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Come ho abbracciato la mia ombra

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Nicole è una giovane barese di trentaquattro anni. Nel suo microcosmo affettivo, che ha l’epicentro a Bari, trovano posto Piero e Gaia, alle prese con i loro non detti, la signora Nella con le due figlie e Cinzia e suo figlio, il piccolo e saggio Silvio. Nicole ha due passioni irrinunciabili: la fotografia ed Ettore. Qualcosa la porta perfino a credere che la prima l’abbia condotta al secondo, per predestinazione, così come qualcosa le fa preferire nei suoi scatti sempre e solo le spalle. Spalle che le oppone anche Ettore, spesso senza ragione, diventando irascibile e scontroso. Un evento imprevisto spingerà Nicole a lasciare la sua Bari e a partire per Milano, dove la madre Giulia vive da anni con un nuovo compagno. Sarà la fotografia, ancora una volta, a guidare i suoi passi e a imporle infine una scelta. Ma proprio come nel processo di sviluppo delle fotografie, per proseguire Nicole dovrà immergersi nel buio.

Prologo

Giugno 1986.

I motivi per cui si scatta una foto sono tanti: alcune volte è per ricordare ciò che vedi, altre per riuscire a tornare a ciò che senti.

Percorriamo in auto un lungo viale delimitato da alberi altissimi, che sembrano voler fare a gara con gli uccelli e gli aerei per toccare il cielo. Le auto si affollano verso l’ingresso dell’edificio, ma noi ci arriviamo vicino e poi papà svolta per tornare indietro. 

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«Facciamo due passi» dice, fermando l’auto in un posto parecchio lontano. C’è una grande confusione anche se è poco più dell’alba. L’aria pizzica, ma c’è un profumo di terra bagnata. Papà mi ha regalato un nuovo rullino per la macchina fotografica che porto al collo per imitarlo. Ventiquattro nuove possibilità di conservare qualcosa che ritengo di valore, mi ha detto. “Guarda dove tutti guardano, scatta dove nessuno vede.”

Siamo dentro. Il viavai di gente con valigie, gli altoparlanti che urlano codici incomprensibili, ma ad attirare il mio sguardo è un piccione che svolazza spaventato e che va ad appollaiarsi sulle travi di cemento in alto. 

Ci sono stata altre volte qui, dove partono gli aerei. Mai a quest’ora. Nessuno guarda verso l’alto, ma quei piccioni grigi che si confondono col resto non mi sembrano preziosi.

«Voglio andare fuori a fotografare le strisce di sole.»

«Da qui non hai una veduta ampia. Un giorno, all’alba come adesso, andremo al mare così potrai scattare foto più belle.»

«Ma io voglio ricordare le strisce di sole di oggi» aggiungo piagnucolando.

«Il sole torna tutti i giorni, Nicole» commenta mia madre avvicinandosi. «Piuttosto, perché non fai una foto a papà che va lontano questa volta?»

Lontano senza una determinazione geografica mi turba. Non c’è stato un lontano, finora.

«Dov’è lontano? E quando torni?» chiedo sentendo qualcosa che mi opprime su nel naso e sale fino agli occhi.

«Vado in Africa per aiutare un amico che altrimenti non potrebbe consegnare in tempo il suo lavoro» dice piegandosi sulle gambe per guardarmi negli occhi.

«Sì, ma quando torni?»

«Presto» anticipa mia madre da altre altezze.

«Ti posso dire che sarà un’alba come questa e andremo a fotografare le strisce di sole.»

Il suo abbraccio profuma come una promessa. 

La voce in alto chiama il numero del suo aereo e dopo aver abbracciato anche mamma si avvia camminando all’indietro sventolando la mano.

Ho le mani libere e adesso penso che sì, la voglio la foto di mio padre che ci guarda sorridendo. Sollevo la Leika e nel momento esatto in cui scatto lui si volta perché ha urtato una signora. Aspetto. Fremo perché si volti. Mi sto mordendo il labbro. Gesticola con la signora e sembra stia per voltarsi ancora. Improvviso due scatti, ma nulla. Bene che vada, penso, avrò immortalato il profilo. Sparisce oltre le porte scorrevoli.

Capitolo uno

Gennaio 2015.

La domenica pomeriggio è un momento borderline. L’inerzia spensierata del riposo gioca a rincorrersi con le scadenze ansiose che fanno capolino sulla nuova settimana. Il bilancio – asticella inesorabilmente in giù – richiama alla mente i progetti sospesi. 

Mi lascio trasportare come su una zattera sperduta quando il wifi decide di tornare operativo, inondando la mia solitudine rumorosa di toc toc.

In casa mi impongo la separazione forzata da Kevin Ching, il mio cellulare. Aveva un altro nome, ma ho scoperto da poco che ogni numero telefonico ne ha uno e ho pensato che fosse più giusto assegnargli l’originale, come se questo potesse ripristinare un ordine che si sarebbe poi esteso più giù, nella mia vita, consegnandomi novità ed equilibrio.

