Cari lettori adulti e piccini questa è la storia di una piccola cagnolina di nome Sophie.
non era un cane di razza ma una meravigliosa meticcia, quindi una bellissima qualità perchè significa che in lei sono presenti piccole parti di diverse razze di cani, quello che ne è uscito fuori è una cagnolina che assomiglia ad uno yorkshire con il musetto più allungato, il pelo biondo folto lungo e morbido ma con le orecchie nere che assomigliano a due lunghe codine, gli occhi scuri e profondi, le zampe un pò grosse per la sua taglia e un nasino umido e nero tenerissino.
Non si sa bene quanti anni abbia perchè ci sono tracce e racconti su di lei che vanno dai tempi antichi ad oggi, il suo aspetto è sempre uguale quindi possiamo immaginare che non invecchia e che viaggia nel tempo e nello spazio…
Sophie però come avrete già capito non è un cane comune in quanto ha dei poteri magici che mostra solo alle persone bisognose di aiuto.
Uno dei suoi poteri più belli è l’Empatia, lei riesce a comprendere i sentimenti delle altre persone, sia che questi siano positivi o negativi, capisce perché provavano quei sentimenti, quindi si rende conto del perché le persone stanno bene o male.
Questo potere è davvero potente, poiché può entrare nel mondo delle altre persone sia che siano adulti o bambini per poi portare quel mondo dentro il suo, riuscendo così a comprenderlo meglio e di conseguenza trovando la maniera più giusta per aiutare ogni singola persona.
Ma questo è solo uno dei suoi poteri magici…!
Adesso vi racconto una storia…
Sophie come tutti i cani ha un udito molto sviluppato, ma lei riesce anche a sentire quando un bambino vive una situazione di difficoltà e ha bisogno del suo aiuto.
Elia è un bambino di otto anni un pò diverso dagli altri, sorride poco, cammina con qualche difficoltà e interagisce con gli altri in maniera particolare.
I genitori di Elia provengono da diverse parti del mondo.
La mamma è italiana, ha la pelle bianca, i capelli scuri e gli occhi verdi.
Il papà è africano, ha la pelle scura, dei bellissimi capelli ricci e neri e gli occhi scuri.
Elia proprio come Sophie ha ereditato le caratteristiche di entrambi i genitori, è un bellissimo bambino con la pelle scura, i capelli ricci neri e due grandi occhi verdi.
Come dicevamo Elia è un pò diverso dagli altri bambini e questo gli crea un pò di disagio, non riesce a fare amicizia facilmente perché le sue particolari caratteristiche non vengono accettate da tutti […]
Elia è diventato un bambino solitario, gioca soltanto con i videogiochi e guarda la tv, non esce mai fuori e non si rende conto che il mondo può essere bello anche all’esterno sia con il sole che con la pioggia, perchè dopo se guardi bene esce sempre l’arcobaleno…
Un giorno Sophie grazie alla magia appare in casa di Elia, lui come sempre è immerso nel suo mondo solitario e gioca con i videogiochi, è così concentrato che non si accorge nemmeno della sua presenza.
[…] i profondi occhi scuri di Sophie entrano in contatto con gli occhi verdi di Elia e così si instaura una connessione.
Elia si accorge di avere vicino una cagnolina che è veramente interessata a lui, lei si avvicina scodinzolando ed è molto buffa perchè ha una piccola coda, un sedere paffuto e rotondo e mentre scodinzola muove tutto quel sederone rivolgendolo verso l’alto mentre schiaccia la faccia per terra, guardando questa scena comica lui decide di abbassarsi e lei prontamente gli lecca tutta la faccia, così per la prima volta dopo tanto tempo Elia scoppia a ridere.
