Da un momento all’altro, sarebbe potuto arrivare un qualsiasi turista a rovinare la poesia degli ultimi istanti della sua vita. Tutto, invece, stava finalmente quadrando: il meteo, l’ora, l’assenza di altre persone. E la sirena che sorrideva e cantava parole incomprensibili, ma che arrivavano comunque dritte all’anima, mentre si pettinava i lunghi capelli neri che coprivano, solo in parte, il seno nudo guardandosi allo specchio. Aveva fantasticato così tanto su quel momento che, adesso, tutto sembrava ineluttabilmente segnato, delineato. Si sentiva come un treno in corsa costretto dai binari a mantenere la sua traiettoria. Adesso, non doveva pensare o decidere nulla, perché quello era il momento di agire, di trasformare in fatti mesi e mesi di estenuante logorio interiore. Il responso di tutto quell’attorcigliarsi di meningi era stato chiaro come il cielo in un mezzogiorno d’estate: doveva porre fine alla sua misera vita. E questo era ciò che stava facendo.
Il suo corpo cominciava a oscillare in maniera vistosa, un brivido percorreva le sue gambe e saliva su, fino al collo, alla nuca, fino alla sommità della testa. Adesso, riusciva persino a percepire l’adrenalina che scorreva a fiumi e inondava ogni singola cellula del suo corpo. Era pronto ad abbandonarsi nel vuoto. Non voleva guardare giù, non voleva pensare allo schianto che, a braccia aperte, lo attendeva. Non aveva paura. Stranamente, la sua mente non riusciva più a pensare. Un vuoto, solamente un vuoto dentro, fuori, attorno a sé. Per un attimo, il volto di Gloria affiorò sullo schermo della sua mente e i suoi occhi verdi diventarono brillanti come smeraldi. Ma fu un attimo, poi passò. Le campane cominciarono a suonare, proclamando al mondo intero che lì, in quel momento, era mezzogiorno esatto. Era giunta la sua ora.«Addio, mondo» mormorò Nat guardando negli occhi la sirena, la quale ammiccò, strizzando un occhio in senso di assenso.E proprio mentre stava per sbilanciarsi in avanti, uno squillo lo fece trasalire. Ebbe un sussulto, ma riuscì a bloccare in tempo il movimento che già il cervello aveva comandato al suo corpo. La sirena era svanita nel nulla, come se quel suono artificiale avesse cancellato in un solo istante quell’angelica visione. Era cessato anche il canto. La tasca della sua giacca strillava e vibrava.
Rosalba Marano (proprietario verificato)
Un libro che ti cattura sin dalla prima pagina, una trama originale, una scrittura coinvolgente. Ti sorprende fino all’ultima pagina! Assolutamente da leggere, al pari di libri di autori più conosciuti e osannati. Consigliatissimo!
Leonardo Gambino
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Patrizia Puglisi consiglia Il cerchio della follia. Bellissimo romanzo giallo a sfondo psicologico!! Ben scritto e coinvolgente. Ne raccomando la lettura.