Con la sua camminata lenta, si stava avvicinando al bar un signorotto sulla sessantina. Portava un cappello a cilindro nero e si aiutava a camminare con un bastone. Il suo frac nero toccava terra e copriva con eleganza la sua schiena gobba.
Era un personaggio che non mi convinceva: mi faceva quasi paura.
Si fermò a qualche metro dalla baracca di Kal e ci osservò con sguardo schifato. Proseguì col suo passo tranquillo e si bloccò davanti al bancone.
Aveva gli occhi del barista puntati addosso, mentre io sorseggiavo il cuba, fingendomi rilassato. L’uomo levò gli occhiali da sole e se li infilò nel taschino del frac. Mi strinse la mano destra e porse la sinistra a Kal, senza parlare.
«Ha bisogno di qualcosa, signore?» chiese quest’ultimo, rifiutando la cortesia.
Il signore si pulì le labbra con un fazzoletto e rispose: «Sono Eugenio Pastore. Mi serve soltanto un’informazione da voi, che mi sembrate brave persone.»
Io veramente ne avevo combinate di cotte e di crude quel giorno, ma… lasciamo perdere.
«Dica, signor Eugenio. Sono a sua completa disposizione!» Si fece avanti Kal, dopo un attimo di esitazione.
Non volevo intervenire e speravo di non doverlo fare.
Pastore cominciò a cercare qualcosa nelle tasche dei suoi pantaloni scuri. Tirò fuori un bigliettino e lo lesse ad alta voce:
“8, sei stato invitato!”
Rischiai lo svenimento, giuro. C’era qualcun altro nel panico, un po’ come me.
Presi il mio biglietto uguale e identico e glielo mostrai, sfoggiando un sorrisetto spastico! Lui ricambiò l’espressione e disse: «Allora questa sera festeggiamo insieme! Ma dove?»
L’altro foglietto, quello di carta carbone, era rimasto sul banco di Kal per quasi tutta la giornata. Lo allungai al vecchio Eu, che lo girò tra le mani, senza comprenderne il significato.
«8, Lyktou Dròmos, Hersonissos; alle ore otto di stasera, puntuale!» precisai, come per convincermi di doverci andare per forza!
Mi restituì il foglietto e mi chiese: «E Valeria Fragitti? Chi è?»
«Non lo so, ma spero di innamorarmi di lei!»
Mi sarebbe davvero piaciuto sapere chi fosse questa Valeria Fragitti, ma probabilmente era troppo presto.
Le risposte che stavo cercando non sembravano dietro l’angolo.
«Ma se nemmeno sai chi è, come fai a innamorarti di lei?» chiese Eugenio. Si rimise gli occhiali da sole e si appoggiò sul banco, di fianco a me.
Mi metteva ansia quell’uomo, ma sentivo che poteva essermi utile. Non credo sapesse dov’era Jonny, ma magari poteva accompagnarmi alla festa.
«Io mi innamoro della musicalità dei nomi. Se un nome è bello, la persona che lo porta deve essere straordinaria!» Avevo sparato l’ennesima cazzata, ma non importava. Mi aiutava a mantenermi su col morale!
«Il mio nome com’è? Ti piace?» L’anziano sembrava in cerca di apprezzamenti.
«No, sinceramente Valeria Fragitti è un nome preferibile. Se vuoi ti posso chiamare Eu. EU È SUBLIME!» Lo stavo prendendo in giro, ovviamente. Mi stavo divertendo un po’; poco prima avevo dovuto prendere per il collo Kal, per combattere la noia.
«Eu Past, che potenza! Mi stai già simpatico, ragazzotto. Cosa beviamo?»
«Facciamo un bel mohito, magari un secchiello così beviamo in due.» A dire il vero dovevo ancora finire il mio libre, ma ordinai ugualmente. Le scorte non devono mai finire, per principio!
Kal preparava la pozione alcolica, mentre io ed Eu discutevamo su alcuni centri benessere di Creta. Dopo qualche minuto, succhiavamo come pazzi dalle rispettive cannucce. La pacchia durò poco, forse il secchiello era bucato!
«Offro io, ragazzo!» si fece avanti Eu. Io non potevo rifiutare, anche perché avevo finito i contanti di Jonny.
Fece per estrarre una banconota da dieci euro dal taschino del frac.
