Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

A luglio per caso

Svuota
Quantità

 È luglio, Gioia non è ancora maggiorenne e, come ogni anno, è costretta a trascorrere le vacanze con i genitori. Luglio è un mese che non le piace: proprio quando la scuola è finita e le giornate si allungano, lei deve lasciare Bologna e gli amici per andare al mare. Non immagina che quel posto e quel mese cambieranno per sempre la sua vita. 

È proprio lì, infatti, che in una sera di luglio incontra Lui per la prima volta. Tra loro nasce una storia che ha tutte le carte in regola per essere solo un amore estivo. Eppure, diciotto anni dopo, basta un messaggio per far deragliare le loro vite, che fino a quel momento sembravano correre su binari paralleli. Ma per mettere in discussione le proprie scelte ci vuole coraggio e, soprattutto, si rischia di ferire chi ci circonda.

ANTEPRIMA

Ognuno di noi è destinato ad incontrare l’Amore vero
nella vita, ciò che spesso manca è la consapevolezza.
Così, continui a tornare a un momento preciso
che non riesci proprio a lasciar andare…
un profumo, una sensazione, un oggetto, tutto ti riporta inspiegabilmente lì, anche a distanza di tempo,
e improvvisamente comincia a mancarti qualcosa
che non hai mai vissuto, che non hai mai avuto.

Ecco, questo è esattamente il luogo in cui nasce l’Amore.

Continua a leggere

LUGLIO 2019

Eccolo in arrivo, lungo il binario uno, il treno dei desideri, il treno della speranza, il treno che ricollega i ricordi al futuro, che finalmente la riporterà da Lui.

Quanto ha sognato quel momento, lo ha immaginato infinite volte nella sua mente, quasi una scena di un film in bianco e nero, a rallentatore: gli sguardi che si cercano, si trovano, e d’un tratto la folla che si apre svanendo piano piano nel nulla, per lasciare spazio all’incontro di due anime in pena che si ricongiungono.

Ecco, è proprio così che aspetta di riabbracciare finalmente l’uomo che l’ha sedotta, sconvolgendole la vita.

Spegne l’ennesima sigaretta e recupera il suo bagaglio. L’orologio rintocca le dieci e mezza, l’ora della partenza per il viaggio verso il suo destino.

Il treno arriva impetuoso, di un colore rosso vivo, come il suo cuore che pulsa forsennatamente da quando ha acquistato quel biglietto, che ora stringe tra le mani come il più prezioso dei tesori.

Quante volte ha avviato la procedura di prenotazione online, per poi interromperla a metà, in bilico tra il coraggio di tentare e la paura di soffrire. 

Quel click uscito quasi d’impulso le ha aperto una nuova strada, ora sta a lei seguire la giusta rotta.

Il tragitto è lungo e lei spera di riposare un po’; la notte precedente non ha chiuso occhio, un po’ per l’eccitazione di rivederlo dopo così tante notti senza di Lui, un po’ per la preparazione della valigia, studiata in ogni singolo particolare: abbinamenti, colori, accessori, non ha trascurato nemmeno un dettaglio.

Quella mattina è stata in bagno per un’eternità: ha raccolto accuratamente i capelli in una lunga coda di cavallo liscia, sa quanto gli piace, ha applicato un trucco leggero sugli occhi, messo in risalto dalla carnagione color miele dei mesi estivi, e ha passato lo smalto verde, il preferito di Lui. Quando è uscita dal bagno, il segnale acustico dell’asciugatrice le ha ricordato di prendere gli ultimi vestiti da mettere in valigia. Era in ritardo. Lei, sempre di corsa, sempre a procrastinare fino all’ultimo minuto, stava per arrivare tardi in stazione, pregiudicando quell’appuntamento, forse il più importante della sua vita.

Finalmente le porte scorrevoli si aprono di fronte a lei, e mentre sale quei tre scalini trattiene il fiato: una volta salita su quella carrozza, non potrà più tornare indietro. 

