Amo questo libro. L’ho scritto con amore. A volte mi ha fatto soffrire e piangere, ma quale amore vero non fa scivolare una lacrimuccia? Molte volte invece ho riso, delle follie dei miei personaggi, degli equivoci delle risate soffocate delle donne cicale, che un giorno raggiungerò. So che mi saranno grate per avere scritto questa storia.
Ma questo romanzo non poteva restare nel cassetto. Non è un sogno, é un dono. Da condividere.
Una saga familiare che si snoda attraverso i secoli, fatta di aneddoti, storie apparentemente fantastiche, ma tremendamente reali. U n tocco di stregonerie e riti magici, ubriacature al rosolio e vestiti rossi; è fatto di imbrogli non consapevoli, uomini che guaiscono come cagnolini e fantasticheria a occhi aperti. Ci sono momenti di tensione e momenti d’amore, vecchie porte sfondate e vecchie querce condannate alla decapitazione. Su questa tela, Marta non solo dipingerà il Bandoneon, ma potrà dipingere il presente, trovare domande alle sue risposte e risposte alle sue domande.
Perché ho scritto questo libro?
Amo le parole, vedere le pagine riempirsi di lettere, vocali e consonanti. Sentire il rumore delle parole. Ho cominciato a scrivere a 9 anni e ancora non ho smesso. Ormai gran parte della mia vita l’ho vissuta e ho deciso di scrivere questo libro per capire come avessi fatto ad arrivare all’oggi, così come sono. Sono partita da lontano, ho fatto ricerche, ascoltato frammenti di storia di vecchi, di antenati estinti, vecchi francobolli e lettere sgualcite. Non è stato facile, ma lo dovevo a Marta.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Storia di processi ed arringhe mentali
Personaggi:
SilviaRivera: at libitum
Enzo Mugnai: marito per caso( e se c’ero dormivo e sognavo di non esserci)
Marcantonino Mugnai: figlio
Lorenzo Rivera( e il suo senso di colpa)
Signori della corte, signori giurati
l’Africa
il Viaggio
Silvia cadde innamorata ,molto prima dello scandalo dell’elisir fasullo,ma non ne fece parola con nessuno.
Rapita dal suo sogno d’amore,cominciò a comporre malinconici adagi notturni,sino al giorno che l’intera famiglia stanca di passare le notti in bianco la condusse compatta all’altare e la fece sposare con Enzo Mugnai ,che non era assolutamente l’uomo che ella amava.
La ragazza non fece nessun commento. Si limito a dire”lo voglio” a spargere qualche lacrima di circostanza a lanciare il suo buoquè,perchè in fondo pensava che un marito vale l’altro e questo avrebbe anche potuto garantirgli figli con occhi azzurri,che a lei piacevano tanto.
Inutile dire che l’intelligenza lenta di suo padre in lei avera rallentato a tal punto, da addormentarsi in ogni angolo del cervello,ma a parte questo visse la sua vita senza incidenti gravi
Continua a leggere
Per tutta la vita fu moglie e madre, trascurando amorevolmente i propri figli .Continuò a comporre musica sino al giorno che rimase incantata fissando il metronomo,si addormentò sull accordo di sol e non si sveglio più.
Subito dopo le nozze la coppia partì per una lunga luna di miele in europa e tornarono dopo due mesi.
il giovane Mugnai,figlio di un avvocato collega di Lorenzo,ed avvocato lui stesso,le insegnò quel poco di sesso che sapeva,la condusse a ballare,le fece bere champagne e vini dalle trasparenze coralline,poi quando la ragazza cominciò a sentire la nostalgia del suo pianoforte, la ricondusse a casa.
Non appena Silvia respirò l’aria del quartiere natio,restò incinta e nel giro di 4 anni e mezzo, ebbe 4 figli.Al primo volle imporre il nome di Marcantonino, suscitando un relativo stupore nel parentado,per quanto avezzi alle sue cadute di buongusto
Silvia lo ispezionò lungamente cercando di capire se avesse le mani la pianista o le ossa frontali dell’avvocato
La nonna materna lo vedeva medico.Dott.Marcantonino Mugnai.
il nonno materno vista la mancanza di divise in familia,lo vedeva militare di carriera, in quanto una autorita armata in casa non guasta mai.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.