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Ricordo perfettamente quando ho avuto la prima idea per “In fondo al mar”. Era il 3 ottobre 2013, il giorno della tragedia di Lampedusa, il giorno in cui 386 migranti morirono a poche miglia a largo del porto dell’isola. La sera stavo facendo zapping e per caso inccappai nello speciale di Gazebo. Guardando le immaggini […]

Ricordo perfettamente quando ho avuto la prima idea per “In fondo al mar”. Era il 3 ottobre 2013, il giorno della tragedia di Lampedusa, il giorno in cui 386 migranti morirono a poche miglia a largo del porto dell’isola. La sera stavo facendo zapping e per caso inccappai nello speciale di Gazebo. Guardando le immaggini mi chiesi: chi si occuperà di tutte quelle persone? Chi si prenderà cura di loro, morti a migliaia e migliaia di chilometri da casa? Ci è voluto un po’ di tempo, e qualche esperienza vissuta sulla pelle, ma nel 2018 riuscii a mettermi davanti a un foglio vuoto e a dare una risposta a quelle domande, a raccontare la mia versione di cosa succede dopo la morte.
E voi? Avete avuto modo di leggere qualche pagina del libro?
Fatemi sapere cosa ne pensate! =)

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