Solo quando finalmente si siede al posto a lei assegnato, butta fuori tutte le sue inquietudini, tutti i suoi dubbi, tutti i suoi ripensamenti, con un respiro profondo. 

Inala quella dolce fragranza di avventura che aleggia in tutto il vagone numero otto e che le fa spuntare un timido sorriso sul volto, troppo fragile per esplodere, troppo potente per non emergere.

Piove. Ogni goccia che scivola sul vetro del finestrino le ricorda tutte le lacrime che l’hanno accompagnata in questi anni di attesa e di mancanza, ma ora sorride in faccia a quel pazzo destino che stavolta, per la prima volta, è riuscita a ingannare.

Accanto a lei non c’è nessuno, solo un sedile vuoto, perciò si sente libera di far uscire tutte le sue emozioni, di sorridere soddisfatta, senza rischiare di sembrare una pazza. 

Eppure è proprio così che si sente, pazza, di Lui, della vita, dell’amore. 

Non dell’amore commerciale, quello in cui l’apparenza ha la meglio, ma di quello vero, che con un filo invisibile lega due persone che si trovano, si scelgono e si cercano per sempre.

Le immagini che scorge dal vetro dove preme la sua fronte sono sfocate, scorrono veloci, un susseguirsi di colori che sfumano. Una carrellata di panorami fluisce rapida: grandi distese di girasoli, stazioni intermedie, dorati campi di grano maturo. Lui è ovunque, a braccia aperte, che l’attende impaziente e felice.

Chissà dove la porterà questa meravigliosa follia che sta per compiere… non importa, vuole solo viverla, qui e ora.

“Qui e ora” è quello che ripete sempre Lui, ogni volta che si sentono in quelle telefonate rubate alla quotidianità, che vivono separati da centinaia di chilometri.

Una voce interrompe i suoi pensieri: «Biglietto prego».

Dopo qualche istante, porge il telefono al controllore che, in seguito a una breve verifica, riprende: «Signora Gioia, benvenuta a  bordo del nostro treno, le auguro una piacevole permanenza».

Anche lei si augura che sia piacevole, almeno quanto ha sognato in questi diciotto interminabili anni.

LUGLIO 2001

Ormai Gioia si sente grande per andare in vacanza con i suoi, però eccola qui, come una bambina, a seguirli e ad annoiarsi. Tutte le sue amiche in vacanza ci vanno già con il fidanzato, ma lei il permesso ancora non ce l’ha, nonostante i suoi quasi diciassette anni.

Già sa che sarà la solita interminabile estate, fatta di giorni ripetuti all’infinito, in un susseguirsi di azioni sempre con lo stesso identico ordine.

«Vado in bagno» informa la sorella, come ogni sera prima di dormire. È l’unico modo per ritagliarsi un momento tutto per sé, per andare a fumare di nascosto la sua ultima Marlboro rossa della giornata. 

Mentre si dirige con passo svelto verso i servizi del campeggio, viene calamitata da una voce bassa e sensuale che intona le note di Certe Notti di Ligabue, a pochi metri di distanza.

Uuuhhh è arrivato il fenomeno del Karaoke sorride fra sé, ma non riesce a proseguire per la sua strada, deve dare un volto a quella voce.

Ed eccolo lì, Lui, scuro come la mezzanotte, tutto vestito di bianco, dalla testa ai piedi, per far risaltare la sua divina abbronzatura da ragazzo del Sud. 

Una maglietta attillata, candida come se non fosse mai stata indossata prima, che segue i lineamenti del suo petto scolpito, cade perfettamente su un paio di pantaloni lunghi, leggeri ed eleganti.

Appoggiato a un tavolino del bar, con le gambe incrociate, lo sguardo che spazia tra la folla, conosce le parole perfettamente a memoria e canta con un’insolita naturalezza, come se fosse nato con il microfono in mano. 

Bello da togliere il fiato e sicuro di sé, troppo sicuro di sé. 

Gioia scuote la testa esterrefatta da tanta vanità concentrata in un’unica persona. Lei, che litiga da sempre con la sua timidezza, non può che sorridere di fronte a tanta spavalderia. 

