Alice non ha mai pensato di essere speciale: è una ragazza silenziosa, capace però di ascoltare i sussurri del mondo meglio di chiunque altro. Un giorno scopre un segreto straordinario: esiste un ordine nascosto di Custodi delle Storie, protettori dei libri che rischiano di scomparire. Chiamata a unirsi a loro, Alice intraprende un viaggio incredibile insieme a Lina – una bambina capace di percepire le emozioni perdute – e a Sofia, sua madre, mentore misteriosa e custode di antichi saperi.
Per fermare un’entità che si nutre delle storie dimenticate, Alice e le sue compagne dovranno compiere l’impossibile: ascoltare il silenzio, vedere l’invisibile e credere nelle voci che ancora non hanno imparato a raccontarsi.
Capitolo I
“In un giorno che sembra un giorno qualunque, accadono sempre le cose più straordinarie.” Così le ripeteva sempre sua madre, ogni volta che Alice si sentiva triste o annoiata.
La mamma di Alice si chiamava Sofia ed era una donna dal sorriso caldo e dagli occhi color miele, sempre illuminati da una luce gentile. I suoi capelli castani, morbidi e leggermente mossi, erano spesso raccolti in uno chignon disordinato, con qualche ciocca ribelle che sfuggiva qua e là mentre si muoveva tra gli scaffali della libreria. Aveva mani delicate, con dita sottili che sapevano accarezzare le pagine dei libri con la stessa cura con cui accarezzava i capelli di Alice prima di dormire.
Sofia era una donna coraggiosa, anche se non sempre si rendeva conto di esserlo. Da quando era diventata mamma, aveva imparato a essere forte per due. Per anni aveva vissuto in una grande città, lavorando in un ufficio che non le piaceva, in mezzo a strade affollate e giornate frenetiche che non le lasciavano mai il tempo di respirare davvero. Ma dentro di lei c’era sempre stato un sogno, un desiderio che le faceva battere il cuore ogni volta che chiudeva gli occhi: aprire una libreria tutta sua.
E così, un giorno, aveva trovato il coraggio di cambiare tutto. Aveva lasciato il suo vecchio lavoro, impacchettato i loro libri preferiti e si era trasferita con Alice in una nuova città, in un quartiere un po’ più tranquillo, dove l’aria profumava di pane appena sfornato e le strade avevano il suono delle auto di passaggio, ma anche quello familiare delle biciclette e delle risate dei bambini.
La libreria era nata da quel sogno. Un piccolo locale con una grande vetrina affacciata sulla strada, scaffali di legno pieni di storie e un angolo con poltrone soffici e tavolini, dove chiunque poteva fermarsi a leggere con una tazza di tè caldo tra le mani. Sofia l’aveva curata in ogni dettaglio, scegliendo con amore ogni libro, appendendo ghirlande di lucine tra gli scaffali e riempiendo l’aria di profumi accoglienti, come vaniglia e cannella.
Non era stato facile, all’inizio. C’erano stati momenti di paura, di dubbi. Ma ogni volta che vedeva la figlia felice, seduta in un angolo con il naso immerso in un libro, sapeva di aver fatto la scelta giusta.
La libreria non era solo un negozio: era una casa per le storie, un rifugio per chiunque avesse bisogno di sognare. E lei, Sofia, non era solo una libraia. Era una narratrice di sogni, una custode di parole, una mamma che aveva avuto il coraggio di ricominciare da zero.
Capitolo II
Alice aveva dodici anni e un’aria sognante, il tipo di ragazza che si perdeva spesso nei libri e nelle storie che la circondavano. I suoi capelli castano chiaro cadevano in morbide onde sulle spalle, sempre un po’ spettinati, come se avesse appena attraversato una giornata di vento o fosse appena uscita da un’avventura nascosta tra le pagine di un romanzo. I suoi occhi erano di un verde brillante, curiosi e attenti, pieni di domande mai dette e sogni da realizzare.
Aveva la pelle chiara, con un leggero rossore sulle guance soprattutto quando si emozionava o quando correva per sistemare i libri sugli scaffali più alti. Indossava sempre vestiti comodi: maglioni morbidi con le maniche leggermente troppo lunghe, jeans un po’ consumati e stivaletti che scricchiolavano sul pavimento di legno della libreria.
Alice era una ragazza riflessiva e incredibilmente coraggiosa. Anche se spesso si lasciava trasportare dalla fantasia e dai pensieri, sapeva riconoscere quando un momento era speciale, quando qualcosa di straordinario stava per accadere. Amava osservare il mondo intorno a sé e, più di ogni altra cosa, amava le storie: non solo quelle scritte nei libri, ma anche quelle nascoste negli oggetti, nei sussurri del vento e negli sguardi delle persone.
Nonostante la sua dolcezza e la sua gentilezza, Alice aveva anche uno spirito avventuroso. Non si tirava mai indietro di fronte a un mistero e la sua curiosità era più forte della paura.
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