Nel frattempo conto gli squilli. Rispondo quando diventano più di sette. Una regola inutile, ma proprio per questo considerata ormai necessaria. 

Tendo l’orecchio. 

Cinque, sei. Stendo e ripiego le gambe in posizione fetale al pensiero di dover uscire dalla mia placenta di lana. Sollevo il patchwork e allontano il libro di Salgado aperto su una pagina in cui fissavo già da un po’ la foto di un bambino. Interrogavo la sua fissità chiedendogli se dal suo altrove al mio presente ci fossimo dati un appuntamento. Mi metto in piedi e mi avvio alla scrivania all’angolo opposto della stanza. L’atto di muovermi riesce a riportare alla memoria ciò che cercavo: una foto in bianco e nero che mi ritrae bambina sullo sfondo sfocato di un parco. Mia madre l’ha caricata pochi giorni fa come copertina al suo profilo Facebook. Aver trovato l’associazione mi alleggerisce, come se una folata di vento avesse soffiato via l’inquietudine carica di elettricità delle nuvole prima di un temporale.

Scorro il menù a tendina del cellulare. 101 messaggi da 6 chat. Di qualcuna cerco di indovinarne l’urgenza, e l’argomento, dalle frasi che appaiono in fila sullo schermo.

Pamela, gruppo Università… Mamma… sospiro. 

3407792121: Più cuore non ti farebbe male. 

Angelica: Per domani pensi di farcela da sola con mia madre? Non ti dispiace, vero? Il resto? Da quando c’è il piccolo nessuno mi racconta più niente…

Piero: Ehi, picci, che fai? Pranziamo insieme domani? Non ti ho detto diverse cose ultimamente e ho bisogno di sfogarmi… no, voglio un parere femminile.

Sintesi: sono mesi che Gaia mi accusa di tutto… anche dell’ultimo ciclone tropicale.

“No, cugi, domani a pranzo impossibile” dico in un vocale. “Vado ad Andria per il controllo periodico di Nella. Un cinema e pizza. Se la parola cinema a Gaia fa ancora l’effetto dei gerani per le zanzare, potremo parlare liberamente.” Ripenso al numero di film ai quali abbiamo rinunciato per includerla mentre lei aspettava solo di sfilarsi via per vedere le amiche.

Torno a fissare il cellulare. Una spunta. Il problema non è la connessione.

«Ciao, che stai facendo, puoi parlare?»

«Certo, sono a casa. Enrico è al ristorante per un brunch di una casa di moda. Un nome straniero, non ricordo nemmeno. C’è di mezzo una kappa.»

«Mamma,» rido «non perché nel nome ci sia una “k” debba trattarsi per forza di un al di là dei confini.»

«Non mi prendere in giro. Piuttosto, hai visto la foto che ti ho mandato? Enrico ha sperimentato un tipo di frolla aromatizzata; può essere utilizzata sia per i dolci che per i salati. La consistenza è incredibile. Soffice come un pan di spagna, ma croccante all’esterno. Come piace a te.»

Ha parlato in un’unica emissione di voce. Mia madre si lascia entusiasmare dalle novità come accade ai bambini. Ascolto senza interrompere, mentre mi sposto avanti e indietro per riporre i piatti asciutti e puliti. Come se attraverso il telefono potesse vedermi e giudicare il disordine.

«Perché non sei andata al ristorante? Magari con Vincenza che ama le star della moda. Piuttosto che restare a casa da sola.»

«Sono circondata da persone tutti i giorni. Vincenza mi ha invitata da lei e poi più tardi andremo al cinema. Che hai mangiato oggi?»

Mi fermo al centro della stanza, voltando le spalle al cassetto delle posate ancora aperto.

«Mamma,» nascondo l’acuto ridendoci su «mi spieghi perché mi fai questa domanda solo la domenica? Io mangio tutti i giorni, ma sembra che a te importi solo una volta a settimana!»

«Perché so che il week-end resti sola e magari non hai voglia di cucinare.»

Non saprò mai se la capacità delle madri di colpire dove sei più vulnerabile si acquisisca nell’istante in cui nasci o con un lento apprendistato.

«Potrei anche essere stata in compagnia di un’amica o con gli unici parenti che ho qui» sottolineo. «Piero e Gaia, per esempio.»

«Certo, ma so che Ettore è sempre fuori nel fine settimana e spesso dici che non hai voglia di circondarti di persone a ogni costo; deduzione è che tu sia rimasta sola. E forse» fa una pausa più lunga «non hai avuto voglia di cucinare.»

«Vuoi dire che ho un fidanzato che mi lascia sola?»

«Nicole, non voglio dire niente» prosegue asciutta. «Sei tu a essere infastidita, ma preferisci non ammetterlo» aggiunge senza pieghe nel tono.

«Possiamo parlare d’altro, mamma?» Sospiro. «Non è esattamente la giornata adatta.»

«Come vuoi. Come sta Nella?»