Senza accorgersene si gira e torna al suo alloggio, addio ultima cicca!

Il giorno dopo si sveglia con la sensazione di avere qualcosa di importante da fare, ma non riesce proprio a mettere a fuoco i suoi pensieri per capire di cosa si tratti. 

Comincia così un’altra noiosa e lunga giornata uguale a tutte le altre: sole, mare, piscina.

Come ogni mattina, dopo la colazione parte per il suo solito giretto in bagno: alla sigaretta dopo il caffè non può proprio rinunciare, la più piacevole e acerba della giornata.

Poi, mentre vanno in spiaggia con tutta la famiglia, lei e sua sorella rimangono un po’ indietro rispetto ai genitori per  sembrare abbastanza grandi da non dover essere accompagnate da mamma e papà.

Sono tanto diverse tra loro, ma hanno un legame molto solido, si capiscono con un solo cenno, parlano di tutto, i pochi anni di differenza hanno influito molto sul loro rapporto quasi gemellare, in completa simbiosi. 

Sono cresciute assieme, in casa e fuori, e non ci sono ricordi che non le vedano una accanto all’altra nei momenti importanti e nei giorni bui.

Katia, solare, espansiva e molto esuberante, sempre immersa in mille iniziative, stringe amicizia con chiunque e chiacchiera, chiacchiera tanto, sempre! 

Il suo esatto opposto.

Gioia è la più piccolina e quando l’anno precedente sua sorella ha fatto le valigie per intraprendere la strada universitaria è stato come un pugno in pieno stomaco. 

Non sopportava di averla sempre intorno, ma la sua mancanza a casa rende tutto più triste e silenzioso.

Nel pieno della sessione estiva, Katia si è presa un giorno di vacanza per raggiungere la famiglia e riassaporare un po’ della sua infanzia, così ne approfittano per aggiornarsi sugli ultimi pettegolezzi; sono le tipiche chiacchiere adolescenziali, che riguardano una sola cosa: i ragazzi!

Katia non ha ancora trovato l’anima gemella, ma si innamora perdutamente quasi ogni giorno: “Ho conosciuto l’uomo della mia vita!” è la frase che Gioia le sente ripetere più spesso. 

Cosa darebbe per avere anche solo un briciolo della sua spensieratezza.

Gioia, nonostante la felicità per la piacevole visita della sorella, non riesce a scrollarsi di dosso quella strana sensazione di aver dimenticato di fare qualcosa e d’un tratto si illumina: Lui, il ragazzo del karaoke, deve conoscerlo, deve a tutti i costi saperne di più. 

Scrolla la testa in un gesto quasi impercettibile per liberarsi da quel pensiero che le invade la mente e cerca di concentrarsi sulla conversazione.

Proprio mentre sembra esserci riuscita, eccolo in tutto il suo splendore, con un sorriso da mozzare il fiato, accerchiato da una massa di liscissime chiome bionde dalla marcata cadenza britannica, che flirta vistosamente con Lui. 

Cerca di sentire cosa si stiano dicendo, ma ode solo delle risatine che accompagnano gli sguardi ammiccanti, tipici di quelle ragazze che lei invidia da morire. 

Fa un lungo sospiro e per un solo istante finge di essere una di loro, attraente, con un corpo appariscente e un portamento da modella. Giunta di fronte alla reception, quasi per gioco, fa suo quel momento: è pronta a fare il suo ingresso trionfale nella scia del suo sguardo, e immagina di diventare un piccolo punto interrogativo nei pensieri di Lui. 

Con passo deciso cammina a testa alta verso l’uscita del campeggio, la sua andatura provocante, lenta ed elegante, grida guardami; inconsapevolmente ha già scagliato la freccia a destinazione e gli occhi di Lui stanno già seguendo il suo dolce ondeggiare.

