“Mordimi non è un invito, ma un piccolo locale caratterizzato da un forte odore di pane, pomodori secchi e salsicce alla piastra. Un quadrato di tela su cui si rovesciano schizzi di vite diverse. Spesso si fa fatica a distinguere una linea dall’altra e non tutti i disegni hanno una forma precisa ma, visto da lontano, il ritratto sembra perfetto.”
Un luogo da collezione per Mario, protagonista del romanzo Scarafaggi di vetro , che si rivelerà fondamentale per il suo presente perché “la serata a Mordimi si sa come inizia, ma mai come finisce”.