«Domani la porterò al controllo da Sabatini. Stanno valutando se toglierle anche l’altro occhio ché ormai le dà solo dolori lancinanti con tutte le conseguenze che sai. Sabatini non sarà d’accordo, però. Nell’ultimo periodo sto avvertendo in lei un senso di affaticamento, perfino se parla un po’ di più.»

«Nicole, sai che io non ti ho mai detto nulla al riguardo e sei libera di fare quello che credi…»

«Mamma, non ricominciare… so cosa vuoi dire.» Dei brividi mi scuotono come se dei cubetti ghiacciati scivolassero lungo la schiena. «Se posso permettere a questa persona di vivere il tempo che le resta,» aggiungo con tono rauco «limitando le conseguenze della radioterapia e degli altri farmaci che è obbligata a prendere, perché non dovrei farlo?»

«So quanto tu ci tenga. Tutti noi vorremmo che la malattia non si fosse tanto accanita con lei, ma non vorrei nemmeno che tu avessi riposto in Sabatini la speranza di un miracolo che, tesoro mio, non potrà accadere.»

Mi blocco al centro della stanza. Una saetta in mezzo al petto colpisce a ripetizione qualcosa che lenta si frantuma, forse la diga delle lacrime, perché iniziano a scendere: una, due, quattro; le prime, velocissime, si infilano giù nel collo. 

«Nicole…?»

«Sì…» dico tirando su col naso.

«Vorrei che tu riuscissi a prendere la giusta distanza da questa situazione.»

«Mamma…» aggiungo portando la mano sulla bocca per fermare i singhiozzi.

«Nicole, non possiamo salvare nessuno. Anche quando lo desideriamo con tutte le forze.»

«Devo chiudere» dico non provando nemmeno a dissimulare la voce.

«Vuoi che ne riparliamo con quell’oncologo amico di Enrico?»

«No, aspetto di sentire Sabatini domani.» Prendo un respiro più lungo. «Nella non andrebbe da un altro oncologo. Devo davvero chiudere adesso. Mi ha scritto Piero che mi cercava anche prima» aggiungo mentendo a metà.

«Ti voglio bene, Nicole.»

2022-10-23

Puglia Eccellente

23.10.2022 – Terzo appuntamento con Cime di Puglia e la sua rubrica Parole e pubblicazioni: la Puglia dà emozioni.

Con il solito, prezioso, lavoro sinergico di Elisabetta Russo e Graziano Bevilacqua questa volta è presente Alessandra Nenna, scrittrice e giornalista pugliese che parla del suo romanzo Come ho abbracciato la mia ombra.

Non è una novità che nelle proprie composizioni – che si tratti di prose o poesie – l’autore metta qualcosa di sé, descriva in maniera più o meno latente una sfumatura del proprio essere.

Non fa eccezione Alessandra, che spiega come i passi della protagonista, Nicole, siano a grandi tratti i suoi: la vita di entrambe si allaccia ad un uomo con cui si instaura una relazione che l’autrice definisce – senza troppi giri di parole – tossica.

E se nella realtà Alessandra ha messo alle spalle da alcuni anni questa difficile situazione personale, al punto di riuscire a parlarne con orgoglio e fermezza (“uscendo dal mio tunnel ho cercato di mettere ordine e raccontare in maniera romanzata cosa significhi vivere una dipendenza affettiva”), Nicole è alla ricerca della via di redenzione attraverso un percorso interiore e personale.

Conosciamo meglio la ragazza del libro.

Trentacinque anni, carattere introverso, appassionata di fotografia e a cui dà un carattere molto personalizzato immortalando la gente di spalle, Nicole è la classica “ragazza della porta accanto”.

Tra gli uomini e le donne colti dal fuoco dell’obiettivo c’è Ettore, il quale avrà il merito di conquistare il suo amore ed allo stesso tempo le farà vivere una continua altalena emozionale.

Il labile confine tra compenetrarsi in un amore e riuscire a distaccarsene da esso.

Alla luce di queste poche battute sul romanzo, assume contorni più nitidi il senso che si cela nel titolo.

Ecco l’ombra.

Ecco il buio che si oppone alla luce della consapevolezza.

Ecco l’oscurità che va a sbiadire i contorni della vittima e del carnefice.

Tutto perduto quindi?

Una speranza la restituisce proprio Alessandra nell’intervista: “l’ombra non ha solo un’accezione negativa, è qualcosa che non si è ancora rivelato, ma può essere anche un dono, un noi nuovo.”

Ringraziamo Alessandra Nenna per il suo racconto coinvolgente e che ci ha permesso di bussare anche alla porta dei suoi ricordi.

Link dell’intervista integrale: https://youtu.be/ew8H2QmENIA

Alessandra Nenna, Come ho abbracciato la mia ombra, Bookabook editore.