Solo qualche secondo più tardi, quando svolta oltre la siepe, si accorge che sua sorella la sta fissando immobile e a bocca aperta, con un’espressione indecifrabile in volto. Quando Katia la raggiunge le tocca spiritosamente la fronte con la mano, come per accertarsi che non abbia la febbre. Non si aspettava un tale comportamento, che è forse più da lei che da Gioia. Lei arrossisce, accenna un sorriso e, con gli occhi fissi al suolo, continua a camminare verso l’uscita del campeggio come niente fosse.

Giunte in spiaggia, la mattinata si rivela infinita: la lancetta dell’orologio sembra essersi fermata. 

Tutti intorno a lei appaiono inspiegabilmente felici, nel posto ideale, a nessuno manca nulla, ma lei vuole solo tornare al campeggio, vuole vederlo e scoprire se Lui l’ha notata.

Non chiude gli occhi nemmeno per un istante mentre è distesa sulla sabbia bollente accanto a Katia, lo sguardo puntato verso l’ingresso dello stabilimento balneare, attento a ogni minimo spostamento. Dio quanto spera di vederlo arrivare, di percepire la sua presenza fra i passanti.

Per ingannare l’attesa decide di fare un bagno, il mare di Rimini non è certo stupendo, ma l’acqua su di lei ha sempre avuto un potere rilassante. 

Immerge la testa come a voler annegare i pensieri che le riempiono la mente dalla sera precedente. 

Non funziona. Lui è presente, fa rumore, sovrasta le onde.

Finalmente il tempo ha ripreso a scorrere, sincronizzato al ritmo del suo cuore, che è in continuo aumento.

È ora di pranzo, si torna in campeggio! La sua mente è completamente svuotata di ogni interesse, di ogni stimolo di conversazione, è assente e lontana, con il pensiero cerca solo Lui. È possibile che, per volere di un destino insolitamente favorevole, Lui la stia pensando, la stia cercando?

Gioia ha bisogno di distrarsi. Appena finito di mangiare, prende la bici e parte senza meta, capelli sciolti al vento e sole che bacia la pelle ancora candida, nonostante le vacanze.

Un caffè, le serve decisamente un caffè.

Mentre con lo sguardo vaga a destra e a sinistra in cerca di un bar in cui fermarsi, una strana sensazione le provoca un brivido lungo la schiena.

Lui, a pochi metri da lei, in sella a una bici da donna, la sta chiaramente seguendo. 

Si trova lì per il suo stesso motivo: non riesce a togliersi l’immagine di Gioia dalla testa, da quando l’ha vista ondeggiare di fronte a sé, quella mattina, non mette più a fuoco nessun altro pensiero.

Non aveva mai visto in vita sua due occhi tanto magnetici, pieni di luce e di ombre allo stesso tempo, in cui perdersi a tal punto da bloccarsi senza più sapere chi sei e che stai facendo. Voleva conoscerla, voleva incontrarla, e Lui, che al destino non ha mai lasciato molto spazio di azione nella sua vita, l’ha vista uscire dal campeggio e l’ha seguita.

Finalmente è arrivato il momento che entrambi aspettano con impazienza, uno all’insaputa dell’altra.  

Gioia si gira e lo guarda di sfuggita, fa un piccolo cenno del capo, seguito dalla folta chioma di capelli castano scuro, un gesto che significa tutto e niente: “seguimi e lasciami stare, sono tua e non mi avrai mai”. 

Lui capisce, già le legge dentro, e aumenta la velocità. Pedala come per uno scatto finale, sapendo che la sua vittoria dipenderà solo da quell’inseguimento. 

Continua per qualche chilometro questa folle corsa verso l’ignoto, poi Gioia, con il volto arrossato dall’imbarazzo e dalla fatica, si ferma e lo scruta dalla testa ai piedi.

Ipnotizzata, così si sente mentre Lui la guarda. Lei non può fare a meno di fissare quei due enormi corpi di luce che le tolgono ogni capacità decisionale, che la distolgono dalla realtà e le aprono le porte verso un mondo di colori. Non è ancora consapevole di dove la porteranno quegli occhi color caffè, ma dev’essere per forza un posto meraviglioso.

