà impiegato diversi secondi per capire che ciò che giaceva ai suoi piedi non erano i resti bruciacchiati di un tonno: quello era il corpo di un uomo, un cadavere carbonizzato. A quel punto si sarà precipitato a casa del vicino per chiamarlo in soccorso e, non ricevendo risposta, sarà tornato di corsa alla sua villetta, per allertare la moglie. Per sua sfortuna, nel 1950 non era ancora stata installata la rete telefonica in via Monte Nazareno, dunque non avrà avuto altra scelta che mettere in moto la FIAT Topolino nuova di zecca e fiondarsi giù per i tornanti del Monte. Giurerei che è andata così.
Antonella Zava (proprietario verificato)
Bravo Alessandro!
Un libro coinvolgente, scrittura curata e nello stesso tempo scorrevole. Un mix tra un romanzo ed un giallo che ti cattura e ti invoglia a continuare per scoprire cosa accade dopo.
Un’immersione nella affascinante e purtroppo violata terra siciliana fine anni ’70. La scrittura arriva a tal punto che mi sembrava di sentire i profumi, vedere i panorami, gustare i sapori dei piatti ed ascoltare i vinili tanto amati dai giovani protagonisti legati alla musica, loro salvezza e collegamento con il mondo.
È davvero un gran bel lavoro! Ora attendo la pubblicazione.
FRANCESCO SALAMONE (proprietario verificato)
In quanto lettore dei precedenti romanzi di Sbrogiò, mi ha incuriosito questa sua nuova proposta letteraria. Le aspettative sono state pienamente soddisfatte, anche in presenza di un deciso cambio di genere letterario, non si tratta infatti di un giallo/noir ma di un autentico romanzo di formazione. Inoltre, grigiori e atmosfere cupe cedono il passo alla solarità dell’estate siciliana, appena incrinata dalla cenere dell’Etna e dai fumi emessi dalle ciminiere degli stabilimenti petrolchimici. In continuità con le precedenti opere è il ruolo della musica, non semplice sottofondo, colonna sonora, citazione, ma autentica protagonista. Dopo la musica antica, il tango e il jazz, questa volta è di scena il rock degli anni ’70 che, dagli iniziali ascolti hard-rock all’approdo su Frank Zappa, sembra sottolineare il percorso di crescita dei protagonisti. Altro elemento di continuità è la presenza di uno forte spirito ironico, a tratti goliardico, che, rispetto i precedenti romanzi, è assolutamente straripante. Gran parte delle vicende narrate suscita, infatti, fragorose risate.
Denise Petriccione (proprietario verificato)
Il Falò del Saraceno è una vera delizia! ho letto la prima versione e mi è piaciuta moltissimo. Bella l’ambientazione siciliana, i personaggi, la scrittura, tutto insomma. Comprate, comprate, comprate ! La versione definitiva stampata sarà ancora più bella …possibile ???
Denise Petriccione (proprietario verificato)
Il Falò del Saraceno è una vera delizia! ho letto la prima versione e mi è piaciuta moltissimo. Bella l’ambientazione siciliana, i personaggi, la scrittura, tutto insomma. Comprate, comprate, comprarte ! La versione definitiva stampata sarà ancora più bella …possibile ???
Enrico Rigato (proprietario verificato)
Daiiiiii! Voglio il libroooo! Non vedo l’ora! Grande Alessandro!
Angelo Strano (proprietario verificato)
Avendo letto i suoi due romanzi precedenti so già che non mi deluderà, avendolo già ordinato aspetto con ansia il terzo. Spero presto.
Daniela Pellegrino (proprietario verificato)
👏🏼👏🏼👏🏼…congrats Ale…sarà un successo¡¡¡
FREDERIC LONGO (proprietario verificato)
Ho letto i 2 primi romanzi di Alessandro che sono eccelenti, non ho nessun dubbio sul terzo, non vedo l’ora della consegna. ( ne ho ordinati anche per regalarli ) Ma si deve aspettare fino a novembre…Miseria !!
daniele Cernuto (proprietario verificato)
non vedo l’ora di riceverlo!