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Aggiornamento

Il quotidiano locale comasco con la più ampia distribuzione ha pubblicato, a firma della giornalista Laura Attolico, l’articolo dal titolo: “Il bambino dell’aceto. Padre e figlio speciali”. Appiano. In un libro diario Marcello Sgarbi ha raccolto 30 anni di vita per raccontare il suo delicato rapporto con il figlio Umberto, autistico. Il bambino dell’aceto: “Umberto […]

Il quotidiano locale comasco con la più ampia distribuzione ha pubblicato, a firma della giornalista Laura Attolico, l’articolo dal titolo: “Il bambino dell’aceto. Padre e figlio speciali”.

Appiano. In un libro diario Marcello Sgarbi ha raccolto 30 anni di vita per raccontare il suo delicato rapporto con il figlio Umberto, autistico.

Il bambino dell’aceto: “Umberto da piccolo adorava l’aceto” dice papà Marcello per spiegare quel titolo che anticipa il delicato tema del suo libro. Il rapporto tenero, simbiotico, complesso, ma sempre straordinario di un padre con il proprio figlio. Il libro di Marcello Sgarbi, 61 anni, è un atto d’amore per suo figlio Umberto. Un ragazzone che compirà ventitré anni il 6 gennaio. Umberto è autistico.

Suo padre ha dato forma scritta a pensieri, angosce, sorrisi, su cui è costruita quella relazione fragile e profonda con un bambino chiuso nel suo mondo eppure così bisognoso di fiducia e vitale tra i suoi cari. Marcello Sgarbi scrive da sempre.

Il diario

Da trent’anni tiene un diario di vita, di incontri e osservazioni. E’ consulente di comunicazione, musicista, scrive recensioni letterarie per siti.

“Ho scelto il titolo Il bambino dell’aceto perché Umberto, quando da piccolo mangiava l’insalata, leccava poi l’aceto che restava nel piatto” spiega Sgarbi che ha scritto questo libro con più intenti.

“Prima di tutto perché Umberto lo possa leggere. E’ autistico, ma è in grado di farlo, a discapito di chi come alcuni medici e specialisti di settore ci disilludeva. Leggendolo, sappia che suo papà ha cercato di volergli bene”.

Un libro che fa riflettere genitori coinvolti e chi non si è mai scontrato con la sindrome autistica.

“Vorrei che altri genitori non si arrendano ma siano consapevoli che, quale che sia la fragilità del proprio figlio, quando pensano di dare è proprio il momento in cui ricevono. Infine – sottolinea – perché, anche chi non conosce l’autismo, possa scoprire quanta ricchezza c’è in chi è affetto da questa sindrome”.

Il volume è nato come “il diario di Umberto”, una cronaca che percorre tre momenti della vita del ragazzo: l’infanzia, gli anni della scuola, l’adolescenza. Non c’è uno sguardo lacrimevole. Ci sono momenti tristi, altri invece regalano serenità. Un libro scritto con semplicità, chiarezza e passione.

Nel passaggio in cui osserva Umberto a sette anni intento a disegnare e gli chiede cosa sta facendo, si legge: “Ma papà, che cosa mi stai chiedendo? E’ chiaro”. Poi mi aveva risposto, con una naturalezza disarmante, come se gli avessi chiesto la cosa più ovvia di questo mondo: “Castello”.

La scommessa

In quel preciso istante sarei stato pronto a scommettere con chiunque che nostro figlio non era autistico, era un bambino e basta.

Quel bambino oggi è un “gigante buono”, come vuole l’etimologia del suo nome. Lo è per la sua famiglia, gli amici e le persone che fanno parte del suo mondo. “E’ un racconto a volte drammatico, a volte ironico e divertito, ma soprattutto autentico” evidenzia l’autore che ha chiesto a due persone care un giudizio sulla prima bozza del libro: Marina, la mamma speciale di Umberto e la loro figlia Valentina.

“Loro per prime mi hanno spronato a proseguire” aggiunge.

Il bambino dell’aceto, edito da bookabook, è in prevendita con un sistema di crowdfunding: dovrà raggiungere le duecento prenotazioni in cento giorni. In pochi giorni in Rete diversi blog genitoriali e social lo hanno molto apprezzato e condiviso.

Papà Sgarbi è impegnato con la stessa passione insieme alla moglie Marina Arrigoni nell’associazione appianese Gli IncredAbili, che da dieci anni è vicina alle famiglie che vivono la fragilità di un loro caro.

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