Lui sostiene il suo sguardo e le pupille si dilatano. 

«Scusami, ma dovevo assolutamente sapere il tuo nome.»

Una frase, otto parole una abbracciata all’altra, che la fanno vacillare, gettando fondamenta per un futuro inaspettato.

«Gioia, io sono Gioia.» Ripete di proposito il suo nome due volte, scandendolo bene, per avere l’assoluta certezza che Lui lo ricordi, lo imprima nella sua mente come un tatuaggio che non si può più cancellare senza che resti il segno.

Entrambi in sella alla loro bici, con i piedi ben saldi a terra e con una distanza fisica ben definita, si guardano a lungo, seri, composti e controllati.

Tutt’intorno il mondo svanisce, lasciando spazio a un turbinio di emozioni contrastanti dal quale i due si lasciano travolgere, come un fiume in piena, senza argini da superare.

Attimi interminabili di respiri trattenuti, come se il tempo si fosse fermato a immortalare l’istante in cui sboccia quel  sentimento ancora acerbo che resterà per sempre scolpito nelle loro anime, proprio come un’opera d’arte che sta per nascere, ma non è ancora tale, verrà ricordata in eterno.

Finalmente le lancette riprendono a girare e i respiri si lasciano andare, l’uno verso l’altro, in un susseguirsi di parole usate solo per riempire quell’enorme varco che si sta creando negli abissi dei loro sguardi, fissi e scrutatori.

Un appuntamento, quella sera, sulla panchina gialla in una delle vie secondarie del campeggio. Un luogo neutrale, né troppo intimo né troppo affollato, un posto in cui è naturale sorga quell’atmosfera magica delle notti d’estate al lume di luna, senza però che si generi imbarazzo.

Ha ottenuto esattamente quello che voleva. Gioia fluttua con il corpo e con la mente, assaporando già l’intensità del loro incontro, il primo, forse l’ultimo, in questo sarebbe stato complice il destino.

Lui se ne torna al campeggio con lo sguardo fiero di chi ha messo a segno il punto della vittoria, con l’immagine di lei in testa e il suo nome che gli echeggia nella mente.

Gioia rimane lì, ferma, ad assaporare la brezza marina che le accarezza il volto. Sulle sue labbra nasce un sorriso, che diventa una risata, rumorosa, incontrollabile. 

È felice, immensamente felice.

Il giorno sta per giungere al termine, Lui è forse già lì? E se arrivasse prima lei, ad alimentare un’attesa vana? E se… E se… 

Gioia si fa prendere da mille ansie e mille paure, un laccio le cinge il cuore facendo di ogni battito una fitta, di ogni respiro una morsa. 

Non può farlo, non così, non con le mani che le sudano e le gambe che non la reggono. Si siede e comincia a fissare il nulla.

Ecco il diversivo che attendeva per non uscire di senno: sua sorella. Non è mai stata tanto felice di vederla, di ascoltare le ultime novità sui ragazzi più gettonati del campeggio, e tra una risata e l’altra non si accorge che l’orologio sta girando.

Una voce sensuale e profonda interrompe le loro chiacchiere impertinenti: «Avevamo un appuntamento, ricordi?».

Gioia è incredula, è costretta a sbattere le palpebre più volte per appurare che non è una visione frutto della sua perversa immaginazione, ma è Lui, reale e bellissimo.

 Quando i suoi occhi si posano su di lei, Gioia perde ogni percezione del tempo e dello spazio. Tutto ciò che la circonda viene messo in ombra e lei viene catapultata in un’altra dimensione completamente buia, dove la sola fonte di luce è Lui. E Gioia non può fare altro che affidarsi a Lui, unico riferimento come un faro nella notte per un marinaio, ovunque voglia condurla.

Ma tutto questo non lo esterna, non può. Mostrare così apertamente ciò che sta nascendo nella sua mente e nel suo cuore è rischioso, non può permettersi di affidarsi a qualcuno che potrebbe non essere pronto a condividere con lei quel sentimento; perciò, con nonchalance, si gira verso di Lui, poi verso Katia, che la sta fissando basita, e risponde con voce calma e controllata: «due minuti e sono da te». 

