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Siderus – Fondazione

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Quando Luca, Loren, Fed, Rick e Mary decidono di partire alla scoperta del pianeta Siderus, non sanno cosa aspettarsi. Dopo giorni di addestramenti costanti sotto la guida di Luca, il capogruppo, i ragazzi si sentono pronti a salire sull’astronave, ma una volta sbarcati su Siderus, dopo un viaggio durato quarantadue anni terrestri, si rendono conto di trovarsi in un luogo inospitale e di non avere le conoscenze necessarie per tornare sulla Terra. Devono quindi  mettersi in gioco e imparare a vivere in una società distinta dalla loro, in cui i valori affettivi, il tempo e lo spazio sembrano appartenere, letteralmente, a un’altra dimensione.

PRIMO EPILOGO

RICORDO

 

2378 A.T.

Se tutti i miei errori diventassero di paglia

vorrei poter avere la falce dei miei giorni:

con essa farei ardere il fuoco nella notte

e danzerei leggero su motivi senza tempo.

Se tutti i miei errori diventassero macigni

allora vorrei avere gli amici di una vita:

con essi vedrei ardere il fuoco nella notte

e le pietre diverrebbero soltanto un focolare.

La notte è divenuta una coltre senza fine

e non c’è traccia di quel fuoco che l’anima riscalda.

La stella del mattino è un miraggio fra le cime

e si fa freddo nelle ore che la notte ruba all’alba.

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Una vecchia canzone, diffusa nell’aria dall’ennesimo dispositivo d’intrattenimento a radiofrequenza del XXIII secolo, recitava pressappoco queste parole. Può darsi che tutto ciò abbia infinite interpretazioni, e può darsi che io vaghi nella nebbia del passato alla ricerca di una via perduta. Per quanto mi sforzi di ritrovarla, la prigione che ho saputo costruirmi significa una cosa soltanto: sono diventato vecchio. Le cime lontane che ho veduto per l’ultima volta, qualche estate fa, sono eloquenti: la curiosità ha ceduto il passo all’indolenza. I tratti aranciati del tramonto risvegliano ancora memorie assopite, sprofondate negli abissi di un passato ormai remoto, ma sono solo nuvole lontane, solo giorni senza nome, vaghe ali senza forma. E disperatamente cerco quella chiave che ho smarrito, quella porta che restituisca la libertà a un vecchio. Cerco ancora quel tramonto in cui rinascere bambino. E se pure ci riuscissi, dovrei rinascere ogni giorno, poiché s’invecchia presto a esser soli, su una distesa a tratti arida e infinita, sperduta su di un piano che s’incurva a formare una terra senza nome, fra le stelle della Galassia, dove luci e tenebre sono solo due opinioni. Certe volte è strano il cielo della baia, un muto e silenzioso infinito, oltre il quale i miei occhi hanno sete di guardare ancora e ancora non possono vedere, lungo il limite sottile che scinde il sogno dal reale. Cerco il Sole fra le stelle, in un abisso senza fine, con due lune sopra il capo e due astri all’orizzonte, sospeso fra due mondi che forse non ho mai capito. Potrei per loro versare lacrime che non ho, ricordare vite che non ho vissuto, e sempre e solo al vento affiderei la loro essenza.

Nelle notti senza fine che solo questo luogo inaccessibile seppe offrirmi, a nulla valse il domandarmi se mai fu di quelle terre, per una volta almeno, Dio signore e sovrano, rispondere un giorno per il certo e dare il tutto per assurdo nel volgere dell’alba. Eppure osservo ancora il cielo, il terreno dell’autunno, e il vento che scombina il disegno delle foglie. Soggiunge infine quel ricordo, quel che è un indomito ardore. Sulla Terra lo chiamavano amore, ma nel destino di un vecchio, condannato a vivere i suoi anni al di fuori della Storia, non poté che diventare libro questo scorrer di parole. E prima ancora che per davvero io impazzisca, metto mano su queste pagine di nulla, su queste eco del passato. Forse finì così, questo mio tempo: per me in esso sta la vita. Cominciò però diverso, e al di là degli esseri umani, a esso affido il mio pensiero.

