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Come vendere un libro

Vendere il proprio libro è il desiderio di quasi tutti gli scrittori. Riceviamo spesso mail di autori che ci chiedono come vendere il loro libro pubblicato da altre case editrici. Noi ci occupiamo solo dei libri pubblicati da bookabook, ma con questo post vorremmo aiutare anche chi ha scelto altre strade.

vendere un libro

Se hai scritto un libro potresti avere il desiderio di venderlo, di farlo circolare, magari coltivi addirittura il sogno di trasformarlo in un best-seller.

Riceviamo spesso mail di autori che ci chiedono come vendere il loro libro pubblicato da altre case editrici. Noi ci occupiamo solo dei libri pubblicati da bookabook, ma con questo post vorremmo aiutare anche chi ha scelto altre strade.

Ecco un breve decalogo, che ha una premessa fondamentale: devi aver scritto qualcosa di valido, di piacevole da leggere, ben ideato e originale.

Ma andiamo con ordine.

1- Trova un editore. Non cercare di farlo senza. Non sappiamo se tra 5-1-15 anni le cose cambieranno, ma oggi un editore, in Italia, abilita una serie di canali che sono indispensabili per vendere un libro. Certo in rete ci sono moltissimi autori che raccontano di aver venduto migliaia di copie attraverso il self-publishing. La realtà è molto (molto molto) meno rosea e i casi di successo sono eccezioni.

2- Trovate un editore non a pagamento. Se vi chiedono dei soldi per pubblicare, il problema non è solo etico. Viene meno il punto 1, l’editore a pagamento raramente abilita quei canali per i quali è necessario avere un editore.

3- Rimboccati le maniche. Le vendite del vostro libro dipendono anche dal vostro impegno. Se pensi che “allo scrittore spetti scrivere, all’editore spetti vendere” difficilmente otterrai buoni risultati. Nessuno ti regalerà il wharoliano quarto d’ora di notorietà se non sei disposto a fare fatica per ottenerlo.

4- Scegli con attenzione l’editore: la preparazione del libro. Fatti una piccola “check list” dei servizi che deve offrire il vostro editore quando si arriva alla preparazione del libro:
– Editing
– Revisione (curata da una persona diversa da quella che ha curato l’editing)
– Progetto grafico (fatto da un grafico o da uno studio grafico possibilmente)
Sembrano banalità, ma se desideri tutti e tre questi servizi, ti ritroverai con buona probabilità a scartare l’80% delle proposte di pubblicazione.

5- Scegli con attenzione l’editore: la diffusione del libro. Anche qui, una piccola check list.
– Distribuzione (meglio se nazionale)
– Social media marketing
– Ufficio stampa (fatto da un ufficio stampa, non dall’editor nelle pause caffè)
– Promozione in libreria
Se combini il punto 5 con il punto 4, avrai scartato con tutta probabilità il 90-95% delle possibili proposte di pubblicazione.

6- Social media: i social dell’editore. Il tema è spinoso. Qualche anno fa sarebbe bastato dare un’occhiata al numero dei fan dell’editore: tanti fan, ottimi social. Non è più così. In parte perché alcuni editori hanno, pur di aumentare i numeri, costruito una fan base di “non lettori”. In parte perché gli algoritmi cambiano continuamente. Il nostro consiglio è: guarda i post. Se sono fatti con cura, se hanno un riscontro da parte dei lettori, probabilmente l’editore ha una strategia di comunicazione online quantomeno accettabile.

7- Social media: i tuoi canali social. Non ti definire uno “scrittore” sui social. Meno che mai “scrittore presso me stesso”. Ti taglieresti le gambe da solo. Va bene fare la pagina pubblica del tuo libro, ma non la TUA pagina pubblica (a meno che tu non abbia già un buon seguito). Posta contenuti interessanti, evita lo spam. L’interesse si attrae dando alle persone qualcosa di piacevole da leggere, non torturandole con la notizia del tuo libro a tutte le ore del giorno e della notte.

8- Cartaceo e ebook. Non accettare pubblicazioni ebook-only, quelle che “faremo il cartaceo se l’ebook vende bene”. Forse negli States o in Germania può essere una buona idea, qui no. Le percentuali di mercato degli ebook sono ancora attorno al 5%. E molti lettori di ebook leggono anche il cartaceo, mentre non è sempre vero il contrario.

9- Vivere di scrittura. Sognare è fantastico, aiuta a vivere e a scrivere. Però bisogna tenere i piedi ben saldi per terra. Vuoi cambiare lavoro o trovare lavoro? Facciamo tutti il tifo per te. Ma scrivere, soprattutto all’inizio, non pagherà le rate del mutuo, la scuola di danza di tua figlia e neppure la spesa al supermercato. Se sei molto fortunato, ti pagherà una vacanza. Più un weekend a Riccione con piadina annessa che un mese a Bora-Bora.

10- Le delusioni e il best-seller. Metti in conto che nel 99% dei casi andrai incontro a delle cocenti delusioni. A meno che non sappia darti obiettivi ragionevoli e poi, semmai, alzarli gradualmente. Tutti gli autori, all’inizio della loro carriera, sono stati esordienti. Una minima parte di loro è riuscita far diventare il proprio libro un best-seller. E quasi nessuno centra l’obiettivo best-seller al primo tentativo. Il pubblico si costruisce, con fatica, nel tempo (vedi punto 3). Le scorciatoie, se esistono, raramente sono efficaci.

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