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Camilla: dalla Norvegia a bookabook, passando per Corso Regina

foto camilla 4

Iniziamo oggi, con Camilla Bonetti, autrice di Corso Regina 68, una serie di articoli, interviste e scambi di idee per raccontare bookabook dietro le quinte.

Dietro alle immagini e alle trame che leggete sulla home, oltre a quei cerchi di percentuale che crescono giorno dopo giorno si nascondono storie di autori e lettori, esperimenti e reti sociali.

Proveremo a raccontarli partendo dalle esperienze degli autori e, perché no, dei lettori.

 

Ciao Camilla, complimenti per la tua campagna di crowdfunding e per Corso Regina 68, naturalmente. Avevi già avuto esperienze di crowdfunding prima di bookabook?

Ciao! Prima di cominciare l’avventura di Corso Regina 68 ero stata dall’altra parte della barricata, finanziando due progetti di crowdfunding lanciati da amici in ambiti diversi dalla letteratura. La campagna su Bookabook è stata la mia prima esperienza diretta di crowdfunding. Una bellissima avventura che si spinge oltre il raggiungimento dell’obiettivo!

Raccontaci la tua storia. Che cosa ti ha convinto a mandare il tuo libro a bookabook?

SAM_1798Seppure scriva da sempre, il primo confronto con il pubblico è stato il mio blog, Norvegiani. Qui raccolgo testimonianze, curiosità ed esperienze dirette dalla Norvegia, il paese in cui ho vissuto per tre anni e che continuo a sentire molto vicino. Corso Regina 68 è ambientato a Torino, ma è nato a Oslo! Quasi per gioco, ho deciso di creare una storia che stemperasse i cliché della chick lit con una buona dose di ironia e un pizzico di magia ripescata dall’infanzia. Mi sono divertita molto a scriverla. Ho scelto Bookabook perché mi è sembrato il modo migliore per dare al libro un confronto immediato e diretto con i lettori, simile a quello sperimentato con il blog. Inoltre, a differenza dell’autopubblicazione, Bookabook mi dava la sicurezza di un primo passaggio critico da superare e l’aiuto di un team di esperti per strutturare la campagna.

…poi è arrivata la risposta positiva da parte del team. Ed è iniziata la campagna vera e propria. Se dovessi scegliere il momento più stimolante della campagna, quale sceglieresti?

L’inizio della campagna ha coinciso con il mio trentesimo compleanno. Ho cominciato il passaparola giorni prima. Mi ha svegliato il messaggio di Bookabook, “la campagna è cominciata”. Ho subito aperto il sito: Corso Regina 68 se ne stava lì, con il cerchio della percentuale ancora vuoto. Mi sono imposta di non consultare nevroticamente la pagina; l’ho riaperta solo a sera. Il cerchio aveva un bello spicchio azzurro: 30% raggiunto. È stato un bellissimo regalo!

Hai incontrato momenti difficili? Qualcosa che non è andato per il verso giusto?

C’è stato solo un momento di difficoltà, alla fine della campagna. I sostenitori erano molto impazienti di ricevere il libro. Il loro entusiasmo li ha portati a sottovalutare i tempi necessari alla creazione di un libro: editing, copertina, stampa e spedizione non si risolvono in poche ore!

“Quando arriva?” “Io non ho ancora ricevuto niente, si sono dimenticati?” L’arrivo dell’ebook poco prima delle vacanze di Natale si è rivelato un regalo utile e ha risolto in parte il problema, spostando l’attenzione sul debutto in libreria!

Parlaci del tuo rapporto con i lettori. Durante e soprattutto dopo la campagna.

corso_regina_cover_bozza11Sono davvero felice della partecipazione e del riscontro dei sostenitori. Gli amici hanno subito appoggiato il progetto e condiviso con la loro rete sociale la campagna di crowdfunding. Il fatto di aver vissuto e studiato a Torino, città in cui è ambientato il libro, ha reso tutto più facile. Quello che davvero mi ha stupito, però, è avvenuto a fine campagna. I sostenitori hanno ricevuto l’ebook e sono arrivate le prime recensioni: tutte da persone che non conosco direttamente o conosco poco. Pensare che, senza il vincolo dell’amicizia, che un po’ ti imporrebbe di dire “brava”, abbiano trovato il tempo di scrivermi, conferma ancora una volta la magia dei libri, capaci di creare ponti tra le persone.

Consiglieresti bookabook ad altri scrittori?

Sì, consiglio Bookabook a chi volesse mettersi alla prova, aprire il cassetto e svelare ciò che ha scritto. La campagna di crowdfunding amplifica il ruolo dello scrittore, portando la narrazione oltre le pagine scritte: devi presentare il tuo lavoro, presentarti, intrecciare i fili della tua rete sociale e aggiungere a questa fili esterni. Alla fine della campagna ti rendi conto che non è solo la bozza ad essersi trasformata in libro, ma sei anche tu ad essere cambiato, cresciuto nel tuo ruolo di narratore.

ps: Camilla dopo la sua campagna e questa intervista ha deciso di diventare il primo “mentor” di bookabook. Sarà infatti a disposizione dei nuovi autori per dare dritte e idee su come portare avanti la campagna di crowdfunding. 

Camilla 2

 

Il team di bookabook
Amiamo leggere e scoprire nuovi talenti. Crediamo nella forza del crowdfunding unita alla ricerca della qualità propria dell'editoria tradizionale. Digitale o profumo della carta? Tutti e due!
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