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Il cerchio della follia

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Natale Fortunato Viola non riesce a essere felice: la sua anima ha lo stesso colore del suo cognome e il suo nome sta lì, a farsi beffe di lui ogni giorno della sua vita. Il suicidio sembra essere l’unica soluzione. Ma, mentre sta per compiere l’estremo gesto e lanciarsi nel vuoto, riceve una telefonata anonima che, suo malgrado, rimette tutto in discussione e lo trascina in una serie di eventi apparentemente inspiegabili.

Per Nat inizia così un altro giro all’interno del cerchio della sua follia. Riuscirà a cambiare la traiettoria di quella che finora è stata un’esistenza misera?

LA CHIAMATA

E così, quella era la fine della storia. Non sapeva nemmeno spiegarsi come e perché fosse arrivato a quel punto anzi, in quell’esatto punto, in piedi, sulla balaustra in cima alla Badia di Sant’Agata. Da lì, la vista era mozzafiato. Gli era bastato seguire il canto della sirena che, da lassù, lo aveva ammaliato. Trovava veramente buffo che un uomo avesse pagato i quattro euro del biglietto per accedere a uno dei suoi posti preferiti, quello dal quale avrebbe spiccato il volo verso un’altra vita, un’altra dimensione, verso il nulla eterno. Ecco, nulla eterno: era questa l’unica cosa in cui credeva. Cosa aveva sbagliato, cosa c’era di errato nella sua vita? Non era quello né il momento né il luogo per fare i bilanci. Ne aveva avuto di tempo.

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Da un momento all’altro, sarebbe potuto arrivare un qualsiasi turista a rovinare la poesia degli ultimi istanti della sua vita. Tutto, invece, stava finalmente quadrando: il meteo, l’ora, l’assenza di altre persone. E la sirena che sorrideva e cantava parole incomprensibili, ma che arrivavano comunque dritte all’anima, mentre si pettinava i lunghi capelli neri che coprivano, solo in parte, il seno nudo guardandosi allo specchio. Aveva fantasticato così tanto su quel momento che, adesso, tutto sembrava ineluttabilmente segnato, delineato. Si sentiva come un treno in corsa costretto dai binari a mantenere la sua traiettoria. Adesso, non doveva pensare o decidere nulla, perché quello era il momento di agire, di trasformare in fatti mesi e mesi di estenuante logorio interiore. Il responso di tutto quell’attorcigliarsi di meningi era stato chiaro come il cielo in un mezzogiorno d’estate: doveva porre fine alla sua misera vita. E questo era ciò che stava facendo.
Il suo corpo cominciava a oscillare in maniera vistosa, un brivido percorreva le sue gambe e saliva su, fino al collo, alla nuca, fino alla sommità della testa. Adesso, riusciva persino a percepire l’adrenalina che scorreva a fiumi e inondava ogni singola cellula del suo corpo. Era pronto ad abbandonarsi nel vuoto. Non voleva guardare giù, non voleva pensare allo schianto che, a braccia aperte, lo attendeva. Non aveva paura. Stranamente, la sua mente non riusciva più a pensare. Un vuoto, solamente un vuoto dentro, fuori, attorno a sé. Per un attimo, il volto di Gloria affiorò sullo schermo della sua mente e i suoi occhi verdi diventarono brillanti come smeraldi. Ma fu un attimo, poi passò. Le campane cominciarono a suonare, proclamando al mondo intero che lì, in quel momento, era mezzogiorno esatto. Era giunta la sua ora.«Addio, mondo» mormorò Nat guardando negli occhi la sirena, la quale ammiccò, strizzando un occhio in senso di assenso.E proprio mentre stava per sbilanciarsi in avanti, uno squillo lo fece trasalire. Ebbe un sussulto, ma riuscì a bloccare in tempo il movimento che già il cervello aveva comandato al suo corpo. La sirena era svanita nel nulla, come se quel suono artificiale avesse cancellato in un solo istante quell’angelica visione. Era cessato anche il canto. La tasca della sua giacca strillava e vibrava.

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Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Un libro che ti cattura sin dalla prima pagina, una trama originale, una scrittura coinvolgente. Ti sorprende fino all’ultima pagina! Assolutamente da leggere, al pari di libri di autori più conosciuti e osannati. Consigliatissimo!

  2. Leonardo Gambino

    Scrivono su Facebook:
    Patrizia Puglisi consiglia Il cerchio della follia. Bellissimo romanzo giallo a sfondo psicologico!! Ben scritto e coinvolgente. Ne raccomando la lettura.

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Leonardo Gambino
è uno psicologo e psicoterapeuta laureato all’Università degli Studi di Padova e specializzato in Psicoterapie Brevi ad Approccio Strategico presso l’Istituto per lo Studio delle Psicoterapie di Catania. Nel 2001 pubblica una raccolta di poesie, Nulla è amabile (Libroitaliano Editore, collana Poeti Italiani Contemporanei). Nel 2008, in collaborazione con Stefania Mannarini, pubblica i risultati di una ricerca dal titolo Il bambino, i genitori e la TV: uno studio qualitativo e quantitativo (Rivista di Studi Familiari, Franco Angeli Editore). Tra le sue innumerevoli passioni spiccano la musica e la fotografia. È inoltre titolare della Trattoria Ardichetto a Zafferana Etnea (CT). Il cerchio della follia è il suo romanzo d’esordio.
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