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Ero in spiaggia, questa mattina, presto presto, e il mare come un grande specchio d’argento e mentre sono lì, immersa fino al collo, la cipolla dei capelli attorcigliata sulla nuca, e in beatitudine, vedo da lontano arrivar Marianna con le braccia inalberate e so che mi deve dire qualcosa di importante e di grande. Infatti. […]

Ero in spiaggia, questa mattina, presto presto, e il mare come un grande specchio d’argento e mentre sono lì, immersa fino al collo, la cipolla dei capelli attorcigliata sulla nuca, e in beatitudine, vedo da lontano arrivar Marianna con le braccia inalberate e so che mi deve dire qualcosa di importante e di grande. Infatti. Mi invita a un matrimonio a Oliena, dove canterà il coro “Nugoro Amada” e se desidero andare con uno dei cantori devo farmi la doccia in un fiat, indossare un abitino elegante e trovarmi all’ora tale nel posto tal dei tali.
Sìsìsì, il cuore mette l’ali e sono già al crocicchio e in macchina. Slam, lo sportello sbatte e via verso Nuoro e poi a Oliena, che è un paesino della Barbagia, protetto come da ali d’angelo dal monte Corrasi. Dalla piazzetta pulita lamontagna azzurra pare un lenzuolo di gigante steso al sole e tanto belloo che splende come antipasto di cielo. Il matrimonio si celebra nella chiesa dedicata a Sant’Ignazio di Loyola e i cantori, in costume nuorese, con il gonnellino di orbace, il giacchino in velluto blu, la camicia a maniche larghe e tutta plissettata sul collo. Cantano “Mama e su nie” e sale la mia preghiera fin lassù in cima al monte Corrasi, cantano l’Alleluya in toni di basso, ed è stupore e meraviglia insieme. Cantano “Panis angelicus” e il pane del cielo riempie tutta la chiesa. Cantano una stupenda “Ave Maria” e fanno un anello intorno agli sposi. Che bellezza!
La Messa è finita e in un bel baretto olienese prendiamo un sorso di fresco e mentre parlo con il maestro del coro, i cantori cantano tra loro m in gicoco quasi, canzoni d’amore e d’amicizia, il bar si affolla per il richiamo musicale e poi mi ritrovo, io proprio io, al centro del cerchio, e tutt’intorno la stupenda “No potho reposare”. La Sardegna viva, vera, rotonda, ha un profondo, immortale, autentico cuoresardo che m’abbraccia. Grazie!

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