2022-02-18

Aggiornamento

Siamo arrivati al traguardo delle 200 copie! E mi piace usare il plurale, perché è merito di ognuno di voi, della vostra fiducia, del vostro impegno. Spero di poter 'cumbidare', ovvero offrire, a ognuno di voi, qualcosa tipico della terra ove quest'avventura ha inizio, quando sarete da queste parti. È stato bello vedere le vostre storie, i vostri inviti, il vostro impegno nel trovare i lettori anche quando il traguardo sembrava lontanissimo! È stato bello fare qualche chiacchierata con voi sulle cose che avete letto nelle bozze, e vi incuriosivano! È stato bello sapere quanto alcuni di voi si siano immedesimati nei personaggi, attraverso qualche sfumatura del loro carattere, o delle loro parole. Ed è a tutti voi, che mi avete sostenuto in mille modi, che dedico questo piccolo, grande successo personale! Siderus Fondazione è l'inizio di una saga, è la storia di persone comuni proiettate nella dimensione futura, in un tempo che scorrerà sempre più veloce. La mia speranza è che possiate sognare con loro, vedere luoghi esotici, farli vostri. Grazie ancora, di cuore.
2022-02-11

Aggiornamento

Amico di vecchia data, grande esperto di storia e tradizioni sarde, nonché profondo conoscitore del territorio sardo, Alessio riporta sul suo blog la campagna di crowdfunding di Siderus - Fondazione. https://www.contusu.it/libreria-di-contus/ Il set di questa avventura, è appunto un territorio che conosce bene: i suoi paesaggi, i suoi silenzi, le sue bellezze e le sue criticità. Saprebbe distinguere ognuno dei sassi che compaiono nella narrazione. Siderus Fondazione è il primo libro di una quadrilogia che vuole raccontare il destino dell'umanità a partire dall'epoca attuale, fino a ben 4 miliardi di anni. Non si può che partire da una terra ricca di fascino e di mistero, dove passato e futuro si mescolano, e sono felice che Alessio abbia apprezzato e mi sostenga. Siamo entrambi sardi d'altronde. Abbiamo lo stesso legame profondo con la nostra terra, per quelle montagne e foreste impenetrabili, frequentate da poche anime alla volta, che in modi diversi vogliamo raccontare a tutto il mondo. Date uno sguardo al suo blog, a ciò che ha indagato e studiato con la sua associazione, e scoprirete ben più dell'articolo che mi ha dedicato. Grazie Alessio!
2021-12-04

Aggiornamento

Credo che la parola più importante da rivolgere a coloro che mi sostengono in questo progetto sia: grazie! Non è scontato, non è mai banale ringraziare qualcuno: coloro che ho incrociato sui sentieri montani, nei laboratori, nelle avventure di vario genere, coloro che mi hanno dato la loro fiducia. Nel tempo ho voluto ringraziare ognuna di queste persone, dedicandogli un verso, una piccola e fondamentale parte nella storia che ho voluto raccontare, frase dopo frase, pagina dopo pagina. Per quanto possa sembrare un piccolo passo, le prime settanta copie hanno dei lettori appassionati. Qualcuno ha terminato la lettura delle bozze, e chiede di poter leggere il secondo volume. Voglio condividere uno dei commenti più belli. "Io so di cosa sto parlando. So che questo libro è l'inizio di un viaggio così intenso da permettere di sentire freddo nelle mattine estive, di vedere galassie nuove e di esplorare l'animo umano, tra le luci soffuse di una notte con più lune. Bisogna che questo lavoro veda l'alba. Luca, non per essere ripetitiva ma... anche stavolta ho ragione!"

