Buongiorno!
Il libro che vi propongo ha avuto una storia, per adesso, piuttosto curiosa.
L’ho mandato – su consiglio di un mio amico che lavora nell’editoria – a case editrici piuttosto importanti. E la cosa divertente è che tre di loro (iniziali: S, S, G, O) mi hanno fatto complimenti a iosa.
Non dirò quali sono le case editrici e neppure, ovviamente, i loro direttori.
Lettera 1
“Gentile Andrea, grazie per aver atteso con pazienza una risposta. Ho finalmente letto il suo romanzo, devo dire con piacere e con il sorriso. La sua scrittura ha la grazia del buonumore e riesce a essere lieve senza perdere mai acume. L’accostamento tra Beethoven e la vicenda privata è sicuramente originale, ne capisco le ragioni ma forse l’azzardo è eccessivo, quantomeno dovendo pensare il libro al grande pubblico.
Commento: Ma chi ha un opinione così poco lusinghiera del “grande pubblico”?
Lettera 2
Caro Andrea, buon anno e grazie per la pazienza.
Ho letto durante le vacanze, per questo sono qui solo ora. Ho sorriso, c’è molto di ordinaria-straordinaria commedia umana in queste due storie intrecciate, e tanta accuratezza per la parte su Beethoven, pur con le libertà che giustamente si è preso. Sento però un problema generale nel tono, che è sempre un po’ sopra le righe, come a voler strappare sorrisi o risate al momento giusto. E mi sembra che la parte storico-musicale sia più interessante di quella contemporanea.
Commento: mi pare che ci siano solo elogi. Essere “un po’ sopra le righe” non è un “difetto” irrimediabile. “Strappare sorrisi e risate al momento giusto!”, mi pare tutto fuorché un difetto.
Lettera 3
Gentile Andrea Di Gregorio, come sta, la ringrazio di avermi contattato e della proposta, ho guardato il testo, è interessante e in generale riuscito, nella nostra casa editrice abbiamo però pubblicato libri senza dubbio diversi ma che condividono intenti simili, e altri di analogo ambito (tra storia culturale, storia della musica, compositori, interpreti ecc.) sono in arrivo dai nostri autori. La incoraggio a provare altrove, il suo lavoro merita di essere preso in considerazione.
Commento: non ci sono motivazioni per giustificare il fatto di non pubblicare il libro.
Lettera 4
“Purtroppo, dopo un’attenta valutazione e benché il suo manoscritto abbia suscitato il nostro interesse – motivo per cui le rispondiamo solo ora – non abbiamo infine ritenuto che la sua opera possa trovare una collocazione adeguata nello spazio esiguo che dedichiamo alla letteratura italiana”
Commento: almeno questi sono stati espliciti.
Insomma, amiche e amici lettori, che ne dite di queste recensioni?