“Bastavano cinquanta centesimi a testa per veder spuntare due caraffe dalla porticina bianca bucata da due cerchi di vetro.
Una volta mi sono ubriacato tanto da arrostire uno scarafaggio con l’accendino per mangiarlo al posto delle focaccine.”
La Cantina Bukowski è esistita davvero e, quando ho scritto questo romanzo, non avrei mai pensato che potesse chiudere sul serio. Non sapevo neanche che il suo numero civico fosse proprio il 20. Coincidenza o destino?