I genitori di Elia sentendo una fragorosa risata fanno subito capolino e osservando quella scena increduli e contenti di vedere ridere il figlio dopo tanto tempo, si accorgono per la prima volta della presenza di Sophie, si guardano interrogandosi su come quel cane sia potuto entrare in casa, le porte interne ed esterne erano chiuse! Però mentre parlottano fra di loro ponendosi queste domande vengono ancora attirati dal suono delle risa di Elia, loro non hanno mai pensato all’eventualità di accogliere un cane in casa perché comporta impegno e responsabilità, gli animali non sono peluche e vanno trattati con amore e rispetto, ma guardando con attenzione si rendono conto che quel cane apparso in casa come per magia è riuscito a distogliere Elia da quel mondo così triste e isolato in cui si era completamente immerso, così si accostano sorridenti, Sophie si mette a pancia in aria per farsi fare le coccole e com’era previsto da quel giorno entra a far parte della famiglia.
Emma e Dakarai così si chiamano i genitori di Elia, si accorgono che il cane è femmina e chiedono al figlio di trovarle un nome, uno dei vari poteri di Sophie è quello di comunicare telepaticamente con le persone e cioè con il pensiero, quindi fa sapere ad Elia il suo nome e lui urla gioiosamente che si chiama Sophie!
[…]
Con il passare dei giorni Elia e Sophie divennero inseparabili, facevano tutto insieme, Sophie aveva la sua cuccia con un morbidissimo cuscino ma preferiva dormire sul letto con lui, dormivano rannicchiati uno attaccato all’altro, facevano tanta tenerezza.
[…] Naturalmente i problemi di Elia non si erano risolti, ma stava imparando a gestirli senza chiudersi in se stesso.
C’erano dei giorni in cui era un pò più triste perché non riusciva ad essere come avrebbe voluto e si metteva a piangere, Sophie sentiva tutta la sua sofferenza così accorreva immediatamente in suo soccorso, infilava la testa sotto il suo collo facendogli sollevare la faccia, leccava tutte le sue lacrime e cominciava ad effettuare una sorta di danza, saltava su e giù e tutto intorno a lui ed emetteva dei vocalizzi così strani che lui non poteva far altro che ridere, poi si accucciava accanto lui ed Elia si accasciava con la testa su di lei, il calore e il morbido pelo di Sophie lo facevano rilassare, i loro cuori cominciavano a battere all’unisono e i respiri si sincronizzavano.
In quel momento le loro anime si toccarono talmente tanto nel profondo che crearono insieme una grande bolla rosa piena d’amore…
Sophie ed Elia fluttuavano dentro questa grande bolla rosa su nel cielo azzurro facendosi trasportare dal vento, la luce prendeva il posto del buio permettendo ad Elia di provare stupore e felicità, giacché l’amore porta sempre con sé luce e gioia.
[…]
Emma e Dakarai avevano programmato una gita fuori porta, purtroppo però quella domenica c’era un brutto temporale perciò avevano rinunciato alla gita rimanendo a casa.
Sophie ed Elia allora si misero a guardare la televisione sdraiati sul divano, l’emittente mandava in continuazione una pubblicità che spingeva i bambini a comprare uno zoo giocattolo, mostravano lo zoo come qualcosa di favoloso perchè si potevano collezionare tantissimi animali, come ad esempio la tigre, il leone, il gorilla, la giraffa, l’orso polare, i pinguini, i delfini e tanti altri ma ognuno di loro aveva una gabbia in dotazione, visto che nella realtà gli animali dello zoo vivono reclusi in gabbia erano presenti anche nel gioco.
Elia sembrava stregato da quella pubblicità, dalla possibilità di avere quel giocattolo e di poter andare realmente allo zoo per vedere tutti quegli animali così belli e diversi fra loro.
