Intorno ai quindici anni decisi che era il momento di trasferire sulla carta tutte le pulsanti sensazioni di un adolescente. Così impressi sui fogli, con una vecchia macchina da scrivere, i miei primi versi poetici. Credo non le abbia mai lette nessuno: erano solo mie. Quella raccolta di circa una ventina di poesie è ancora con me, la carta è ingiallita ma le parole sono più che mai nitide e ricche di significati. Qualche anno fa mi convinsi a trascrivere, in poco più di cinquanta pagine, le stesse emozioni di un tempo, associate alle nuove consapevolezze di quel presente. Nacque una sorta di saggio velatamente autobiografico che donai a pochi intimi. Era il preludio alla mia prima attuale opera, che finalmente vorrei pubblicare. “Eroi e Trasformati – Le terre perdute di Sagaton” (primo volume) inizia a raccontare di un’umanità che vive nel paradosso di se stessa, frastornata da emozioni contrastanti. Ho scelto di farlo creando personaggi di fantasia inseriti in un contesto ampio, senza spazio e senza tempo. Sono abbastanza convinto che l’unico modo per toccare e sensibilizzare l’anima dei lettori sia la trasfigurazione delle realtà.
Il confine tra immaginario e vero è e sarà sempre più labile e inconsistente!
Aggiornamento
Intorno ai quindici anni decisi che era il momento di trasferire sulla carta tutte le pulsanti sensazioni di un adolescente. Così impressi sui fogli, con una vecchia macchina da scrivere, i miei primi versi poetici. Credo non le abbia mai lette nessuno: erano solo mie. Quella raccolta di circa una ventina di poesie è ancora […]