Articolo a firma di Claudio Mastrodonato
2022-09-06

Evento

Bari All'Orto Domingo, all'ora dell'aperitivo, per cui con la luce giusta. E la luce giusta, come certe parole, a volte è tutto ciò che serve. Evento consigliato a chi ha già il libro e vuole una dedica. A chi ha il libro, lo ha letto e si è detto: "Non appena ho modo di incontrare l'autrice..." (finite la frase a piacere) Per chi non ha avuto modo di prenderlo finora: potrebbe essere un'occasione (in tutti i sensi). Per chi non lo ha, non lo vuole, ma ha voglia di vivere un'ora in mezzo alla natura, alla bellezza e perché no, un pizzico di magia. Ma quella, se vi fiderete di me, la farete voi.
2022-07-20

Paese Roma

Barese, giornalista e autrice di un fantastico romanzo dal titolo Come ho abbracciato la mia ombra, Alessandra Nenna, già conosciuta dal grande pubblico con il pamphlet Scusi, il treno si prende alla stazione?, la ritroviamo in un romanzo che colpisce nel profondo, che scava fino ad arrivare nei meandri dell’anima fino a toccare e smuovere le ombre, quelle ombre che tutti abbiamo e che facciamo fatica ad accettare. Non è assolutamente un saggio psicologico, ma un romanzo che indaga dentro, attraverso il confronto dei vari personaggi. Pensiamo solo alla protagonista, una fotografa e immaginiamo cosa può succedere quando si immerge nella camera oscura? Scopriamolo insieme all’autrice. Alessandra, raccontaci un po’ di più del tuo romanzo, di com’è nata l’idea, com’è stato il processo creativo che ha accompagnato la scrittura del tuo romanzo? L’idea iniziale è nata da un’immagine. Ho visualizzato un uomo che dormiva pancia in giù e una donna all’estremità del letto che lo fissava con il respiro quasi strozzato. Ho desiderato sapere di più di quella donna. Cosa l’aveva portata a quella condizione. Un titolo così evocativo, cosa hai voluto significare con questo? L’ombra è un archetipo da sempre prestato dalla psicologia alla narrativa. Pensiamo a Dr. Jeckyll e Mr. Hyde di Stevenson. Abbiamo tutti dentro di noi una parte di timori, istinti repressi o ereditati, aspetti meno nobili che giudichiamo “cattivi” perché non allineati alla morale della società in cui viviamo. Mi piaceva tentare di contribuire a mostrare l’altra faccia di questa “bruttezza” che a volte significa solo svelare l’esistenza di un bambino (o bambina) interiore che piange rannicchiato in un angolo buio e ha, appunto, solo voglia di essere abbracciato. Il tema della fotografia accompagna non solo la narrazione, ma anche proprio il percorso esistenziale di Nicole. Ci puoi raccontare di come si intreccia questo mondo e la scelta di ambientare il romanzo fra Bari e Milano. La fotografia è Nicole. Pensiamo allo sviluppo classico di una fotografia che prevede l’immergersi nella camera oscura per portare fuori dal negativo l’immagine che sarà poi stampata. È il medesimo processo che compie la protagonista. Naturalmente lei lo fa in modo inconsapevole. Diventa fotografa perché è figlia di un reporter e in quel mondo ci è nata. La scelta di ambientare il romanzo in due luoghi ha una motivazione “tecnica” e una di sottotesto. La spiegazione tecnica è creare per Nicole un mondo straordinario, qualcosa che la faccia forzatamente spostare dalla propria zona di confort. La seconda motivazione è dovuta al voler costruire un doppio non solo per i personaggi, ma anche nelle ambientazioni. Milano rappresenta il luogo opposto al Sud dove la protagonista è nata e vissuta, ma anche un nord dell’anima, come evoluzione di sé. Nel titolo si parla di ombra, qual è l’ombra con cui si scontra Nicole? Se dicessi quale ombra combatte Nicole svelerei l’essenza di tutto il romanzo. Una risposta che trovo adeguata è che l’ombra, anche nelle nostre singole vite, rappresenta quel male, quegli accadimenti che viviamo come una punizione dall’alto e su cui non interroghiamo le nostre responsabilità. Niente accade per ferirci davvero. La fotografia per Nicole oltre alla passione è un lavoro, un lavoro che non decolla, cosa manca alla protagonista per fare sì che riesca a raggiungere il successo? Manca il credere in sé stessa. Una disistima che è anche la scusa migliore per non prendere decisioni nuove, non desiderare, nell’accezione del significato che ne dà Igor Sibaldi e che ormai ho fatto mio: pensare che le stelle non abbiano in serbo per noi qualcosa di meglio. Nicole è circondata di personaggi, che sono fondamentali nel suo percorso, raccontaci un po’ di più di loro. Tra i personaggi principali c’è Ettore, il fidanzato di Nicole. La esalta o svaluta a seconda dei suoi sbalzi d’umore. C’è poi Giulia, la mamma di Nicole che vive a Milano e con cui ha un rapporto contrastato. Nicole vive i consigli della madre come un giudizio, come se facesse continuamente il punto tra la propria vita e quella di Giulia e ne uscisse sempre sconfitta. C’è Piero, il cugino di Nicole con cui ha un rapporto simile a un fratello. Piero rappresenta un vero e proprio specchio per Nicole. Entrambi un po’ crocerossini, riescono a guardare le falle nella vita dell’altro, ma non nella propria. Una figura importante e di cui mi piace dare un accenno è il personaggio di Nella, madre di una cara amica di Nicole che diventa per lei una figura accudente che riempie emotivamente la distanza geografica dalla madre naturale. Per Nicole è un polo su cui riversare ogni attenzione, distogliendola dalla propria vita, perché la donna è afflitta da una malattia degenerativa. I personaggi sono diversi ed è impossibile fare un elenco. Alcuni sono complessi quanto la protagonista, altri sono inseriti con l’obiettivo di alleggerire la lettura. Posso rassicurare su un aspetto: ciò che muove tutta la narrazione è l’amore. Declinato nelle amicizie, nelle scelte professionali, tra genitori e figli e anche verso i fidanzati insopportabili. Ettore, oltre che fidanzato di Nicole, potrebbe rappresentare quell’ombra da abbracciare? Ettore ha di certo un peso determinante in alcune scelte che la protagonista farà, direi suo malgrado. Più che rappresentare l’ombra ne è una espressione. L’oscurità, a cui con troppa fretta attribuiamo un’accezione negativa, è solo qualcosa che non è ancora emerso, non abbiamo portato alla luce. Non degli altri, ma di noi stessi. Ciascuno di noi ha un valore che si compone di bene e di male. Il male a volte è perfino necessario, ma solo iniziando a usare parole diverse per esprimerlo possiamo comprenderlo e integrarlo. Questo processo, in maniera sorprendente, ha l’effetto di liberarci. Perfino da una percezione di noi che ci vuole solo bravi, onesti e puri. Quanto ti rivedi nella protagonista? Per molto tempo ho fatto fatica a credere in me stessa e nella riuscita di questa pubblicazione. Perché a volte, proprio come accade alla protagonista, raccontarci una triste storia passata permette di temporeggiare nelle retrovie anziché avanzare a passo deciso e compiere quel piccolo miracolo che è trasformare la nostra vita nel capolavoro che abbiamo immaginato prima di arrivare qui. Eleonora Francescucci
2022-07-19

