Un telefono ingarbugliato di parole, una mozzarella al sole nel frigo, le stelline Barilla in vena di pettegolezzi. Benvenuti in un universo dove il quotidiano si piega al surreale e le riflessioni più profonde emergono tra una risata e un sospiro.
Dove microstorie, sogni storti e pensieri ad alta voce sono sospesi tra poesia e nonsense, malinconia e ironia tagliente. È come parlare da soli… ma con qualcuno che, finalmente, ascolta.
’Sto campanello
E lasciami suonare ’sto campanello…
ho appena chiuso l’auto e già mi apri il cancello?!
Almeno un momento per sistemarmi il cerchiello…
o stai nascosto in penombra spiando dall’occhiello?
E lasciami suonare ’sto campanello…
fammi riflettere, usa il cervello!
Sbircia l’istante del mio rossore ravanello
in cui, emozionata, con le dita tamburello.
E lasciami suonare ’sto campanello…
che per guardare fuori non si bruci tutto sul fornello,
poi il cibo non è buono se è troppo carbonello,
concentrati, monello!
E lasciami suonare ’sto campanello…
voglio rigirarmi tra le mani l’anello
chiediti dove va a finire il bello
se a scaldare Gesù arrivano subito il bue e l’asinello.
E lasciami suonare ’sto campanello…
ricordi le vacanze assieme a Orbetello?
Ogni scorcio sembrava acquerello,
vorrei ripensarci torcendo il pomello.
E lasciami suonare ’sto campanello…
il rischio maggiore è affettarti il polpastrello
se ti distrai con l’affilato coltello…
Non vorrai caricarmi di questo triste fardello?!
E lasciami suonare ’sto campanello…
giusto un attimo per aggiustarmi il capello,
saltare la pozza con un balzello
o devo subito appoggiare nell’angolo l’ombrello?
E lasciami suonare ’sto campanello…
sento i fremiti d’amore dietro il tuo chiavistello,
ma cosa penserebbe l’accaldato cammello
se all’inizio del deserto trovasse ad accoglierlo un ruscello?
E lasciami suonare ’sto campanello…
la pecora non è matura se prima non è stata agnello,
e la Rai senza il suo Carosello?
Potremmo diventare come Sandra e Vianello
se solo non mi stessi già aprendo…
Come dici?
AH! Sei suo fratello?
È ancora al lavoro? È successo il macello?
Ha il morbillo?
La moglie del bidello?
Be’, ma dico, intanto posso entrare?
O devo star fuori con ’sta pioggia ad aspettare?
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