Nel frattempo, gli uscì dalle tasche un foglietto. Me ne accorsi subito e feci per raccoglierlo. Lessi cosa c’era scritto e sbiancai di colpo. Lo porsi ad Eugenio, che lo rigirò un attimo tra le mani, assieme ai soldi.
«Facciamo dieci euro tondi tondi, Eugenio» disse Kal. Il vecchio allungò il denaro al barista, assieme al pezzo di carta, in modo che lui vedesse solo le banconote.
Non appena lui lo prese, iniziò a tremare. I suoi occhi si rovesciarono all’indietro e il suo corpo sembrò sul punto di cadere da un momento all’altro. Si aggrappò al banco con tutte le sue forze, ma non bastò: dopo qualche secondo, Kal giaceva a terra, privo di sensi.
Il foglietto gli rimase sulla pancia.
C’era scritto proprio così, su carta carbone:
“Kalisto Spera, Lyktou Dròmos”
Pamela Nardini e Federica Innocenti (proprietario verificato)
Una storia originale e ricca di colpi di scena che mi ha coinvolto e anche divertito. Nonostante il mistero che aleggia fin dall’inizio, la narrazione è leggera e il linguaggio immediato, sembra che l’autore racconti direttamente al lettore la storia, come si fa con un amico. L’atmosfera surreale rende il libro interessante e veramente particolare. Ho apprezzato moltissimo l’uso di periodi brevi e i numerosi dialoghi che rendono scorrevole la lettura. Un ottimo lavoro, complimenti.
avisostiano.it (proprietario verificato)
Ho letto il libro di Diego su invito del mio Segretario AVIS Adelmo, che mi ha anche chiesto di scrivere un commento su questa pagina.
L’ho trovato molto coinvolgente e emozionante. Un bel racconto con una bella trama con un finale sorprendente.
Tiziano Bigoli
Adelmo Danieli (proprietario verificato)
Un bel libro, che non è mai scontato dall’inizio alla fine. La lettura scorre piacevolmente ed appassiona il susseguirsi degli eventi, che invoglia a leggere il libro quasi tutto di un fiato.
Mi sono piaciuti soprattutto i dialoghi e le descrizioni dei personaggi.
Marco Pasolini (proprietario verificato)
Libro dal ritmo molto scorrevole e ricco di colpi di scena che rendono la storia più interessante e avvincente. Ricca di particolari la descrizione dei personaggi e dei luoghi in cui si svolgono le vicende. Il clima di suspence suscita la curiosità del lettore nello scoprire quello che può succedere momento dopo momento.
Molto consigliato per gli amanti del genere!
Filippo Barbanti (proprietario verificato)
Un romanzo paradossale che mi ha tenuto incollato allo schermo dall’inizio alla fine. Per chi ama i colpi di scena, è super-consigliato!!
Fabio Caccia (proprietario verificato)
Come un viaggio la cui destinazione ci accorgiamo non essere quella che ci aspettavamo sin dall’inizio, dove persino i nostri compagni cambiano volto facendo dubitare il protagonista delle sue azioni. Si legge d’un fiato e apre la strada ad un mondo che potrebbe benissimo essere espanso in futuro. Consigliatissimo, soprattutto per chi ama il genere suspance e magari vorrebbe giocare d’anticipo sulle svolte della trama (ma non ci riuscirà 😁)
Cristina Melfi (proprietario verificato)
Lettura piacevole, molto scorrevole e piena di suspense. Pagina dopo pagina ti cattura al punto che non vedi l’ora di scoprire cosa succederà ai protagonisti. Se amate restare con il fiato sospeso è il libro che fa per voi! Finale a sorpresa
Katia Benvenuti (proprietario verificato)
Romanzo breve e scorrevole
Genere: Soft horror
Atmosfera: Surreale
Narrazione: Essenziale
La Morte arriva cavalcando un foglietto di carta carbone.
Sei pronto a giocare?
Sara Benedetti (proprietario verificato)
Una vicenda che scorre via veloce, fatta di intrighi e colpi di scena, a volte anche situazioni assurde. Il protagonista Roberto Sciullo è un nome e un personaggio, difficile non affezionarcisi. Colpisce per l’imprevedibilità delle sue azioni e affermazioni, tanto da rimanerne più di una volta spiazzati. Il finale rimane un po’ amaro, forse uno spunto di riflessione. Inevitabilmente il passato condiziona le nostre vite: sta a noi decidere quanta importanza dedicargli.