L’eco di Taranto

Secondo la teoria analitica di Jung, l’archetipo dell’ombra rappresenta il “lato oscuro” della nostra personalità, il mondo sotterraneo della nostra psiche, dove sono annidati egoismi, istinti repressi e tutto ciò che la mente cosciente rifiuta. Nella vita il nostro compito è accettare e lavorare con “la nostra ombra” per portarla in superficie in quanto se viene lasciata nel suo universo, ci priva dell’equilibrio e ci toglie l’opportunità di essere felici. Il romanzo di Alessandra Nenna ci porta attraverso la lettura e nel naturale immedesimarsi con la protagonista a lavorare su sé stessi e perché no, magari andare a scoprire quel famoso “lato oscuro”. La protagonista del romanzo è Nicole, una giovane barese di trentaquattro anni. Nicole ha due passioni: la fotografia e il fidanzato Ettore. Nonostante Bari sia la città dov’è nata e che le dà un senso di protezione, un evento imprevisto porterà la protagonista a lasciare la sua città per andare a Milano, dove la madre Giulia vive da anni con il nuovo compagno. Sarà la fotografia, a guidare i suoi passi e a imporle infine una scelta. Ma proprio come nel processo di sviluppo delle fotografie, per proseguire Nicole dovrà immergersi nel buio. La fotografia per Nicole, non è solo passione, ma è anche un lavoro che stenta a decollare, come se a quel piccolo passo mancasse qualcosa. La stessa autrice ci conferma che «A Nicole, manca il credere in sé stessa. Una disistima che è anche la scusa migliore per non prendere decisioni nuove, non desiderare, nell’accezione del significato che ne dà Igor Sibaldi e che ormai ho fatto mio: pensare che le stelle non abbiano in serbo per noi qualcosa di meglio». Una storia al femminile che può essere facilmente condivisa anche dagli uomini, raccontata dall’autrice in modo fluido e coinvolgente andando a toccare argomenti come le paure, le mancanze e i timori di tornare a sbagliare che alla fine hanno un unico filo conduttore: le ferite passate. Spesso gli autori tendono ad immedesimarsi nel personaggio o crearne uno a propria immagine e somiglianza, chiedendo ad Alessandra, se si vedesse in Nicole, la stessa ha affermato: «Per molto tempo ho fatto fatica a credere in me stessa e nella riuscita di questa pubblicazione. Perché a volte, proprio come accade alla protagonista, raccontarci una triste storia passata permette di temporeggiare nelle retrovie anziché avanzare a passo deciso e compiere quel piccolo miracolo che è trasformare la nostra vita nel capolavoro che abbiamo immaginato prima di arrivare qui». Eleonora Francescucci
2022-05-12