È fiera di se stessa.

Lui le sorride maliziosamente, si gira, infila le mani in tasca, quasi a dimostrare indifferenza, e scompare dietro la siepe in fondo alla via.

Gioia non riesce a credere che sia andato a chiamarla al suo alloggio, in fin dei conti non la conosce nemmeno. Che ragazzo impertinente! Eppure, quel piccolo cedimento da parte di Lui, quel sentore di impazienza, le illumina il cuore.

2021-07-13

Aggiornamento

Il 23 giugno il mio sogno si è avverato. Un sogno nato per caso, da una passione immensa che mi porto appresso da sempre, e che voi, tutti voi, avete sostenuto e incoraggiato. Voi che mi siete stati vicini, che mi avete preso per mano in questo progetto, dedicandoci tempo e lavoro, che ci avete creduto, forse più di me. Voi conosciuti un po' per caso, attraverso i social, che mi avete regalato il vostro aiuto per avverare un desiderio, siete stati come tante stelle cadenti, senza conoscermi, senza sapere chi ero, avete sognato insieme a me. Posso dirvi solo grazie, grazie, grazie... Se chiudo gli occhi immagino il momento in cui entrando in una libreria scorgerò tra gli scaffali la copertina del mio libro, e mentre il cuore mi esploderà nel petto, con la mente scorrerò quella lista che mi ha portato fino a lì, perché posso assicurarvi che la conosco a memoria, ricordo ogni singolo nome che mi ha donato questa gioia indescrivibile. E allora brindo a voi, cin cin!

Commenti

  1. Ambra Franzoso

    (proprietario verificato)

    Libro stupendo, letto in un pomeriggio perché pagina dopo pagina aumenta sempre più la curiosità di arrivare a leggere il finale. Inoltre mi ha rievocato un sacco di ricordi elle estati passate in campeggio e delle varie avventure estive permettendo di sentirmi parte integrante del racconto.
    Lo consiglio a tutte le persone che hanno voglia di distrarsi dalla vita quotidiana per qualche ora e ricordare esperienze adolescenziali estive.

  2. Stupendo!

  3. Un racconto emozionante…veramente molto molto bello! Complimenti

  4. (proprietario verificato)

    Le emozioni che il cuore di Consuelo detta alla sua penna ti restano aggrappate addosso.
    Un racconto davvero splendido, vero, sincero, viscerale.
    Una meravigliosa, infinita emozione…

  5. (proprietario verificato)

    Un libro semplice e piacevole, ma nel contempo così reale. Esso, infatti, rispecchia la storia adolescenziale del 99% di tutti noi. Una cotta estiva che si trasforma, con la consapevolezza del tempo, in un’amore insostituibile.
    Trama apparentemente banale, ma raccontata in modo elegante e seducente dall’autore che esalta la passione dei protagonisti.
    Voto 9!

  6. (proprietario verificato)

    Un libro che si lascia leggere. Un libro desideroso di farsi sfogliare. Carico di passione e che descrive momenti che tutti abbiamo vissuto. Una storia con un finale non scontato e che accende la voglia, riga dopo riga, di immedesimarsi nei protagonisti per poter, a modo proprio, fare la scelta giusta. Non si può trascurare la felicità.
    Un libro che deve assolutamente andare a collocarsi in ogni libreria degli amanti della lettura!

Aggiungere un Commento

Condividi
Tweet
WhatsApp
Visintin Consuelo
Nasce a Treviso nel 1985. Si laurea a Padova in Scienze della formazione primaria ed è un’insegnante di scuola dell’infanzia. Vive con i suoi tre bambini e dopo la separazione ritrova la sua grande passione per la lettura e la scrittura. “A luglio per caso” è il suo primo romanzo.
Visintin Consuelo on FacebookVisintin Consuelo on Instagram
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors