Storia di una donna in rivolta: l’adultera salvata dalla lapidazione per opera del Nazareno. Quell’uomo misterioso dona a Maria una seconda occasione, l’opportunità di una nuova vita; così la donna parte per un lungo viaggio nella Palestina dell’anno zero; un viaggio fisico, ma anche un viaggio dell’anima, con il sogno di incontrare il “salvatore” e comprendere i misteri dell’esistenza umana.
Qualcuno lo chiama il mago del pesce, altri affermano che sia uno stregone, per alcuni è soltanto un altro dei tanti profeti; c’è chi dice, invece, che sia il Messia. Ma chi è veramente il Nazareno? Cosa nasconde il mistero del cerchio che l’uomo disegna ovunque? Perché proprio un cerchio? Maria è decisa a scoprirlo ad ogni costo, sfidando i pregiudizi e le convenzioni del suo tempo sul ruolo e la libertà della donna.
Perché ho scritto questo libro?
L’episodio evangelico dell’adultera mi ha da sempre affascinato. Mi sono domandato cosa si provasse a guardare la morte diritto negli occhi. Come ci si sente sapendo che quello è il tuo ultimo respiro? E se avessi un’altra possibilità? L’opportunità di una seconda vita? Così ho provato ad immaginare la storia dell’adultera e il mistero del suo rapporto con il Nazareno. Un tema ancora attuale dopo duemila anni, “la ricerca del senso della vita”, che è parte integrante della storia dell’umanità.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Ed ecco, in quel primo giorno della settimana, Maria pregava tra sé:
“Madre mia, ti prego, dammi il coraggio di morire” disse in quegli istanti concitati, al centro degli sguardi perfidi dei suoi accusatori. Guardava, nelle loro mani, i sassi pronti a essere scagliati contro di lei.
Lo straniero, chinatosi, si mise a scrivere con il dito a terra, silenzioso, con gli occhi fissi. L’indice destro si muoveva, lentamente, tracciando una linea nel terreno polveroso. Gli occhi di Maria seguivano il dito che disegnava con meticolosa precisione. Il risultato fu una traiettoria circolare quasi perfetta. Perché quell’uomo aveva disegnato un cerchio?
La folla radunata intorno allo straniero, molto probabilmente, stava domandandosi la stessa cosa. Si leggeva nei loro occhi. Maria assisteva alla scena in silenzio, rassegnata al proprio destino. Rifletteva assorta: perché proprio un cerchio? Che cosa voleva comunicare a quegli uomini che erano pronti a lapidarla? E soprattutto chi era lo straniero?
Maria era accovacciata a terra con le lacrime agli occhi e i lividi ancora freschi sulle braccia. Sentiva un dolore lancinante al costato, perché uno tra quelli più inferociti le aveva assetato un calcio. Sulla lingua si impastava alla saliva il sapore ferroso del sangue che le colava dal naso. Si ricordò del dolore provato al momento dello schiaffo ricevuto da uno di quei bruti: un colpo secco tra la guancia e il naso. Il respiro era affannoso, avvertiva come un nodo alla gola. Le lacrime le rigavano il viso e con la mano cercò di asciugarle portando via anche lo sputo ricevuto dal più anziano del gruppo. Pensò che essere ancora viva era un miracolo. A quel punto sarebbe dovuta essere tempestata dalla raffica di pietre. Ma erano ancora lì, irti, tutti con le pietre in mano. Fissavano il cerchio disegnato nel terreno polveroso. Quel disegno era la sua salvezza, forse quell’uomo misterioso aveva soltanto ritardato la sua agonia.
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Il tempo sembrava fermo, si sentiva il soffio leggero del vento.
E ora? Si domandò Maria. Il suo salvatore, alzato il capo dal cerchio, passò in rassegna gli occhi taciturni dei presenti. Tutti lo scrutavano in attesa della sua prossima mossa. Attendevano le parole che avrebbe pronunciato in risposta alla domanda tranello che gli avevano posto:
“Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa; tu che ne dici?”.
Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Volevano l’occasione per lapidare anche lui. Da tempo ormai lo ritenevano un grave pericolo per la comunità e per la Legge ebraica. Tra il popolo si era diffusa l’idea che fosse il Messia, infatti Giovanni il Battista lo aveva battezzato sulle rive del fiume Giordano alla presenza di numerosi discepoli. Il Nazareno rappresentava l’unica speranza per il popolo ebraico, che attendava la liberazione da troppo tempo ormai.
Gli occhi di Maria indugiavano sulle labbra dell’uomo, con la speranza che le sue parole potessero salvarla dalla lapidazione. Ma in fondo perché lui avrebbe dovuto occuparsi di lei e rischiare la propria vita per una sconosciuta? Per tutti lei era soltanto un’adultera, una peccatrice, una donna che non meritava di vivere. Allora il suo cuore si rassegnò: da lì a qualche minuto una pioggia di pietre avrebbe posto fine alla suo tormento. Pregò la madre di farla morire subito, per evitare inutili sofferenze. Chiuse gli occhi. Udì la voce dello straniero, ferma e decisa, ma nello stesso tempo carica di compassione. Disse loro:
“Chi di voi è senza peccato, getti per primo la prima pietra contro di lei”.
E, chinatosi di nuovo, scriveva a terra. Una folata di vento aveva spazzato via il cerchio, quindi si mise a disegnare un’altra figura circolare.
Michela Baldini
“Nulla accade per caso”… Ho sempre pensato ad una “Dioincidenza” più che a una “coincidenza” ed ora mi sono ritrovata davanti alle pagine di un libro che mette in evidenza proprio questo. Sì, la vita è un cerchio, è un circolo e come tale potrebbe essere vizioso o virtuoso: siamo noi a scegliere quale strada intraprendere. Grazie per questa bella storia.
Gaetano Ippolito (proprietario verificato)
https://www.casertafocus.net/home/index.php?option=com_content&view=article&id=41656%3Ail-vangelo-secondo-una-peccatrice-il-romanzo-di-gaetano-ippolito-e-un-progetto-condiviso-con-i-lettori-che-prenotando-una-copia-in-anteprima-consentiranno-al-libro-di-arrivare-in-libreria&catid=13%3Acaserta-dintorni&Itemid=135
Sergio D’Ottone (proprietario verificato)
“Chi tra voi e’ senza peccato scagli la pietra per primo”.
E’ Gesu’ Cristo che parla in un’emozionante e famosa pagina del Vangelo di Giovanni, salvando l’adultera dalla lapidazione e ponendo ogni essere umano, spalle al muro, davanti alle proprie responsabilità.
Gaetano Ippolito riprende questa tematica struggente con riflessioni profonde ed interrogativi esistenziali nel suo libro ” Il Vangelo secondo una peccatrice “.
Forse troveremo le chiavi di lettura per capire o per lo meno approfondire i segni che Gesu’ Cristo scrive a terra dopo aver salvato la peccatrice.
Forse Gaetano Ippolito , con la sua ultima “fatica culturale” ci aiutera’ a prendere atto che gli esseri umani non si dividono tra peccatori e non peccatori , ma sostanzialmente siamo tutti nella stessa barca .
Un libro accattivante che, attraverso un sistema editoriale innovativo, potremo cominciare a conoscere in bozza e semmai suggerire all’autore qualche modifica ” non invasiva”.
Al di la’ del coraggio e della responsabilità, che l’Autore ha caricato sulle proprie spalle, per aiutare tutti noi lettori in una difficile indagine introspettiva, non scevra da sofferte riflessioni.
Buona lettura a tutti noi.
SERGIO D’OTTONE
terradicinemace (proprietario verificato)
Le domande che si pone il personaggio sono quelle che ogni essere umano dovrebbe affrontare per il proprio viaggio interiore. Voglio proprio vedere dove mi porterà questo viaggio.
Gaetano Ippolito (proprietario verificato)
“Chi tra voi e’ senza peccato scagli la pietra per primo”.
E’ Gesu’ Cristo che parla in un’emozionante e famosa pagina del Vangelo di Giovanni, salvando l’adultera dalla lapidazione e ponendo ogni essere umano spalle al muro davanti alle proprie responsabilità.
Gaetano Ippolito riprende questa tematica struggente con riflessioni profonde ed interrogativi esistenziali nel suo libro ” Il Vangelo secondo una peccatrice “.
Forse troveremo le chiavi di lettura per capire o per lo meno approfondire i segni che Gesu’ Cristo scrive a terra dopo aver salvato la peccatrice.
Forse Gaetano Ippolito , con la sua ultima “fatica culturale” ci aiutera’ a prendere atto che gli esseri umani non si dividono tra peccatori e non peccatori , ma sostanzialmente siamo tutti nella stessa barca .
Un libro accattivante che, attraverso un sistema editoriale innovativo, potremo cominciare a conoscere in bozza e semmai suggerire all’autore qualche modifica ” non invasiva”.
Al di la’ del coraggio e della responsabilità che l’Autore ha caricato sulle proprie spalle per aiutare tutti noi lettori in una difficile indagine introspettiva non scevra da sofferte riflessioni.
Buona lettura a tutti noi.
SERGIO D’OOTONE