Nel mondo di Thauma esistono 5 elementi magici, 5 regni e migliaia di maghi e streghe. Gli abitanti, tuttavia, si ritrovano in una lunga guerra che dura decenni per via del terribile Micro: l’essere più crudele e potente fra tutti nonché colui che ha portato alla fine del più grande eroe di tutti i tempi. Inizialmente Ethan è un ragazzino che si mostra molto inesperto. Si ritrova ad accompagnare in missione i propri genitori ma casualmente viene a conoscenza di Jean: una strega del fulmine. Da questo momento in poi i due cresceranno ma si ritroveranno più e più volte ad intralciare Micro stesso e incontreranno altri maghi in grado di far avverare una profezia.
Perché ho scritto questo libro?
Quando ero bambino immaginavo sempre di essere il protagonista di una storia, avere dei poteri magici, e affrontare avventure e insidie giorno dopo giorno. Crescendo questa creatività non è mai andata via e un giorno ho deciso di intingere questi racconti su carta, rendendo tutto reale e realizzando il mio più grande sogno.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Jean nel frattempo ritornò di fretta nella sua stanza, non consapevole di aver combinato un disastro. “Mio padre non sa contro chi sta andando” disse al cucciolo con tre occhi accendendo la lampadina tramite i suoi poteri e guardandosi allo specchio. Si diresse alla scrivania per prendere il diario che il padre leggeva ogni sera e con poche gocce di inchiostro lasciò una precisa dedica: “L’autrice di questa storia ha deciso di terminare il capitolo con un bel colpo di scena, ricco di suspence e mistero” il cagnolino abbaiò felice passando tra le gambe della ragazza. Jean invece corse di fretta verso l’armadio e si levò il pigiama ormai lercio di sudore. Per fuggire dalla villa doveva portare con se ciò a cui teneva di più: una collanina a forma di saetta che le aveva donato la madre ma che aveva nascosto per tutto il tempo ad Arnold ed Helen. In quel momento io ero arrivato alla sua finestra, l’unica integra e chiusa dall’esterno.
L’edificio era così immenso che dovetti camminare sul cornicione per ben certo metri prima di arrivare alla camera della ragazza. “Devo essere preciso e silenzioso” pensai tra me e me ma quando tirai la levetta che bloccava la finestra questa si staccò, cadde improvvisamente verso l’interno e io vi rotolai sopra atterrando sul pavimento, proprio affianco a Jean che apparve terrorizzata. “C…Ciao” le dissi rosso come un peperone. “CHI SEI? CHE CI FAI QUA?” urlò lei utilizzando il pigiama per coprirsi. Mi girai di scatto nella direzione opposta alla sua mentre il cagnolino, a me invisibile, abbaiava, e quando vidi il suo letto cercai di appoggiarmici ma la botta mi aveva un po’ stordito e mancai il materasso ricadendo vergognosamente faccia a terra.
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