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L’estate che cambiò tutto

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Consegna prevista Giugno 2026
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Un incontro casuale può cambiare il corso di un’intera vita.
Sull’isola senza tempo di Ischia, Marco e Sofia scoprono che dietro un sorriso e una conversazione può nascondersi un legame destinato a durare oltre distanze, sfide e anni.
Dalle lettere scritte a mano alle videochiamate, dalle gioie della giovinezza alle prove dell’età adulta, il loro viaggio attraversa amore, amicizia e crescita personale.
“L’Estate che cambiò tutto” è una storia che celebra il potere delle connessioni autentiche in un mondo sempre più digitale.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo libro perché credo che l’amore e l’amicizia siano le forze più potenti che abbiamo.
Volevo raccontare come un incontro all’apparenza normale possa trasformarsi in un legame eterno, capace di resistere al tempo, alla distanza e alle difficoltà.
Per me questo libro è importante perché celebra la bellezza delle relazioni autentiche, quelle che ci plasmano e ci sostengono lungo il cammino della vita. Esiste ancora la magia di guardarsi negli occhi e sentirsi a casa.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

Prologo

Estate 2024. Il mondo era cambiato, ma l’isola di Ischia rimaneva un paradiso senza tempo.

Marco, 25 anni, laureato in Lettere a Torino, fissava lo schermo del suo smartphone.

L’algoritmo dell’app di incontri gli aveva suggerito un match perfetto, ma lui esitava.

Qualcosa lo spingeva a alzare lo sguardo, a cercare connessioni reali in questo mondo sempre più virtuale.

Fu allora che la vide. Seduta su una panchina di fronte al mare, una giovane donna dai capelli castani era immersa non in uno schermo, ma in un vero libro di carta. In un’epoca di e-reader e contenuti digitali, quella visione era tanto rara quanto affascinante.

Sofia, 23 anni, aspirante scrittrice di Roma, era venuta a Ischia per un ritiro di scrittura, cercando di sfuggire al caos della vita moderna e alla pressione dei social media. Non sapeva che quell’estate avrebbe cambiato tutto.

Il loro incontro fu un ponte tra due mondi: quello digitale in cui erano cresciuti e quello tangibile che segretamente desideravano. Una conversazione sui libri si trasformò in un dialogo sulle speranze, i sogni e le paure di una generazione in bilico tra connessione globale e solitudine profonda.

Mentre il sole tramontava sull’isola, dipingendo il cielo di rosa e oro, Marco e Sofia scambiarono non solo i numeri di telefono, ma una promessa: di mantenere vivo qualcosa di autentico in un mondo di relazioni fugaci e “like” effimeri.

Quella sera, tornando al suo B&B, Marco cancellò l’app di incontri dal suo telefono. Sofia chiuse il suo laptop senza postare l’abituale aggiornamento sui social. Entrambi sentivano che stava iniziando qualcosa di speciale, qualcosa che nessun algoritmo avrebbe potuto prevedere o replicare.

“L’Estate che Cambiò Tutto” è una storia di amicizia e amore nell’era digitale. È un viaggio attraverso gli anni, dalle spiagge di Ischia alle metropoli interconnesse, dalle videochiamate alle rare, preziose lettere scritte a mano. È una testimonianza del fatto che, anche nel 2024, il potere di una connessione autentica può ancora cambiare il corso di una vita.

Benvenuti nell’estate che sfidò gli algoritmi e cambiò tutto.

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Capitolo 1:

L’Incontro a Ischia

Il sole di agosto splendeva implacabile su Ischia, trasformando l’isola in un paradiso di colori vivaci e profumi intensi. Le strade acciottolate brulicavano di turisti e locali, un miscuglio di voci e risate che si mescolava al suono delle onde che si infrangevano dolcemente sulla spiaggia. L’aria era intrisa del profumo di limoni e salsedine, un cocktail inebriante che sembrava promettere avventure e nuovi inizi.

Marco, un ragazzo timido di 18 anni proveniente da Torino, camminava lungo la spiaggia, i piedi nudi che affondavano nella sabbia calda. I suoi capelli scuri, leggermente arruffati dalla brezza marina, incorniciavano un viso pensieroso. Gli occhi castani scrutavano l’orizzonte, come se stesse cercando qualcosa senza sapere esattamente cosa.

“Che ci faccio qui?” si chiese per l’ennesima volta. La vacanza con la famiglia non era stata una sua idea. Avrebbe preferito rimanere a Torino, immerso nei suoi libri e nei suoi pensieri. Eppure, c’era qualcosa in quest’isola che lo intrigava, una sensazione indefinibile di attesa, come se il destino stesse per bussare alla sua porta.

Marco si fermò, chiudendo gli occhi e inspirando profondamente. Il profumo del mare gli riempì i polmoni, portando con sé una strana sensazione di libertà. Per un momento, si permise di dimenticare le aspettative dei suoi genitori, i dubbi sul suo futuro, la pressione di dover decidere cosa fare della sua vita.

