Ti sei mai chiesto come fa un cieco a leggere a scrivere? Ti sei mai domandato come fa una persona che non vede a vivere una vita molto simile alla tua?
In questo libro ho deciso di raccogliere tutte le domande che ho ricevuto spesso da persona cieca. Avrei potuto rispondere in maniera formale, ma dopo un po’ ho capito che forse l’ironia è la strada migliore. Quindi: non aspettarti un libro pieno di termini medici, ma uno pieno di storielle su come la gente mi faccia disperare e di consigli utili semmai dovessi trovare un cieco sul tuo cammino.
Perché ho scritto questo libro?
Ho scritto questo libro perché mi sono stufata di chiudere un occhio sui comportamenti di chi mi giudica a prima vista. Per non farsi accecare dei pregiudizi è meglio porsi domande, quindi entriamo a tentoni nel mondo di chi non vede. Mi raccomando, mani avanti, che gli ostacoli sono tanti.
ANTEPRIMA NON EDITATA
INTRODUZIONE BECERA
“Je suis moi-même la matière de mon livre.”
(Sono io stesso la materia del mio libro.)
Michel de Montaigne cominciò così la sua opera Les Essais, affermando già dalla primissima riga del testo che si sarebbe parlato di lui e solo di lui, di com’era e di come vedeva il mondo. Sperando di non procurargli troppo disturbo, riprendo la sua frase oggi, circa cinque secoli dopo, e la ricopio pedissequamente per cominciare a parlare di me.
Ma chi sono io?
A questa domanda potrei rispondere snocciolando una serie di informazioni: come mi chiamo, da dove vengo, che cosa studio, cosa mi piace fare… ma no, queste informazioni non ci interessano. Io, già dal primo sguardo altrui, sono una sola cosa: la cieca. Sì, detto così sembra brutto, ma guardiamo in faccia alla realtà, sediamoci con lei davanti a due tazze di tè verde e siamo onesti. Delle persone disabili si parla quasi sempre allo stesso modo, riportando storie di persone che, NONOSTANTE LA PROPRIA DISABILITÀ, qualunque essa sia, ce l’hanno fatta. A me non piace definirmi così, preferisco un approccio diverso, forse brutale, ma almeno sincero e diretto.
In questo libro mi propongo di raccontare la vita dal punto di vista di un cieco, portando la mia esperienza senza alcun filtro e rispondendo ad alcune delle domande che ricevo più frequentemente. Se ti aspetti un libro politicamente corretto, coccoloso e buonista, ti prego di riporre il presente testo nel luogo in cui lo hai trovato. Se, al contrario, vuoi aprire gli occhi su un mondo uguale e diverso, preparati a una certa ironia e a risposte oneste a domande giuste o meno.
Entriamo ora a tentoni nel mondo di chi non vede.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.