Telenorba

Ospite, con il romanzo, della striscia quotidiana Pomeriggio Norba condotta da Mauro Pulpito. È possibile rivedere l'intervento cliccando qui http://www.norbaonline.it/ondemand-dettaglio.php?i=127812&parte=6 e qui http://www.norbaonline.it/ondemand-dettaglio.php?i=127812&parte=7
2021-07-12

Aggiornamento

GOAL!! Ci siamo riusciti! Il romanzo diverrà un libro vero a gennaio 2022! Ci, particella che implica un me con voi; voi soprattutto. GRAZIE! Sì, urlato e in maiuscolo per tutti coloro che hanno partecipato e sostenuto il mio progetto fin dal primo momento. In qualche caso acquistando più copie, per sé e da regalare. Grazie a chi dopo l'acquisto ha divorato le pagine e mi ha fatto sapere il proprio parere; a chi ha cercato di diffondere ulteriore entusiasmo invogliando altri. Anche se non ci siete riusciti ciò che conta è averci provato. Non era affatto scontato che avrei raggiunto l'obiettivo perché mancando l'oggetto libro, il prodotto finale, è complicato chiedere una dilazione di tempo al lettore, ancorché forte. Così come qualcuno ha preferito non leggere la bozza, ma aspettare il cartaceo. Meritate ciascuno di voi un abbraccio perché questo è affetto che traborda come l'acqua che bolle. Spero di riuscire a restituire, attraverso le mie parole e questa storia, una minima parte delle emozioni che mi avete permesso di vivere oggi con il vostro gesto.
2021-07-05

Aggiornamento

Torna come ogni lunedì, l'appuntamento con il podcast "Voce ai personaggi". Oggi è tempo di Pamela, l'amica giornalista di Nicole che avrà un peso determinante nell'accadimento di alcuni eventi. Intanto però si possono ascoltare le sue bizzarre teorie sulle relazioni di coppia; un mix di psicologia e mondo disneyano con fate laureate al CEPU. Che abbia tuttavia, tra fuffa e fantasia, trovato la formula dell'amore vincente? Su Spotifìy qui https://open.spotify.com/episode/0P84biQbRfkDHTGRNL4ot5 ma anche su Google Podcast, ITunes, Spreaker, YouTube, Deezer (basta cercare La Penna di Nenna)
2021-07-05

Evento

On line - Instagram Lunedì sera alle 20 sarò ospite sul profilo della collega giornalista Fabia Tonazzi (https://www.instagram.com/fabia_tonazzi/) per una diretta in cui parleremo della mia esperienza con Bookabook, di modi diversi e nuovi di proporre il proprio prodotto editoriale e naturalmente risponderò alle domande che vorrete fare. Per chi ha già letto il libro e chi intende farlo. Scrivete a me: lapennadinenna@gmail.com o alla collega sul profilo indicato in alto.
2021-06-28

Aggiornamento

Come ogni lunedì segnalo l'uscita del nuovo episodio del podcast "Voce ai personaggi", un modo di delineare alcuni tratti dei personaggi vicini alla protagonista del romanzo. Questo lunedì è il turno di Cinzia, premurosa e affabile vicina di casa di Nicole. Irrompe nella solitudine domenicale della protagonista con un dono. Andate a scoprire cos'è e quali messaggi porta. L'episodio su Spreaker, è disponibile anche sulle piattaforme Spotify, YouTube, Google Podcast, Deezer e molte altre. A voi la scelta. https://www.spreaker.com/episode/45465095
2021-06-21

Evento

On line Pubblicato su Spreaker il secondo episodio del podcast dedicato ai personaggi. Voce ai personaggi sul canale La Penna di Nenna è un progetto di dieci puntate che presenta altrettanti bozzetti, brevi scambi tra la protagonista e chi le si muove al fianco. Per lasciarsi incuriosire o, perché no, proporre un approfondimento in quanto il manoscritto non è ancora stato editato. https://www.spreaker.com/show/voce-ai-personaggi
2021-06-15

Passione Vera

L'intervista rilasciata alla giornalista e blogger Fabia Tonazzi per il suo sito Passione Vera. Link a seguire per leggere l'articolo https://www.passionevera.it/alessandra-nenna-e-il-suo-ultimo-libro-come-ho-abbracciato-la-mia-ombra/
2021-06-15

Passione Vera

Estratto dall'intervista per il blog "Passione Vera" a cura della giornalista Fabia Tonazzi. "Il mio rapporto con la vita è cambiato – e tanto – crescendo e prendendo badilate sui denti. Di certo mi ha insegnato di più perdere. Perché ogni volta che non ho realizzato un obiettivo o mio malgrado ho perso affetti fondamentali ho dovuto attingere a risorse che non credevo di possedere o nuove prospettive del tipo: “Se mi è accaduto, un motivo c’è ed è per il mio bene”. Questo modo di pensare che ovviamente ho conosciuto e allenato nel tempo, mi ha dato la forza di ricominciare. Più forte di prima e più preparata. Il mio motto? Niente accade per ferirci davvero. Ne ho fatto la premessa del mio primo romanzo". Per leggere tutta l'intervista clicca al link in alto
2021-06-13

