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Aggiornamento

Un grazie agli amici della SAM (società alpinisti monzesi) che hanno pubblicato il breve ravvonto dell’ultima avventura del Super Troop e stanno partecipando alla promozione del libro “racconti di un Troop”. Siamo ormai allo scatto finale, mancano poche copie all’obbiettivo nel frattempo volevo condividere il racconto dell’avventura del 22 giugno 2019 della terna troop… partita […]

Un grazie agli amici della SAM (società alpinisti monzesi) che hanno pubblicato il breve ravvonto dell’ultima avventura del Super Troop e stanno partecipando alla promozione del libro “racconti di un Troop”.

Siamo ormai allo scatto finale, mancano poche copie all’obbiettivo nel frattempo volevo condividere il racconto dell’avventura del 22 giugno 2019 della terna troop… partita da Monza e mai arrivata in capanna.

Monza Resegone 2019

Quando trovi il cancello chiuso ma vinci uguale!
L’edizione numero cinquantanove ci vede partire prestissimo, poco dopo le nove di sera con il pettorale numero 26, compagne di avventura sono Elena “la sciura comotti”, Michela “Volpina 74” ed io “il super TrooP” … in auto la preziosa e precisa assistenza di Tino “lo Zio” e Carla “La santa” … mia moglie.

Per la prima volta, dopo tante gare, ho al seguito la moglie “La santa Carla” che seppur partendo un po’ riluttante e quasi rassegnata ad una serata di noia mortale, ha vissuto la notte magica e l’avventura che solo la Mo.Re. sa creare … ore diverse dalla quotidianità a tratti molto divertenti.

Dall’auto ammiraglia hanno potuto vedere il passaggio di molti personaggi mitici ripresi anche nelle storie contenute nei miei “ racconti di un Troop”, personaggi a volte un po’ strani ma unici, come Domenico detto “Rosmarino” maestro della corsa “Stop adn Go” che ha disarmato tutti, ma proprio tutti, con un’assistenza alla propria terna, capitanata dal presidente “ l’uomo dal dito magico” per niente pronto alla competizione e dal fido scudiero “il collezionista di padelle”, con una tecnica fatta di più go che stop permettendogli una salita, buia, umida e rancorosa al castello di Rossino ; la corrazzata femminile con l’indistruttibile Cristina “Robocoop” e la veloce Maria “La bionda”; il veloce Fabio “siluro da discesa” con Matteo e Massimo nonché, al rientro verso casa, l’arrancare faticoso in salita del “ trio di via Fiume” che al motto “boia chi molla” il cancello di Erve lo hanno trovato con le chiavi nella toppa ma con un ultimo tuffo sono riusciti a infilarsi pochi secondi prima che il custode lo chiudesse.

Torniamo a noi, la terna mista pettorale 26, rimaneggiata dopo l’infortunio dello Zio è uno squadrone veramente TrooP, alla “sciura” si è aggiunta al volo la “volpina”; la corsa parte subito in salita, il rischio cancello è molto probabile, la cosa non ci scoraggia e si procede comunque e a prescindere fino a Erve dove, nonostante gli sforzi di una camminata veloce che ha provato l’equipaggio, si arriva fuori tempo massimo … la voce del giudice di gara al cancello … con tono asciutto in un sintetico “siete fuori tempo massimo … squalificati!” certifica la fine della gara competitiva e la certezza che l’appuntamento in capanna sarà, a Dio piacendo, solo rimandato al 2020.

Un avventura comunque a prescindere, come sempre fantastica la partenza dal centro di Monza tra due ali di folla che ti fanno luccicare gli occhi dall’emozione, la discesa dalla pedana d’onore con il terrore di inciampare, centinaia di bambini che ti aspettano per darti il cinque perché per una notte i loro eroi siamo noi e non i cartoni visti in televisione, il pubblico che lungo il percorso che ti incita e già a Villasanta ti grida “Bravissimi!!”, le terne … le molte terne … che ci passano e voltandosi ti salutano con un ciao “sciura comotti”, ciao “Volpina 74” … e tu … ah il nome è scritto davanti “supr troop”, gli amici e parenti che hanno creato dei veri e propri punti di incoraggiamento modello finale dei mondiali di calcio con sirene e striscioni, a Erve la faccia pallida e tremante della sciura comotti che sbuca fuori, come la madonna del rosario, dal mantello dorato, la fortuna di avere in tasca le chiavi dell’auto, il rientro in autobus nel pieno della notte … insomma alla fine la capanna non l’abbiamo vista ma l’avventura l’abbiamo vissuta tutta senza rimpianti.

E a chi mi chiede “come è andata?”, “ci siamo fermati a Erve.”, “ah!, peccato!” … rispondo “Perché?” … questa è la Monza Resegone, si parte in tre e si arriva in tre … se si soffre si soffre in tre … se non si arriva non si arriva in tre … ma a prescindere dal risultato resta un avventura vissuta in tre, un esèperenza condivisa in tre che ti fa dire, il giorno dopo … l’anno prossimo la riproviamo!

Paolo

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