Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Aggiornamento

Dal mio taccuino rosa A sedici anni, quindi, ho scritto il mio primo racconto ed è cominciata la mia “carriera” di lettrice. Tutti i classici, da Guerra e Pace alla Recherche (bè, non l’ho ancora letta tutta quanta…) e pian piano ho forgiato i miei gusti, incontrando come amici in carne e ossa scrittori e […]

Dal mio taccuino rosa
A sedici anni, quindi, ho scritto il mio primo racconto ed è cominciata la mia “carriera” di lettrice. Tutti i classici, da Guerra e Pace alla Recherche (bè, non l’ho ancora letta tutta quanta…) e pian piano ho forgiato i miei gusti, incontrando come amici in carne e ossa scrittori e scrittrici che erano già dall’altra parte. Inutile stilare una lista che è quella di molti altri. Mi piaceva, comunque, la scrittura Ottocentesca, Emio De Marchi, nei racconti brevi, mi innamorò. E poi Luigi Capuana nei suoi racconti intitolati “Le Paesane”. Splendidi, l’italiano vivido, le immagini fresche.Ricordo la gioia di andare a dormire con il libro ancora a metà…
Intanto scrivevo. Andai al Salone di Torino, Proiettavano un bel documentario su Italo Calvino che spiegava che, con i libri, non si campa (carmina non dant panem). E ricordo, estasiata, che lo udii dire questo: “Nella vita bisogna fare molte operazioni di matematica, con carta e penna, addizioni, divisioni, sottrazioni, poi imparare molte poesie a memoria e ricordarsi che tutti ci può esser tolto con un grande polverone”.
E’ vero, non si campa con i libri Io guadagnai i miei primi 200 euro con un racconto che vinse un premio letterario ad Ascoli Piceno. Il racconto si intitolava “Finalmente libera” e parlava di Monica, una compagna di scuola che avevo molto amato, morta in America, rincorrendo una madre che non la voleva. Ripenso a lei oggi che splende il sole e che Romaamor procede lentamente verso il suo destino.

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors