๐๐ ๐ง๐ข ๐ฅ๐ฎ๐ง๐๐๐ขฬ ๐ฎ๐ง ๐ฅ๐ฎ๐จ๐ ๐จ ๐จ๐ฉโโ๏ธ๐จโโ๏ธ
La prima volta che ho varcato quella porta era il 3 giugno 1998: un legamento rotto della caviglia destra e altri due stirati dopo uno scontro a calcetto con un compagno del liceo (Marco Baccio Baccini ti fischiano le orecchie?) Ci sono tornato per sistemare l’altra caviglia tre anni dopo sempre dopo uno scontro di gioco. Poi i controlli periodici agli occhi per diversi anni e, piรน di recente, una visita dermatologica con un piccolo intervento.
Insomma, il Columbus Medical Center lo conosco piuttosto bene, cosรฌ quando ho dovuto pensare a un nome per il ๐ฉ๐จ๐ฅ๐ข๐๐ฆ๐๐ฎ๐ฅ๐๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐จ ๐ฆ๐๐๐ข๐๐จ in cui lavora la donna che scompare all’improvviso nel romanzo โ๐๐ฅ ๐๐๐ฌ๐จ ๐๐๐ญ๐ข๐๐ฌ ๐๐ซ๐โ mi รจ venuto naturale chiamarlo cosรฌ.
Le due strutture – quella vera e quella del romanzo – si trovano in cittร diverse e ovviamente non ci sono collegamenti tra realtร e storia narrata, ma a volte usare nomi che girano in testa aiuta chi scrive a respirare atmosfere da tradurre in parole.