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Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe

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Cronometro alla mano per lavarsi i denti, i lacci delle Converse a fare pendant con gli stati d’animo e le corde del bucato su cui sventolano i capolavori di Beethoven. Milo Jenkins, 16 anni, è un virtuoso del pianoforte, ha mille nevrosi e il fantasma di un pesce farfalla per migliore amico. I lunghi silenzi e un candore senza età hanno reso sicura la diagnosi: è autistico. Un ragazzo speciale, lo definirebbe qualcuno. Se vivi nella cupa Eureka, però, non ci sono parole gentili per un orfano di madre con gli occhiali a fondo di bottiglia e gli incisivi a zappa.
La svolta sperata ha le occhiaie viola di Iris, bella come un film di Tim Burton. Sulla tela della loro adolescenza, uno schizzo rosso sangue. Sotto una coltre di foglie secche, cadaveri innocenti. Corre, Milo. Ma verso Iris o lontano da lei?
Truce e dolce, Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe è una fiaba splatter dove i baci hanno un retrogusto segreto e tra sogno e delirio, amore e morte non c’è grado di separazione.

NOTA DELL’AUTORE
Non amando i romanzi che hanno inizio con una premessa programmatica, non pensavo, in tutta onestà, che mi sarei mai trovato a scriverne una. Questa nota, tuttavia, si è fatta indispensabile nel momento in cui la pubblicazione è diventata un dato di fatto. In queste pagine si parla di autismo, un tema da maneggiare con i guanti bianchi, e ammetto qui l’incoscienza del ventenne che sono stato: sull’argomento, infatti, non ne so più di un lettore che ha amato Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, né dell’abbonato Netflix con l’hobby di Atypical in binge watching. Chiedo perdono per le inesattezze e le eventuali forzature, ma spero che l’affetto profondo verso il mio protagonista mostri la mia buona fede, scagionandomi. Quando la stranezza è una patologia, quando un tratto caratteriale semplicemente più spiccato di altri? Quando hanno deciso chi è sano e chi no, chi è il protagonista della storia e chi invece la spalla comica, in questo nostro mondo matto tanto rassicurato all’idea delle etichette prestabilite e dei personaggi vincenti?
La voce di Milo è nata per legittima difesa; un pegno a quell’adolescenza di cui conservo rare foto ricordo. Chi ha scritto, ancora, che i ragazzi da parete non possono guadagnare il centro della scena, pagare un penny per i pensieri di una bella forestiera, concedersi un colpo di testa e di cuore? Come si dice allora: qualsiasi riferimento a fatti, persone e diagnosi è puramente casuale. Non agli eterni sedicenni che innalzano altari votivi a Stephen King, hanno il Charlie di Noi siamo infinito per amico di penna e sognano un’avventura da pelle d’oca. Mettete gli auricolari, alzate il volume: il sommario è una playlist che mi auguro possa accompagnare la vostra lettura.
Siate strani, siate folli.

INSIGHT
sostantivo
In psicologia, la visione distinta di fatti interni o esterni.
Una definizione intuitiva dello stesso concetto è l’esclamazione “Eureka!”, attribuita ad Archimede di Siracusa quando, per insight, scoprì il principio della spinta idrostatica.

Fino ai sedici anni pianificavo nel dettaglio la mia pigra felicità.
Spazzolare i denti dal basso verso l’alto per due minuti e mezzo.
Riempirsi la bocca di dentifricio, contare fino a dieci, sputare.
Sciacquare e risciacquare.
Un sorso di collutorio per concludere.
I lacci delle scarpe a fare pendant con i miei stati d’animo, da allacciare con un fiocco perfetto, né troppo lungo né troppo corto, né troppo largo né troppo stretto.
Ricordarsi di scendere dal letto con il piede giusto, il destro.
Guardare gli oroscopi al telegiornale del mattino e cambiare canale nel momento in cui annunciavano il mio segno.
Finiva il mondo se qualcosa andava storto. Non uscivo di casa se sulla mia lista c’erano sbavature.
Quando diventi grande, arriva il momento di guardare le cose dalla giusta angolazione.
La storia della mia vita è di questo che parla.
Le rivoluzioni che le prospettive giuste, e quelle sbagliate, infiammano.

12 dicembre 2018

Aggiornamento

La mia piccola grande avventura editoriale ha avuto inizio precisamente un mese fa. Come festeggiare, come ringraziarvi se siamo a metà dell'opera? Sul mio blog, Diario di una dipendenza, c'è un giveaway aperto a tutti i miei sostenitori più affezionati: tre vincitori, due settimane per tentare la fortuna, dodici libri in palio. Accorrete numerosi! Un abbraccio.
Diario di una dipendenza - Lotteria di Natale
10 novembre 2018

pensiericannibali.com

Ospite sul blog di Marco Goi, anche quest'anno incluso nella decina dei migliori siti cinematografici alla Festa della Rete, ho parlato di Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe a tempo di musica.
Ogni romanzo, infatti, ha una colonna sonora. Qual è la mia? Dagli Smiths a Lana Del Rey, ho consigliato cinque canzoni (belle, bellissime) raccontando altrettanti aspetti del romanzo. In un articolo da leggere alzando prima il volume.

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    dai dai dai… non vedo l’ora di leggerlo ; )

  2. (proprietario verificato)

    Ciao Michele! Eccomi qui: anche “nonnetta” ce l’ha fatta!!! Non vedo l’ora di poter leggere il tuo libro. Bravissimo ♥

  3. (proprietario verificato)

    Mi ispira tantissimo, complimenti Michele! Non vedo l’ora di conoscere meglio Milo

  4. (proprietario verificato)

    Michele, ancora una volta le tue parole catturano. Bravo. Copia ordinata

  5. bulalas

    Milo è un protagonista che si fa spazio nel cuore del lettore già dalle prime pagine. Una storia semplice eppure piena di mistero e colpi di scena. Non vedo l’ora di avere il libro tra le mani!!

  6. Un talento della scrittura assolutamente confermato da queste prime pagine. Complimenti!

  7. Complimenti Michele

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Michele Del Vecchio
MICHELE DEL VECCHIO nasce a Palermo nel 1994. Trascorre l’infanzia su un’isola, le estati all’ombra del Vesuvio, e presto si trasferisce nella “regione che non esiste”. Vive fra Termoli e Pescara con un gatto tigrato come unica costante e una laurea in Filologia moderna. Autore del blog Diario di una dipendenza, vorrebbe fare delle parole una professione. Malanotte. Lettera aperta a una cara catastrofe è il suo romanzo d’esordio.
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