Qui, su questa spiaggia, era solo Marco, un ragazzo di fronte all’immensità del mare.

Riaprendo gli occhi, il suo sguardo fu catturato da una figura solitaria seduta su una panchina poco distante. Era una ragazza, più o meno della sua età, con lunghi capelli castani che danzavano nel vento. Ma ciò che colpì davvero Marco fu il fatto che, in mezzo a tutta quella vita e quel movimento, lei sembrava completamente immersa in un libro.

Senza rendersene conto, i suoi piedi lo stavano già portando verso di lei. Il cuore gli batteva forte nel petto, un misto di eccitazione e nervosismo che non provava da tempo. “Cosa sto facendo?” si chiese, ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.

“Scusa,” disse Marco, la voce che tremava leggermente. Si schiarì la gola e riprovò: “Scusa, posso chiederti che libro stai leggendo?”

La ragazza alzò lo sguardo, i suoi occhi verdi che incontravano quelli di Marco. Per un attimo, il mondo sembrò fermarsi.

Il rumore della spiaggia svanì, il tempo si cristallizzò in quel singolo momento di connessione.

Poi, come se un incantesimo si fosse spezzato, la ragazza sorrise. Fu un sorriso che illuminò il suo intero volto, raggiungendo i suoi occhi e facendoli brillare di una luce che Marco trovò irresistibile.

“Si chiama ‘L’isola dei segreti’,” rispose lei, mostrando la copertina del libro.

La sua voce era melodiosa, con una leggera cadenza romana che Marco trovò affascinante.

“È davvero interessante. Parla di come i luoghi possano custodire storie e cambiare le vite delle persone.”

Fece una pausa, poi aggiunse: “Io sono Sofia, piacere di conoscerti.”

“Marco,” rispose lui, sentendo le guance arrossire. “Sono di Torino. Tu?”

“Roma,” disse Sofia. I suoi occhi si illuminarono di nuovo.

“Sono qui per un ritiro di scrittura. Sto cercando di finire il mio primo romanzo, ma l’isola è così bella che è difficile concentrarsi!”

Marco ridacchiò, sentendosi immediatamente a suo agio. C’era qualcosa in Sofia, una sorta di energia contagiosa, che lo faceva sentire come se la conoscesse da sempre.

“Posso immaginare,” disse.

“Io sono qui in vacanza con la mia famiglia, ma passo più tempo a esplorare l’isola che a stare con loro. C’è qualcosa di magico in questo posto, non trovi?”

Sofia annuì entusiasticamente. “Assolutamente! È come se il tempo si fosse fermato qui. Ogni angolo sembra nascondere una storia.”

Senza nemmeno rendersene conto, Marco si sedette accanto a Sofia sulla panchina.

Il libro dimenticato tra di loro, iniziarono a parlare. Le parole fluivano facilmente, come se si conoscessero da anni invece che da pochi minuti.

Sofia gli raccontò del suo amore per la scrittura, di come avesse sempre sognato di diventare una scrittrice fin da bambina.

“I libri sono sempre stati il mio rifugio,” disse, gli occhi che brillavano di passione.

“Quando leggo o scrivo, mi sento… completa. Come se fossi esattamente dove devo essere.”

Marco la ascoltava, affascinato. C’era qualcosa nella passione di Sofia che risuonava profondamente dentro di lui.

“Anche io amo leggere,” ammise.

“Ma scrivere… non so se ne sarei capace.  Come fai a sapere cosa scrivere?”

Sofia sorrise, un sorriso dolce e incoraggiante.

“Non lo sai sempre,” disse.

“A volte le parole vengono da sole, altre volte devi lottare per ogni frase. Ma quando trovi la storia giusta, quella che devi raccontare… be’, è come se tutto il resto scomparisse.”

Marco annuì, comprendendo. Anche lui aveva provato quella sensazione, immerso nei suoi libri preferiti.

“E di cosa parla il tuo romanzo?” chiese, genuinamente interessato.

Sofia esitò per un momento, come se stesse decidendo quanto rivelare.

Poi, con un sorriso timido, disse: “È una storia d’amore, in un certo senso. Ma non una storia d’amore convenzionale. Parla di due persone che si incontrano in un momento cruciale delle loro vite e di come quell’incontro cambi tutto.  È anche una storia sulla ricerca di se stessi, sul trovare il coraggio di seguire i propri sogni.”

Marco sentì un brivido percorrergli la schiena. C’era qualcosa di familiare in quella descrizione, come se Sofia stesse parlando di loro, qui e ora.

“Sembra… sembra bellissimo,” disse infine, la voce leggermente roca per l’emozione.

Sofia lo guardò, i suoi occhi verdi che sembravano scrutare direttamente nella sua anima.

“Grazie,” disse dolcemente.

