Due ombre inseparabili.
Un uomo ed un cane che non si limitano a condividere il tempo, ma lo reinventano.
Tra ironia e silenzi, tra sguardi che valgono più delle parole, prende forma una storia che non è solo amicizia, non è solo compagnia. è qualcos’altro.
Forse un segreto. Forse un viaggio. Forse la vita stessa, raccontata da chi l’ha vissuta davvero.
Non tutto sarà svelato. Ma chi leggerà capirà.
Perché ho scritto questo libro?
Perché glielo dovevo.
Anni di vita vissuta in adorazione, colma di fedeltà sconfinata, senza pretese.
Sempre lì, in perenne attesa di uno spazio nel mio tempo.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Non serve molto per sentirsi parte di qualcosa. A volte basta esserci. Restare, anche quando gli altri se ne vanno, anche quando nessuno sembra fare caso alla tua presenza.
La vita scorre in un tempo che non ci appartiene mai del tutto. È fatta di attese, di spazi rubati al silenzio, di momenti che sembrano insignificanti ma che, a guardali meglio, sono l’essenza stessa del vivere.
Ho imparato a riconoscere il rumore dei suoi passi prima ancora che aprisse la porta. Ho imparato a distinguere i giorni buoni da quelli storti, il peso delle parole non dette da quelle pronunciate a metà. Ho imparato a rispettare i suoi silenzi, perché dentro quei silenzi c’era già tutto: la fatica, la nostalgia, l’orgoglio, la voglia di scappare e, insieme, di restare.
Eppure, in quelle giornate storte, la sua
mano trovava sempre il tempo di cercarmi. Bastava un gesto, un tocco leggero, per ricordarmi che non ero invisibile. Che ero parte della sua vita.
Forse è proprio questa la verità che conta: esserci, senza chiedere nulla in cambio.
Gli anni passano, ma certe abitudini restano incollate addosso come un profumo che non se ne va. Una corsa improvvisa. Un gioco interrotto a metà. Una sera passata a guardare il mondo senza dire niente.
Ho visto la sua gioia esplodere all’improvviso, e la sua tristezza schiacciarlo senza preavviso. Ho visto i giorni della rabbia e quelli della speranza. Ho visto le notti in cui si addormentava con i pensieri ancora accesi. E io ero lì, sempre lì, senza mai smettere di aspettare il momento giusto per esserci di nuovo.
C’è chi pensa che la felicità sia fatta di grandi eventi, di conquiste e traguardi. Io ho scoperto che la felicità abita nei dettagli. Nei ritorni. In uno sguardo che ti cerca, e ti trova.
Non ho mai preteso di cambiarlo. Non ho mai chiesto nulla. Mi è bastato avere un posto accanto a lui, condividere il suo spazio e il suo tempo, anche quando sembrava non esserci posto per me.
E allora sì, a volte la vita è soltanto questo: un’attesa fedele, una presenza silenziosa, una promessa che non ha bisogno di parole per essere mantenuta.
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