Elisa ha finalmente trovato la sua musa ispiratrice, un personaggio di cui parlare per seguire una passione che per troppi anni ha cercato di non alimentare, sovrastata da una vita che sembra già decisa e “impostata”. Nella Milano post Covid, convince un suo amico a scrivere tutto ciò che pensa – compresi dubbi e paure – in un file condiviso di Google Drive: in questo modo, lui cercherà di aprirsi e lei di comprenderlo, scoprendosi in fondo molto più simili di quello che entrambi credono. Quella che nasce come una terapia virtuale, però, ribalterà i ruoli: la psicologa leggerà in quelle parole i suoi stessi problemi, facendo emergere tutti i limiti che si è imposta e ritrovandosi ancora meno sicura delle scelte fatte. E, forse, proprio questo darà inizio a un nuovo capitolo di entrambi…
Prologo
Questa è senza dubbio la storia romanzata più strana che abbiate mai letto, senza capo né coda, nella quale i personaggi mischiano le loro anime e la scrittrice, vantandosi di avere psicanalizzato il soggetto più particolare mai conosciuto, finisce per comportarsi da Freud con se stessa, invece che con il suo immaginario paziente.
Vi prego di non aspettarvi alcuna dote da strizzacervelli, perché l’autrice non ne ha, né ha mai desiderato averne.
La storia nasce semplicemente dalla noia di una vita piatta di una giovane normale, con una vita normale e con un normalissimo percorso di esistenza contrassegnato da scadenze da raggiungere e da buttare, come vasetti di yogurt, nell’immondezzaio della fretta.
Questa storia, insomma, nasce dalla volontà di mettere su carta i momenti turpi di un’ancora lunga vita, ricorrendo a un personaggio che è stato – lui solo – in grado di fornire il giusto e tanto cercato stimolo per scrivere “qualcosa di buono”.
Questa è una storia vera e, allo stesso tempo, inventata, con un finale ma senza un filo conduttore.
È un racconto che annoierà con le più profonde e banali riflessioni sull’esistenza umana e terrà nel frattempo incollati alle sue pagine, come mosche sul miele, con il più banale degli argomenti: la storia d’amore.
Questa è una storia, infine, piena zeppa di salti temporali, feedback e digressioni, che non faranno altro che creare confusione per il solo divertimento personale della scrittrice.
Continua a leggere
Ordunque, miei coraggiosi lettori, a voi, cui dovrò ogni minima percentuale di soldo guadagnato, devo un “Grazie” preliminare, come nelle peggiori captatio benevolentiae, augurando a me stessa che tra voi qualcuno abbia vissuto gli stessi tormenti e sia in bilico sulla bilancia tra la noia e il dolore proprio come me.
Un’ultima postilla: le note non sono frutto di alcuno sfoggio culturale o letterario, ma una scelta obbligata dall’alta idea di imprenditoria.
Se non vi piacciono, fate come con la pubblicità di YouTube: skyppate oltre.
Io, per renderle meno ovvie e monotone, ci ho messo del mio.
Introduzione
A pensarci bene, i personaggi delle storie romanzate seguono tutti la stessa linea tratteggiata: affascinanti, tenebrosi, poliedrici nell’aspetto e nel pensiero, difficilmente ascrivibili a una categoria specifica che non sia la loro.
Narrare le avventure dell’ennesimo eroe postmoderno dei nostri tempi, servendosi di quegli stessi prototipi cui si ascrive la figura, non darebbe giustizia al mio personaggio; eppure, sarebbe bene ricordare a lui, prima che a tutti noi, che nessuno è poi così diverso, così particolare da non poter essere capito. Capito davvero.
Se ci guardiamo indietro, se ricordiamo le conoscenze non approfondite del nostro passato, per quanto vecchi o giovani possiamo essere, riusciremo senz’altro a trovare qualcuno che ci ha lasciato nella mente un segno indelebile.
Lo dico con franchezza, di queste persone due sole cose si possono indiscutibilmente dire: o non si ha avuto modo di conoscerle abbastanza e il mistero che aleggia intorno alla loro figura è soltanto apparente, andando a enfatizzare ciò che è solo normale, o si sono conosciute abbastanza bene da rimarcare con certezza che davvero in loro c’è una luce speciale.
È a questa seconda categoria che dedico lo scritto, non pensando nello specifico a una persona – o forse sì –, ma alle caratteristiche dell’anima che una collezionista annota nella sua agenda come perle di una collana preziosa.
A questo punto riformulo il quesito implicito di prima: avete mai conosciuto una persona così particolare che il giudizio sulla sua stranezza magnetica non è mutato nel corso degli anni?
Inizio io.
Alessandro Micalef (proprietario verificato)
Un libro scorrevole che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Capace di parlare facilmente a chi vive o ha vissuto un percorso universitario in questi anni, racconta la storia di due giuristi che dopo la laurea riscoprono l’importanza di seguire le proprie passioni.
spinelloelisabetta
Un libro che mi ha tenuta incollata dalla prima all’ultima pagina, facendomi a tal punto entrare nella testa dei personaggi da immedesimarmi in loro.
Spero che ci sia un sequel!