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Aggiornamento

Sono passati quasi quattro anni da quando, alla fine di una intensa settimana di lavoro, decisi di farmi bastare un panino veloce in autogrill pur di arrivare puntuale a Bergamo, bassa per la precisione. Al corso di scrittura tenuto da Rossella Monaco. Arrivai comunque in ritardo e mi sedetti nel posto che tutti avevano scartato, […]

Sono passati quasi quattro anni da quando, alla fine di una intensa settimana di lavoro, decisi di farmi bastare un panino veloce in autogrill pur di arrivare puntuale a Bergamo, bassa per la precisione. Al corso di scrittura tenuto da Rossella Monaco. Arrivai comunque in ritardo e mi sedetti nel posto che tutti avevano scartato, di fronte all’insegnante. Soggezione? No, perché Rossella sa metterti subito a tuo agio e ha una pazienza invidiabile. Di anni ne sono passati quasi due da quando invece, alle 7:43 di una domenica mattina mi infilai sul treno, diretto a Milano per la prima lezione di scrittura con Dario Honnorat. Stavolta arrivai puntuale. Per fortuna aggiungo, perché lui è uno stakanovista che non molla un attimo e se perdi mezz’ora devi già chiedere pagine di appunti a qualcuno. Sono convinto che ai corsi di scrittura non si impari a scrivere se non lo sai fare, però se hai degli insegnanti come loro, se scrivi già tanto e leggi ancora di più, sono delle palestre in cui allenarsi, affinare le tecniche e usarle con consapevolezza. Infine, sono luoghi in cui fare uscire quelle storie che esistono già e hanno solo bisogno di un grimaldello. Due delle storie contenute nel libro sono nate attorno a quei tavoli. Poi ci sono i volti dei compagni di corso, alcuni sono immagini sfocate che non vedrai più, altri invece sono ormai familiari e sei felice di averli incrociati per questo maledetto vizio che hai di scrivere. Anche la domenica.

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