Commenti

  1. Nicola Anedda

    (proprietario verificato)

    Un libro onesto, frutto di lavoro, passione e conoscenza di certi argomenti trattati. Una storia che sicuramente prende spunto da avventure vissute, da amicizie reali e da luoghi frequentati per davvero. Dalle rocce della Sardegna, viaggiando nello spazio e “imbrogliando” il tempo, l’azione si sposta su Siderus, un pianeta distante anni luce dalla Terra. Basta un viaggio così lungo a resettare idee, preconcetti e anche rancori nati su Gaia? Non sarò io a dirvelo, ma vi invito a scoprirlo leggendo il primo volume di questa epopea! Buona lettura 📖

  2. (proprietario verificato)

    Avventura e Fratellanza sono il leitmotiv di questo romanzo. Si legge la passione e la conoscenza dell’autore e la lettura scorre e coinvolge! Non resta che aspettare il seguito!!!!

  3. Ho terminato di leggere Siderus e devo dire che mi è molto piaciuto. Il protagonista ha risvegliato in me tante domande sulle tematiche da lui affrontate come, per esempio, l’amicizia, la perdita degli affetti, le proprie radici e come affrontare un mondo nuovo, completamente diverso per noi terrestri. La dettagliata descrizione dei luoghi ha fatto sì che mi trovassi a vivere con lui le situazioni descritte. La domanda che mi sono posta, alla fine di questa lettura, è stata: fantascienza o futuro prossimo?
    Consiglio vivamente questo libro e attendo la pubblicazione del II volume.

  4. Dany Aresu

    Una

  5. Emmanuele Sanna

    (proprietario verificato)

    L’istinto dell’umanità è da sempre quello di esplorare, spingersi sempre più in là, oltre i confini del conosciuto in una continua ricerca di sfide o di quel “qualcosa di più” che nessuno di noi sa ben definire.
    Per alcuni soggetti una vera e propria missione da compiere, anche se in solitaria.
    Viaggi interstellari, un futuro remoto, un modo di concepire il tempo e lo spazio diverso da come siamo abituati a fare. Mondi alieni dove però si riesce a ritrovare spesso un qualcosa di familiare.
    Si tratterà di un percorso che alla fine ci condurrà allo stesso punto di partenza ma con una nuova consapevolezza, o ad altri esiti del tutto inattesi?
    In ogni caso penso valga la pena intraprendere il viaggio.

  6. Massimo Fenu

    L’uomo trova nel gruppo la sua forza. Ma a differenza di altri generi animali, ha imparato a simboleggiare la rete sociale a cui fa riferimento creando strutture che in natura non esistono: concetti come religione e nazione così come correnti artistiche o addirittura brand.
    Nell’accelerare della tecnologia si è assistito ad una progressiva stratificazione del costrutto sociale e, conseguentemente, ad un aumento della complessità di questi legami da cui l’uomo, sin dalla nascita, è interdipendente.
    Questo romanzo sembra interrogarsi, proiettato su uno scenario futuro, su quali saranno i prossimi viaggi dell’uomo che, forse, in una realtà sociale che diventa sempre più rarefatta nell’intreccio convulso dei suoi simboli, torna a ricercare il significato dei primi contatti umani. Vi è molto da scoprire in questo romanzo in cui i viaggi interstellari, che alla fine sono percorsi in solitaria, raccontano il cammino di ognuno di noi alla ricerca dell’altro per scoprire il mistero di noi stessi.

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Luca Murtas
È nato a Cagliari il 18 giugno 1986. Si è laureato in Fisica, conseguendo in seguito delle specializzazioni in ambito medico, e attualmente lavora come impiegato amministrativo. Appassionato di montagna e suo assiduo frequentatore, è istruttore di sopravvivenza e survival sportivo CSEN, guida di sopravvivenza AIGS ed è socio fondatore della Sardinia Survival School.
“Siderus - Fondazione”, primo di quattro volumi, è il suo romanzo d’esordio.
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