Aggiornamento

Dal blog "La Penna di Nenna", il podcast "Voce ai personaggi". Dieci episodi che danno vita ad altrettanti momenti estratti dal romanzo e in cui emerge un modo di pensare ed essere proprio delle figure in torno al mondo della protagonista. Il podcast è ospitato sulla piattaforma Spreaker e ascoltabile su Spotify, Google Podcast, Youtube, Deezer, Podcast Addict, Podchaser semplicemente cercando La Penna di Nenna. Qui a seguire i link principali: https://www.spreaker.com/show/voce-ai-personaggi https://open.spotify.com/show/254273puUxm5d8LHODrorq https://www.youtube.com/watch?v=h4NNv6WkQwg&t=29s https://podcasts.google.com/feed/aHR0cHM6Ly93d3cuc3ByZWFrZXIuY29tL3Nob3cvNDk2NDM3OC9lcGlzb2Rlcy9mZWVk Buon ascolto
2021-05-28

Evento

Live Radio 📣 La notizia è che anziché parlarne da sola, iniziano a farmi domande. È un fatto buono (oppure sento le voci). 🤗 📌 Venerdì 28 maggio alle 10.25 (se arrivate tardi ve la perdete) sarò ospite su Red Radio 📻🎧 in diretta con Francesco Monteleone per una presentazione flash del romanzo attualmente in prevendita su bookabook. Vi è sfuggito? (ma figurati, non parli d'altro 🗣️) Wow! Figo! Ma che è Red Radio e dove possiamo ascoltarla? (Perché io li sento i vostri pensieri) 🌍 Red Radio unisce cinque storiche emittenti baresi (Canale 100, Controradio, Radio 5, Radio made in Italy, radio Ennysound) e offre una striscia mattutina quotidiana trasmettendo in diretta contemporaneamente sulle frequenze in FM: 90.4 – 94.9 – 96.3- 97.3 – 102.3. Francesco è bravo, io vi faccio divertire. Ci meritiamo cinque minuti di attenzione? Altrimenti vi toccherà acquistare il libro per compensare il senso di colpa. 😄
2021-05-23

Aggiornamento

La pagina Instagram @storie.vocali ha inserito tra le proposte di ascolto un brano tratto dal romanzo per una lettura drammatizzata. Al link di seguito la possibilità di ascoltare. https://www.instagram.com/p/CPN0ueFKYSR/
2021-05-18

Il passaparola dei libri – Novità in libreria

2021-05-01

Evento

Live Instagram Cos'è la violenza di genere e come si declina quando non diventa necessariamente fisica? Come riconoscerla? Un saggio e un romanzo per parlarne.
2021-04-20

Aggiornamento

Buongiorno a tutti. A meno di 24 ore dal lancio della campagna di prevendita siamo al 25% dell'obiettivo. Sono commossa da tanto affetto. Vi ringrazio tutti di cuore. Seguite i prossimi aggiornamenti e ovviamente ditemi se avete già iniziato a leggere. Poi la formula magica non esiste. Anzi sì: passaparola ;)

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    APPENA TERMINATO!!!!!!!!! romanzo che ti tiene incollato alla lettura dalla prima all’ultima pagina, non ha tempi morti e riserva un colpo di scena finale STUPEFACENTE
    LO CONSIGLIO VIVAMENTE

  2. (proprietario verificato)

    Questo romanzo ti cattura già dalle prime pagine! È qualcosa di familiare e, al tempo stesso, emozionante. Sono solo a metà lettura della bozza, non vedo l’ora di leggere il seguito e di avere poi il libro. ❤️

  3. Manuela Rubino

    (proprietario verificato)

    Sono solo alle prime pagine ma già da qui si capisce che è un libro da leggere tutto d’un fiato per la scioltezza nella scrittura che ti permette di immedesimarti fortemente nei personaggi. Assolutamente consigliato.

  4. (proprietario verificato)

    Un libro da non perdere che vi farà innamorare della scrittrice e dei suoi racconti!

  5. (proprietario verificato)

    La peculiarità di questo libro è che parla di (molti di) noi, dando voce a sensazioni, circostanze e vissuti che ci sono appartenuti e che hanno lasciato un segno dentro di noi. Leggere di esperienze che ci sono capitate e ritrovarsi così tanto nel racconto, non solo ci aiuta ad immedesimarci e fa sì che la lettura sia scorrevole, agile, quasi come a soddisfare una fame di scoperta di quale sarà l’epilogo. Ma, soprattutto, ci aiuta a sentirci meno soli… Grazie Alessandra, romanzo intenso ed appassionato.

  6. (proprietario verificato)

    È un vortice di storie, emozioni e risate.
    Sto leggendo lentamente, ma mi coinvolge tanto!

