Sera.
Il segno vivace del fuoco riproponeva il suo sincopato bagliore sulla penombra diffusa dell’antico legno: quel vasto interno distribuito con sapienza attorno alla pietra del focolare da una determinazione antica; quegli arredi singolari, testimoni di un’eredità imprescindibile, ma anche di una volontà giovane e risoluta, attenta ad accogliere e ad evolvere quell’eredità e quella determinazione. E il suo costante brusio faceva da contorno obbligato a qualsiasi azione si fosse esplicata in quel vasto interno, fino a renderne inimmaginabile persino un ipotetico avvio, in assenza del primo.
Da “LASSÙ IN ALTO – Storia d’altri incerti e di una stria” bozza non editata, 10° movimento, pag. 84