Sophie si era subito resa conto dell’interesse mostrato da Elia e gli fece delle domande:
Sophie << Ti piacerebbe avere quel gioco e andare allo zoo per vedere gli animali? >>
Elia << Si certo! Vorrei tanto avere il gioco e soprattutto andare allo zoo per poter vedere tutti quegli animali!!! >>
Sophie << Ti sei accorto che gli animali vivono in gabbia, in un piccolo spazio rispetto a quello che avrebbero a disposizione nel loro ambiente naturale? >>
Elia << In effetti è vero, ma se non fossero rinchiusi dentro le gabbie non potremmo andare a vederli, le gabbie servono per non farli scappare così che noi possiamo guardarli divertendoci, e poi le gabbie sono grandi e dentro ci sono alberi, piccole montagne e piscine quindi stanno bene! >>
Sophie << Certo hai ragione le gabbie sono grandi e dentro in qualche modo è presente una piccolissima parte del loro habitat naturale, inoltre se non ci fossero sicuramente scapperebbero… >>
Elia << Ecco hai capito! >>
Sophie << A te piacerebbe vivere sempre in casa senza la possibilità di uscire fuori ad esplorare il mondo che ti circonda? Questa casa è grande, hai tanti giochi e persino un bel giardino! Pensa bene prima di darmi una risposta e immagina di dover vivere tutta la vita confinato in casa, senza avere la possibilità di andare al mare, a fare una passeggiata o andare in qualsiasi altro posto tu voglia! >>
Elia rimase spiazzato, iniziò a pensare e toccandosi il mento interamente assorto nelle sue riflessioni, appena fu pronto rispose:
<< Prima di conoscere te non sentivo il bisogno di uscire da casa, ma ora quando ce ne andiamo in giro insieme sono felice, quindi non mi piacerebbe stare sempre chiuso in casa perchè mi farebbe soffrire, allo stesso modo credo che probabilmente anche gli animali chiusi in gabbia possano sentire solitudine e sofferenza.
Chiudere gli animali in gabbia è una cosa sbagliata, ma allora come faccio a vedere tutti quegli animali?
Sophie << Puoi guardare i documentari, leggere libri e quando ne avrai la possibilità potrai viaggiare per andare a vedere alcuni di questi animali, certo non tutti perché alcuni non sono molto socievoli con l’uomo, ma dobbiamo rispettare anche questo. >>
Elia << Ho capito >>
Sophie << Sei davvero un bravo bambino perché hai capito che non è giusto divertirsi se a causa di quel divertimento un altro essere vivente soffre, quindi voglio premiarti! >>
Sophie poteva viaggiare nel tempo e nello spazio, poteva andare ovunque volesse, doveva solo pensare ad un luogo e riusciva a teletrasportarsi portando anche qualcuno con sé.
Elia avrebbe tanto voluto vedere quegli animali da vicino, così lei decise di portarlo in varie parti del mondo per farglieli conoscere.
Sophie pensò ai delfini e si ritrovarono in mezzo al mare su una piccola barca, il cielo era limpido, il sole caldo e ridente, il mare calmo e così trasparente che si potevano vedere i pesci nuotare.
I delfini gli passavano vicini, saltavano fuori e dentro dall’acqua ed Elia era entusiasta, uno di loro si avvicinò alla barca, lui allungò delicatamente una mano cercando di non essere invadente poiché non voleva spaventarlo, sperava che il delfino volesse farsi accarezzare e fu proprio così! Il delfino che si chiamava Hachi, apprezzò il garbo di Elia e lo ricompensò permettendogli di nuotare insieme a lui, fece salire lui e Sophie sul dorso, gli raccomandò di tenersi stretto alla pinna e nuotarono saltando su nel cielo per poi tuffarsi nella profondità del mare… […]
Hachi doveva raggiungere il suo branco altrimenti avrebbe rischiato di perderli, quindi li accompagnò vicino alla spiaggia e si salutarono affettuosamente.
Arrivarono su una bellissima baia, la spiaggia fina e bianca si fondeva con una grande montagna rossa che faceva da cornice, uno spettacolo inaspettato.
Elia e Sophie stanchi per la nuotata si sdraiarono sulla battigia, le onde del mare lambivano dolcemente i loro corpi donandogli frescura mentre i raggi del sole li riscaldava, si sentivano in paradiso.
Si stavano quasi per addormentare quando furono svegliati dallo scalpitio di un branco di cavalli in corsa, si alzarono in piedi per rendersi conto della situazione e videro dei magnifici Mustang (una razza di cavalli selvaggi) avvicinarsi a loro, in un primo momento Elia si spaventò, ma Sophie gli disse che doveva stare tranquillo perché i cavalli sono animali pacifici e se non avvertono pericolo possono anche farsi avvicinare.
Elia aveva piena fiducia in Sophie di conseguenza si sedette sereno aspettando l’arrivo del branco…
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.