  7. (proprietario verificato)

    Aspettiamo con ansia

  8. (proprietario verificato)

    Brava! è un libro che si fa leggere è la prima volta che leggo un suo lavoro attendiamo formato cartaceo per goderne appieno 👍🏻👍🏻

  9. (proprietario verificato)

    “…Vince chi ti fa andare a dormire con il sorriso…”(Cit.)
    È proprio vero!! Mi dedico alla lettura della bozza di questo libro la sera prima di chiudere gli occhi, e per me stai vincendo tu, Alessandra in: vado a dormire col sorriso!

  10. (proprietario verificato)

    Coinvolgente! Non sono ancora riuscita a terminare la lettura per impegni del quotidiano, ma è uno di quei libri che si leggono tutto d’un fiato e hai voglia di leggerlo ancora!!! Non vedo l’ora che arrivi il formato cartaceo perché sarà davvero emozionante!!! Bravissima!

  11. (proprietario verificato)

    Letto in pochissimi giorni, scorrevole, coinvolgente. La precisione della descrizione dei luoghi e dei personaggi, mi ha dato la sensazione di guardare un film. Consigliatissimo, non vedo l’ora di sfogliare il libro e rileggerlo!

  12. (proprietario verificato)

    Bellissimo e coinvolgente, sono ancora alle prime 20 pagine, ma già mi affascina in ogni suo rigo e mi prende il cuore…lo amo già, ma amerò ancora di più leggere il libro stampato!

  13. Un libro che invoglia la lettura sin dai primi capoversi, i tempi, i modi e l’ambientazione trascinano da subito il lettore dentro la storia portandolo a condividere le emozioni dei protagonisti.

  14. (proprietario verificato)

    titolo accattivante che stimola la curiosità del lettore, ma è la trama che da forza al titolo!

  15. Gian Scia

    Leggendo questo romanzo, scoprirete che la quotidianità raccontata dei suoi personaggi, un po vi appartiene. La lettura di questo libro vi regalerà bellissime emozioni e anche sensazioni.
    Credo che questo romanzo sia il giusto regalo, per le donne e gli uomini che sanno riconoscersi in ogni relazione umana, e sanno soprattutto riconoscere la bellezza ovunque essa possa mostrarsi.

    All autitrice un grande…”in bocca a lupo” 😉

  16. (proprietario verificato)

    Aleeeeee finito! Fantastico, entusiasmante e imprevedibile…. Mi sentivo Nicole e volevo conoscere la fine ma, nello stesso tempo, speravo non terminasse mai! Brava, complimenti… Poi le descrizioni dei luoghi, dei momenti, dei personaggi…. Bravissima. Aspetto il numero due 💋💋💋💋💋❤❤❤❤❤
    Dimenticavo…. Lo rileggerò perché sicuramente mi è sfuggito qualcosa
    Grazie Alessandra per questo meraviglioso capolavoro

  17. (proprietario verificato)

    Arrivato a pagina 180 della bozza, assolutamente coinvolgente, incredibilmente pieno di colpi di scena…È difficile staccarsi dalla lettura perché è un continuo “ribaltare di situazioni”. Ti viene quasi di schierarti con qualcuno dei personaggi ma, nel momento in cui hai deciso di fare il tifo per X o Y, ecco che succede qualcosa che ti fa cambiare idea!! Non oso immaginare cosa riservano le prossime 100 pagine…

  18. (proprietario verificato)

    Emozionante e coinvolgente, da leggere tutto d’un fiato perchè ti trascina dal primo momento. Arrivata a metà libro in pochissimo tempo!

  19. (proprietario verificato)

    Intenso e coinvolgente sin dalle prime pagine! Non vedo l’ora di ricevere il libro cartaceo, ma nel frattempo continuo la lettura meravigliosa..

  20. Ho letto la bozza, in meno di un’ora sono arrivata a pagina 30, avrei continuato, ma il dovere chiamava. Mi ha preso di testa, di pancia e di cuore… Sono sicura che mi farà sognare!

  21. Federico Riccardo

    (proprietario verificato)

    Un libro che parla di passioni umane. Non vedo l’ora di averlo tra le mie mani!

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Alessandra Nenna
classe 1972, vive a Bari dove si è laureata in Scienze della Comunicazione. È giornalista pubblicista dal 2009. Barisera, Affari Italiani, Telebari, Bonculture sono alcune delle redazioni con cui ha collaborato. Come addetto stampa ha curato la comunicazione di associazioni di categoria ed eventi di cultura e spettacolo. Oltre che nelle riviste Writers Magazine Italia e Zest Letteratura Sostenibile, alcuni suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie "365 Racconti di Natale" (Delos Books, 2013) e "Rapsodia" (Nep Edizioni, 2020). Nel 2020 esce il pamphlet "Scusi, il treno si prende dalla stazione?" (Progedit). Alessandra gestisce il blog "La penna di Nenna” (https://alessandranenna.weebly.com/).
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