“Sai, non l’avevo mai detto a nessuno prima d’ora. È strano, vero? Come a volte sia più facile aprirsi con un estraneo che con le persone che conosciamo da sempre.”

Marco annuì, comprendendo perfettamente cosa intendesse Sofia.

Lui stesso si sentiva più a suo agio in quel momento, seduto su una panchina con una ragazza che conosceva da appena un’ora, di quanto si fosse mai sentito con i suoi amici di lunga data a Torino.

Il tempo sembrava volare mentre parlavano. Discussero dei loro libri preferiti, scoprendo con gioia di condividere molti gusti letterari. Marco raccontò a Sofia del suo amore per i classici, di come si perdesse nelle pagine di Dostoevskij e Tolstoj. Sofia, a sua volta, gli parlò della sua passione per la letteratura contemporanea, di come amasse il modo in cui autori come Murakami e Ishiguro giocavano con la realtà.

Ad un certo punto, si alzarono dalla panchina e iniziarono a camminare lungo la spiaggia.

Il sole stava iniziando a calare, tingendo il cielo di sfumature arancioni e rosa.

La luce dorata del tramonto sembrava avvolgere Marco e Sofia in un bozzolo, isolandoli dal resto del mondo.

“Sai,” disse Marco, guardando Sofia negli occhi mentre il sole iniziava a tramontare,

“a volte penso che i libri siano il miglior modo per conoscere davvero qualcuno. Il modo in cui una persona interpreta una storia, i personaggi con cui si identifica… rivela molto più di mille conversazioni superficiali.”

Sofia sorrise, un sorriso che sembrava illuminare l’intera spiaggia.

“Concordo,” rispose.

“Ci sono libri che sembrano parlare direttamente alla nostra anima. E quando trovi qualcuno che ama gli stessi libri che ami tu… beh, è come trovare un pezzo di te stesso che non sapevi di aver perso.”

Marco sentì il cuore saltargli un battito. C’era una profondità in Sofia che lo affascinava, una saggezza che andava oltre i suoi anni. Si rese conto che avrebbe potuto passare ore, giorni, forse una vita intera a parlare con lei senza mai annoiarsi.

Mentre il sole scompariva all’orizzonte, Marco e Sofia si resero conto di aver trascorso l’intero pomeriggio insieme. Il tempo era volato, eppure sembrava che si conoscessero da sempre.

“Devo andare,” disse Sofia con riluttanza, guardando l’orologio.

“Ho promesso agli altri del gruppo di scrittura che ci saremmo incontrati per cena.”

Marco annuì, cercando di nascondere la delusione nella sua voce.

“Certo, capisco.”

Si guardarono per un momento, nessuno dei due volendo davvero separarsi. Poi, quasi all’unisono, tirarono fuori i loro telefoni.

“Possiamo scambiarci i numeri?” chiese Sofia, un leggero rossore sulle guance.

“Stavo per chiedertelo,” rispose Marco, sorridendo.

Scambiarono i numeri, promettendo di rimanere in contatto.

Mentre Sofia si allontanava, Marco la guardò andare via, sentendo che qualcosa di profondo era cambiato dentro di lui.

Quella notte, disteso sul letto della sua camera d’albergo, Marco ripensò al pomeriggio trascorso con Sofia. Il suono della sua risata, il modo in cui i suoi occhi si illuminavano quando parlava dei suoi sogni, la sensazione della sua mano che sfiorava casualmente la sua mentre camminavano sulla spiaggia.

Per la prima volta in molto tempo, si sentiva veramente vivo, veramente se stesso.

Prese il suo taccuino dal comodino e iniziò a scrivere. Le parole fluivano facilmente, descrivendo l’incontro con Sofia, l’atmosfera magica dell’isola, le emozioni che turbinavano dentro di lui.

Mentre scriveva, Marco si rese conto che stava iniziando qualcosa di speciale. Non sapeva dove lo avrebbe portato, ma era certo di una cosa: l’estate che aveva appena iniziato avrebbe cambiato tutto.

Con un sorriso sulle labbra e il cuore pieno di speranza, Marco si addormentò, sognando di occhi verdi e libri che raccontavano storie d’amore ancora da scrivere.

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Ivan Ravinale
Mi chiamo Ivan Ravinale, sono nato a Torino nel 1989. La mia più grande passione è sempre stata raccontare storie, osservando con attenzione i dettagli della vita quotidiana e trasformandoli in emozioni da condividere. Sono balbuziente, e questo per me non è un limite, ma un dono: mi ha insegnato ad ascoltare di più, a cogliere sfumature che spesso passano inosservate e a dare alle parole il giusto peso. Nella scrittura ho trovato il mio spazio di libertà, il luogo dove la voce non conosce ostacoli e dove ogni silenzio diventa riflessione. Credo che i libri abbiano il potere di cambiare le persone e di unire mondi diversi, proprio come è accaduto a me.
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